CAPITOLO 15- LA VERITÀ BRUCIA LA REALTÀ

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Nononono, non può essere lui. Abitava in America giusto? Mi ricorda così tanto mio padre. Eleonora stai tranquilla e non pensarci...

<Buon gior- Eleonora?!> Mi guardò confuso <Che ci fai qui?>

<Emh... Ci lavoro! Sono un'attrice... Mi hanno preso per una serie televisiva!>

<Ah... Capisco...>

<Lui chi è?> Disse squadrando Leo

<Potrei fare la stessa domanda a te> Rispose Leo

<Sono, o meglio, ero il migliore amico del papà di Eleonora ma poi...>

<Non proseguire per favore> Dissi guardando per terra <Glielo spiegheró io più avanti, ora non voglio parlarne> dissi facendo una pausa <Ordiniamo?>

<Si, certo> Disse Leo con un'espressione mista tra confusione, insicurezza, paura...

<Io un cappuccino e una brioche alla nutella>

<Anch'io grazie>

<Ve li porto subito>

<Grazie mille>

<Grazie a voi>

Arrivarono le ordinazioni e piombò un silenzio, quasi imbarazzante, con un groppo in gola buttai giù il cappuccino amaro e caldo che mi riempiva la gola come una coperta d'inverno. Poi assaggiai la mia brioche e la finii in un batter d'occhio. Ad un tratto la conversazione riprese vita e iniziammo a "litigare" per chi doveva pagare e, ovviamente, vinse lui.
Poi andò al telefono a parlare, era una voce femminile. Lo avevo capito dal modo agitato in cui rispose senza nemmeno farmi leggere sulla schermata chi poteva essere... Cecchi, mi nascondi qualcosa?

<Ciao amore, sisi tranquilla, tutto a posto.. Sisi non la amo. Amo solo te. No, non le dico ancora che sto fingendo. Tranquilla, devo ancora tenere duro un po e poi sbam, scoppierà la notizia. Non ti preoccupare, non saprà niente, ti amo principessa, a dopo>
Cosa?! Lo odio. È ovvio che parlasse di me. Sto tornando indietro, lo vedo correre e cammino tranquilla verso un luogo senza destinazione. Poi lo sento confermi i fianchi

<Ehi che ti prende?>

Mi piglia pure per culo adesso?!

<Nulla, tranquillo, potevi rimanere a parlare con la tua fidanzatina>

<Ma di chi parli?>

<Pensi che non ti abbia sentito al telefono?> Chiesi già irritata

<Posso spiegarti>

<Non c'è nulla da spiegare. Come tante altre persone volevi farmi soffrire, con la sola differenza, che ti ho beccato prima. Ti odio. Pensavo che mi potessi capire. Capire quanto ho sofferto in tutta la mia vita. Pensavo che... Pensavo male! Ecco che pensavo! Sono una stupida. Una stupida> Dissi tornando in hotel

Ero indecisa se lasciare tutto o evitare Leo per sempre.
Uff, quant'è difficile! Sono già in hotel, voglio piangere! Come ho fatto ad innamorarmi di una persona del genere?! Lo odio. Mi odio. Una doccia mi aiuterà, spero... Mi feci una doccia veloce e mi misi un vestito, presi la borsa e uscii, senza una meta precisa. Avevo voglia di quel vento che ti scompiglia i capelli... Quel freddo sulle gambe quando il sole scompare... Quella voglia di vivere... La mia vita è un po una voglia di esistere più che una voglia do vivere... Perché non sono perfetta... Non sono bella... Non sono alta... Non sono magra... Non sono una modella... Sono io, semplicemente io, me stessa. E non mi importa se esco con il trucco sbavato... O un capello fuori posto... Io amo essere me stessa, essere considerata diversa, essere presa in giro... Ma voglio essere me stessa senza pregiudizi... E do un consiglio a tutte le ragazze e ai ragazzi... Siate sempre e dico sempre voi stessi, perché di vita ce n'è una sola, e non bisogna fare le marionette per gli altri con le maschere finte sul viso... Non vergognatevi mai di essere voi stessi, perché nessuno riuscirà mai ad essere come voi.

Spazio autrice:
Vi piace questo capitolo? Vi prego commentate. Ho bisogno di avere vostro parere. Ditemi se vi piace, fate anche dei poemi, qualunque cosa basta che sia più di un 'continua'. Ho veramente bisogno della vostra opinione. Grazie mille, con affetto.
Sofia:)

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