Prologo.

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Quella mattina la mamma mi portò nella scuola dei grandi, il liceo, perché successe qualcosa di brutto al mio fratellone mi disse soltanto quello e di stare buona. Andò nell'ufficio del preside dove vi era anche, allora, il vice-sceriffo Stilinski, ero piccola non davo ascolto a nessuno così scesi dalla sedia e mi avventurai dentro la scuola. Sentii della musica lenta, chiacchierare e ridere da una porta chiusa iniziai a saltellare cercando di vedere chi era ma invano. La musica si interruppe bruscamente e la porta si aprì all'improvviso e uscì una coppia, un ragazzo e una ragazza, avevano quasi sicuramente l'età del mio fratellone, pensai al mio fratellone e scoppiai a piangere interrottamente e la coppia si accorse di me, e dove vi ero nascota. Si erano accorti che li stavo osservando, forse pensavano che li stessi spiando, la mamma diceva che spiare era brutto. Il ragazzo però non si arrabbiò anzi fu gentile con me e si chinò verso di me domandandomi
« Ti sei persa, piccola?» Io annuii semplicemente in imbarazzo, ero sempre stata una bambina timida, la ragazza che era accanto a lui disse che era preoccupata per me ma era in ritardo anche per la sua lezione ma il ragazzo la tranquillizò dicendo che sarebbe stato lui a prendersi cura di me. «Io mi chiamo Derek e tu come ti chiami, piccolina?»
«Emily» balbettai sussurrando ancora in imbarazzo. Mi prese in braccio e mi portò verso la presidenza, arrivammo là davanti e c'era la mamma che piangeva e mi brontolò ma Derek la fermò subito, le disse che non mi meritavo di essere sgridata, spiegò che ero andata a cercare il bagno ma mi ero persa così la sua fidanzata, Paige, mi aveva trovato e accompagnato al bagno ma non poteva riportarmi in un presidenza perché era in ritardo alla lezione di matematica così l'aveva chiesto a lui. Lui aveva accettato anche perché aveva una sorella piccola quanto me e gliela ricordavo. Finii di spiegare e la mamma lo ringraziò prendendomi in braccio lei, Derek andò a lezione e mi salutò con la mano. Il vice-sceriffo mi disse che Connor, mio fratello, sarebbe stato via per un po', ma non sarebbe stato così, tornammo a casa e cambiò ogni cosa.

Mi svegliai di soprassalto, era quasi sei anni che non facevo quel sogno, soprattutto che non sognavo Derek. Pochi giorni dopo quel fatto trovarono il cadavere di mio fratello ucciso da un leone di montagna, i miei dopo il funerale decisero di trasferirsi nel Texas. Dopo essermi svegliata non riuscii più ad addormentarmi anche sapendo che era domenica, mi alzai dal letto e andai nel mio bagno, mi spogliai e mi infilai dentro la doccia rilassandomi subito grazie al getto caldo. Non ero la classica ragazza che pensava solamente ai problemi sotto la doccia, loro insieme ai ricordi mi perseguitavano quotidianamente. Dopo circa un quarto d'ora sotto la doccia uscii, mi asciugai e mi vestii con una tuta per scendere in cucina a fare colazione. Mi mancava la vecchia casa, li avevo tutti i miei ricordi con Connor, erano pochi ma erano bellissimi. Arrivai al bancone e trovai mia madre intenta a cucinare ma si interruppe bruscamente quando mi vedi.
«Dobbiamo parlare.»
«Va bene mamma, mi siedo.»
Mi sedetti e lei fece lo stesso, iniziò a parlare.
«Tesoro io e tuo padre abbiamo deciso una cosa, ce l'abbiamo fatta ad affrontare il lutto del mio bambino ed ho bisogno di tornare dove è nato il mio bambino per capire se ce l'ho fatta quindi, Emily, torniamo a Beacon Hills.»

This Was Boy I Loved. {Derek Hale} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora