Capitolo 7

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«Ciao Josh! -esclamai con finta felicità ma vero sollievo- ti lascio con i tuoi amici, io finisco di sistemare le mie cose» mentii allontanandomi poi velocemente nascondendomi dietro al muro nel corridoio che portava alle camere per riuscire a sentire come avrei dovuto spiegare questa situazione la prossima volta che qualcuno mi avrebbe chiesto qualcosa.

Sentii vari saluti, nomignoli e versi osceni... okay era la sua ragazza, ma potevano baciarsi in modo più composto.

Dopo qualche domanda di routine finalmente Andy chiese spiegazioni riguardo alla mia presenza li.

«Una conoscenza di mio padre aveva bisogno di un favore... così l'ho ospitato» potevo percepire un tono di finta non curanza.

Annuii a me stesso ricordandomi cosa avrei dovuto dire. Non sapevo fino a quando si sarebbero fermati così mi ritirai in camera finendo di sistemare le mie cose

Mi buttai sul letto già esausto di essere "quello nuovo" e chiamai il biondo. Avevo bisogno di sentirlo e gli avevo promesso che lo avrei chiamato appena arrivato per dirgli come era andato il viaggio e tutto il resto.

Misi il vivavoce e posai il telefono sul torace chiudendo gli occhi per rilassarmi

«Ehi Lee! Allora come va? Hai già incontrato qualcuno oltre al figlio del tipo puzzolente?» scherzò ridendo con la sua solita spensieratezza contagiando anche me e facendomi sorridere

«Lui non è così male .. Insomma la sua ragazza è un po' strana e il suo amico mi spaventa ma tutto sommato sto bene»

«Sembra che ci tenga a farti conoscere i suoi amici..» ridacchiò anche se un fondo di serietà c'era.

«No... Erano venuti qua solo per vederlo, non sapevano di me. La cosa importante è che ho trovato un altro piccolo spazio per trasformarmi -abbassai la voce all'ultima frase- non è bello come il nostro vecchio bosco ma... devo ringraziare che ce ne sia uno... e i ragazzi come stanno?» chiesi riferito al resto del branco

«Sono dispiaciuti che tu te ne sia andato... soprattutto mio fratello» annuii con un sorriso amaro.

Lui mi conosceva bene dato che Niall è il mio migliore amico e perché era anche l'alfa del branco.

«Devo andare Ni -mi morsi il labbro cercando di ascoltare sia il biondo al telefono che i commenti del ragazzo biondo che invece si trovava nell'altra stanza- ci sentiamo presto» non aspettai neanche la sua risposa e chiusi la chiamata concentrandomi totalmente sui tre in salotto

«È carino Josh, dovevi vedere quando arrossiva e balbettava. Dici che se gli chiedo di uscire mi dice di si?» mi trattenni dal mettermi ad urlare andando in panico e sentii un irrefrenabile voglia di correre via a velocità di lupo

Cercai di trattenermi visto che ero consapevole che non si poteva

«Non so, non lo conosco molto bene. Prova a chiederglielo» a quelle parole strinsi i pugni e cercai di respirare.

Non era mai successa una cosa del genere ed ero del tutto impreparato. In più non lo conoscevo. Chiusi gli occhi rimanendo sul letto, per riposarmi un po', quando sentii bussare.

«Ehm... avanti» dissi non molto sicuro.

Come potevo essere sorpreso nel vedere Andy? Ovvio che era lui.

«È quasi ora di cena, noi rimaniamo qua. Tu vuoi venire a tavola?» chiese rimanendo sempre a distanza.

«Io... certo» mi sembrava scortese e avevo anche fame

Poi che figura avrei fatto se avessi rifiutato? Sarebbe sembrato che non volevo stare con loro, cosa in parte vera, così mi alzai, mi sistemai i vestiti e seguii il più grande in cucina aiutandolo a preparare il tavolo mentre gli altri due se ne stavano sul divano a baciarsi come se non si vedessero da anni chiedendomi come facessero a respirare se non si staccavano praticamente mai l'uno dall'altra.

«T-ti posso aiutare... Serve una mano a preparare la cena Andy?»

«Sarebbe fantastico se mi aiutassi» disse facendomi di nuovo l'occhiolino. Abbassai lo sguardo imbarazzato e annuì

«Cosa devo fare?»

«Facciamo la pasta, è l'unica cosa che so fare» disse grattandosi la nuca.

Lo capivo, infondo anche io non sapevo cucinare molto.

Riempì la pentola d'acqua e io cercai della pasta.

Ci scontrammo nella piccola cucina

«Oh... io... scusa» balbettai superandolo cercando di non fare altre brutte figure.

A testa bassa mi avvicinai all'acqua e ci buttai il sale e poi la pasta. Mi allontanai velocemente rintanandomi in un angolo per non dover rischiare di arrivargli ancora addosso.

«E dimmi Liam. Per caso hai una ragazza a casa che ti aspetta?» arrossii scuotendo velocemente la testa facendo ricadere così i miei ricci a coprirmi la fronte

«N-no no»

«Sei davvero carino con questi ricci ribelli» disse avvicinandosi nonostante io mi feci sempre più indietro. Arrivò ad accarezzarmi una guancia e arrossii maggiormente.

«Neanche io... ho dei gusti particolari» non capii cosa volesse dire ma lasciai perdere.

«I-io penso che la pasta sia pronta» cercai di uscire da quella situazione imbarazzante

«Allora un ragazzo? Hai un ragazzo?» chiese seguendomi e posizionandosi accanto a me accarezzandomi un braccio facendomi fare un salto tanto da bruciacchiarmi con l'acqua bollente della pasta ed allontanarmi da lui di almeno un metro.

«Se ti dico di si mi lasci in pace?» mormorai con lo sguardo basso, non riuscivo a farne a meno, la mia natura da sottomesso mi fece simbolicamente abbassare le orecchie e nascose la coda tra le gambe davanti all'aura così dominante dell'altro

«Solo se è la verità»

Il mio omega si stava risvegliando così decisi di dire la verità

«No, non ho nessun ragazzo» dissi cercando di non sporgere il collo a lui.

Liam è un umano cosa ti prende?

«O-ora è meglio se chiamiamo gli altri» dissi annuendo per convincerlo e andai in salotto.

Non ci credetti, erano ancora lì a fare i piccioncini.

Non potevo dare la colpa a loro se io ero geloso.

Non geloso, ma avrei voluto un alfa che si prendesse cura di me.

Non sapevo neanche se avrai incontrato qualche altro lupo qui.

Schiarii la voce tossendo

«Scusate, la cena è pronta... quando volete ecco» mormorai imbarazzato nel fermare le loro toccatine e tornai in cucina

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