Almost-First-Kiss.

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Alec e Jace erano rientrati nell'Istituto e si erano assicurati di fare meno rumore possibile nel chiudere la porta. Jace ruppe il silenzio. "Quante volte ti sei visto con Magnus?" Chiese a voce bassa, cominciando a salire le scale.
"Tre volte." Rispose Alec, leggermente a disagio. Jace annuì e si fermò. "E lui ti piace?" Alec alzò gli occhi al cielo. "Per l'Angelo, Jace. Ci siamo visti solo tre volte!" "Per tre giorni consecutivi." Puntualizzò il biondo, ammiccando. "Hai fatto colpo, eh?" Disse. Alec gli diede una gomitata. "L'ho invitato a cena." Disse, nascondendosi il viso con le mani. "Tu hai fatto cosa?" Una voce urlò alle loro spalle. Isabelle, in pigiama, stava correndo verso di loro. "Isabelle!" La richiamò Alec, schiaffeggiandole il braccio. "Hai chiesto a Magnus di uscire!" Disse, con un tono leggermente più basso. "Jace, dammi un pizzicotto, non posso cre..." la ragazza si fermò a metà frase, e indicò i fratelli con un'espressione confusa. "Jace?" Disse, Posando lo sguardo su Alec. Lo Shadowhunter sospirò. "Sa tutto." Disse. "Tutto, tutto?" Chiese lei, ed Alec capì dove voleva andare a parare.
Annuì, arrossendo lievemente. La ragazza rimase a bocca aperta, poi strinse entrambi a sè, saltellando sul posto. "Alec, sei pazzo." Disse. "E, Jace... dammi un pizzicotto."

La luce del Sole entrava dalla finestra aperta della camera di Alec, dove lui si stava guardando allo specchio. Si sentiva come se avesse dovuto combattere un milione di demoni da solo, benchè l'unica cosa che doveva sconfiggere era la paura. Isabelle aveva setacciato il suo armadio per più di mezz'ora , in cerca di qualcosa adatto all'appuntamento. Aveva gettato a terra un quantitativo incredibile di vestiti, ed era poi giunta alla conclusione che il fratello avrebbe dovuto indossare i vestiti di Jace. Alec osservò nuovamente il suo riflesso, cercando di capire se ciò che stava indossando gli donasse o meno. La sorella gli aveva rimediato una camicia blu, una giacca di pelle marrone ed un paio di jeans dal lavaggio scuro. Ai piedi portava delle scarpe eleganti che era solito ad utilizzare durante le occasioni ufficiali, erano l'unico paio di scarpe eleganti che possedeva.
Sospirò, sia i pantaloni che le maniche della camicia risultavano leggermente corti su di lui; sarebbe piaciuto a Magnus? Temeva lo Stregone avesse alte aspettative in fatto di abbigliamento, e lui non se ne intendeva proprio. Non se ne era mai interessato, in realtà. Isabelle comparse alle sue spalle; si era distratto talmente tanto da non sentirla entrare. "Ho fatto proprio un buon lavoro." Disse, guardandolo. "Ti prego, per il secondo appuntamento chiedi a Magnus di fare un giro al centro commerciale." Continuò. "E di rifarti l'armadio." Alec alzò gli occhi al cielo. "Sei nervoso?" Il ragazzo annuì. "Gli piacerò?" Le chiese. Isabelle annuì con convinzione. "Ora vai, dovresti presentarti in anticipo." Disse, dandogli un pugnetto sul petto. Alec uscì dalla stanza, seguito dall'imbocca al lupo della sorella.

Il ristorante che Magnus gli aveva indicato aveva l'aria di essere un posto estremamente elegante ed Alec -abituato a mangiare cibo cinese da Taki's- si augurò di essere all'altezza del luogo. Era arrivato da ormai venti minuti, e lo Stregone sarebbe dovuto arrivare da un momemto all'altro. Scorse la sua sagoma in lontananza, era appena uscito da un portale azzurro. "Buona sera, Alexander!" Lo salutò lo Stregone, quando gli fu davanti. Alec gli sorrise e lo salutò a sua volta. Gli occhi di Magnus, contornati con una matita nera, percorsero l'intero corpo di Alec. "Qualsiasi cosa indossi ti dona, accidenti." Commentò, ridendo. Alec sorrise, ed entrarono nel risorante cominciando a parlare. La cena procedette bene; il cibo era ottimo e la compagnia di Magnus lo era altrettanto. Non erano mancate le volte in cui le mani dei due si erano sfiorate, magari dirette verso la stessa bottiglia d'acqua o lo stesso condimento, magari perchè Magnus avrebbe desiderato avere un contatto con Alec. Questo però entrò nel panico quando lo Stregone gli chiese di passare il resto della serata a casa sua. Aveva accettato, intento a rimanerci per poco tempo; non sapeva quali fossero state le intenzioni dello Stregone, ma sapeva che lui sarebbe dovuto tornare all'Istituto ad un orario decente. Magnus aveva sorriso, aveva pagato per due ed aveva aperto un portale. Non appena erano arrivati al loft, aveva proposto ad Alec di guardare un film.

Nonostante il film fosse uno dei suoi preferiti, Magnus non gli stava prestando attenzione. Era troppo occupato a guardare Alec, senza troppi complimenti, senza preoccuparsi che l'altro potesse notarlo. Alec, dal canto suo, lo osservava di tanto in tanto, con la coda dall'occhio. "Ti piace il film?" Gli chiese Alec, sbadigliando. "Si dice sia uno dei più belli che esistano, ma perchè guardarlo se accanto a me c'è qualcuno di gran lunga più bello?" Disse, e la sua schiettezza fece aumentare i battiti cardiaci di Alec. Lo Shadowhunter cinse le spalle del Figlio di Lilith e, prima che potesse parlare, prese parola. "Sei bellissimo, Magnus." Sussurrò, sentendosi avvampare. Lo Stregone sorrise e si avvicinò di più ad Alec, che sedeva fin troppo lontano da lui. Lo guardò negli occhi, ed Alec si ritrovò ad avvicinarsi ancora di più a lui, finché i loro nasi non si sfiorarono e le loro labbra non furono a pochi centimetri di distanza. Magnus posò una mano sulla guancia dello Shadowhunter, e fece per annullare la distanza che li separava, ma la suoneria del telefono di Alec lo precedette. Il Nephilim si girò dalla parte opposta ed estrasse il telefono dalla tasca dei jeans. La voce di Jace arrivò allarmante dall'altro capo del telefono. "Alec, devi tornare qui subito. Maryse è infuriata." "Arrivo subito." Disse lo Shadowhunter, sbuffando. "Oh, assicurati di portare una torta!" Esclamò Jace, per poi chiudere la chiamata.  Alec scosse la testa e si alzò dal divano. "Devo tornare all'Istituto, mia madre si sta chiedendo dove sono." Disse, rimettendo il cellulare in testa. Magnus annuì, e fece apparire una torta nella mano destra del Nephilim. "Il tuo amico urla, ho sentito tutto ciò che ti ha detto." Alec rise. "Mi sarebbe piaciuto rimanere più a lungo, ma... grazie per la serata. E per la torta. E per avermi offerto la cena. E..." Magnus gli posò un dito smaltato sulle labbra. "Va', non vorrei che tua madre ti uccidesse." Disse ridendo. "Sarebbe un vero peccato, sai?"
Concluse, accompagnandolo alla porta.
Alec lo salutò sorridendo, e Magnus lo fermò per un momento. "È un arrivederci, giusto?" Disse, ammiccando. "È un 'a domani'." Rispose l'altro, sorprendendo ancora sè stesso.

Non appena Alec aprì il cancello dell'Istituto, sua madre Maryse gli fu davanti. "Dov'eri, Alexander?" Alec si fermò, maledicendosi per non aver pensato ad una scusa decente. La sua mente era stata tenuta occupata da altro. Jace arrivò da loro, correndo. "Stava facendo provviste per quella che sarebbe dovuta essere la tua festa a sorpresa, non vedi? Ha anche in mano la tua torta!" Esclamò, e la donna fece per ribattere. "Beh, ora che hai rovinato tutto," Continuò il ragazzo, fingendosi offeso, "io ed Alec dobbiamo correre a chiamare la banda di mariachi e dirgli che salta tutto, bye bye!" Esclamò ancora, trascinando Alec dentro l'Istituto. "Mariachi? Festa a sorpresa?" Disse questo, una volta entrati. Jace alzò le spalle. "Ero nel panico, okay? Sai, dovresti ringraziarmi. Ti ho parato il culo per più di tre ore!" Disse, poi gli prese la torta dalla mano. "Questa la prendo io, me la merito." Disse, e salì le scale correndo.

Jace usa delle scuse veramente meravigliose.👑C'è stato un "Quasi Primo Bacio",però😏.

Madness.||Malec.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora