il trasloco

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*Edd*

Esco dall'auto e vado verso l'enorme furgone a prendere la mia roba. Prendo: Il mio zaino con tutti i miei libri, due valigie con dentro i miei vestiti e altre due valigie con dentro i miei apparecchi elettronici e scientifici.

Mia madre mi urla di andare al primo piano e andare alla seconda porta. Lì sarà la mia nuova camera.

Mentre entro con tutta la roba sotto braccio, mi avvio verso la mia nuova camera.

Entro e inizio a tirare tutta la mia roba fuori dalle valigie e dallo zaino e inizio a fare un pò d'ordine.

I libri li metto sopra gli scaffali presenti sopra la scrivania, i vestiti dentro l'armadio e i miei apparecchi elettronici e scientifici invece li metto un pò in "giro" per la stanza: il cannocchiale davanti ad una delle tre finestre presente nella camera, le provette e i vasetti su altri scaffali e gli occhiali e i guanti in lattice nel cassetto della scrivania.

Okay, finalmente ho messo tutto a posto. Prendo le lenzuola e la fodera del cuscino e inizio a farmi il letto.

Lo so, per avere dodici anni non dovrei avere ancora le lenzuola di spongebob, la fodera del cuscino di Pac Man e la coperta di Sonic. Ma tralasciamo questo dettaglio inutile.

Dopo aver messo le valigie vuote nell'armadio, inizio a farmi un bel giro per tutta la casa.

Fra tutte le case in cui mi sono trasferito con i miei genitori, posso dire che questa è la migliore in assoluto.

I miei genitori essendo degli avvocati di molta stima e successo, sono costretti a trasferirsi da stato a stato. Non restiamo mai nello stesso posto per tanto tempo.

L'unico posto in cui ho vissuto per più tempo è stato in Russia. Ho vissuto lì per ben quattro anni.

Continuando a trasferci, non ho mai avuto l'occasione di farmi degli amici, aggiungendo il fatto che sono un asociale timido che preferisce i libri alle persone in carne e ossa che respirano.

Mia madre inizia a cucinare la cena. Quando è pronta chiama tutti a tavola. Arrivato in cucina, mia madre e mio padre stanno già mangiando. Non mi hanno manco aspettato, come il loro solito.

Dico che non ho fame e che vado a dormire, mentre loro si limitano a farmi un cenno col capo e non si degnano neanche di darmi la buonanotte.

Io salgo in camera mia e inizio a farmi lo zaino per scuola. Inizia domani e sono parecchio agitato.

Dopo aver finito, mi lavo, mi metto il pigiama e mi sdraio sul letto, abbracciando il mio cappello.

Lo so che potrebbe sembrare una cosa da schizzati, ma questo cappello vale tutto. Era il cappello di mio fratello.

Morì in un incidente stradale, solo io e i miei genitori ci salvammo, lui no.

Mamma e papà stavano litigando con mio fratello per un motivo che non ricordo quale sia. Spero solo che non era nulla di grave.

Chiudo gli occhi e inizio ad appisolarmi, fino a cadere fra le braccia di Morfeo.

Domani inizierà la scuola e conoscerò gente nuova. Spero solo che quest'anno vada tutto tranquillo.

~KEVEDD~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora