Billy

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Ian aveva appena comunicato che stavano sorvolando l'Atlantico. Erano passati ormai due giorni e, per il momento, la situazione era sotto controllo. Qualche misero attacco, certo, ma Percy e Jason avevano spazzato via il nemico come se stessero giocando a pingpong.

In tutta onestà, Billy era un po' deluso, si aspettava molta più resistenza da parte dei nemici, inoltre si avventuravano nelle Antiche Terre, doveva pur contare qualcosa, no? Ma i mostri sembravano non avere voglia di combattere.

Quella mattina si svegliò presto e decise di andare sul ponte, per fare un po' di vedetta. Sentì i compagni dormire; qualcuno russava e sospettava fosse Adam, dividendo la stanza con lui a casa non era la prima volta che lo sentiva. Sorrise, pensando a quanto dovesse essere tranquillo e beato, lui adorava dormire. Le altre cabine erano silenziose, ma era certo che le ragazze non russassero (almeno, che lui sapesse). Le cabine di Ian, di suo padre e di Percy, però, erano vuote.

Salì la scaletta di legno e rabbrividì quando fu sul ponte, era più freddo di quello che si sarebbe aspettato, ma del resto, l'Atlantico era un oceano freddo. Una leggera nebbiolina avvolgeva tutto, ma poteva distinguere l'albero maestro e il timone. Ian Magnussen controllava la rotta con un bizzarro strumenti simile ad una bussola, ma molto più tecnologico, una specie di mini computer. Percy e suo padre, invece, chiacchieravano tranquilli appoggiati al parapetto di babordo.

- Già sveglio?- gli chiese Percy, notandolo arrivare.

- Così pare. Non riuscivo più a dormire- rispose Billy, raggiungendoli.

- Gli altri dormono?- domandò suo padre.

Billy annuì. Appoggiò le mani al parapetto e osservò in basso. C'era praticamente solo acqua sotto di loro, un'immensa distesa oceanica. Pensò che Percy e Riley sarebbero probabilmente stati felici di poter andare sull'acqua, ma la nave funzionava meglio in volo, inoltre chissà quanti mostri marini c'erano. Mentre osservava distrattamente l'Atlantico, qualcosa baluginò appena sotto il pelo dell'acqua.

- Papà, Percy- chiamò- cos'è quella roba?-

I due si sporsero accanto a lui, guardando in basso.

- Che succede?- urlò Ian, notandoli così assorti.

Billy stava per rispondere un ovvio "non lo so", quando qualcosa di veloce e appuntito schizzò fuori dall'acqua e andò a conficcarsi sul ponte, sorvolando di mezzo centimetro le loro teste. I tre si voltarono, notando quello che pareva una via di mezzo tra un tridente a due sole punte e una lancia. Era scuro e completamente incrostato di alghe.

- Dimmi che sai cos'è- disse Jason, guardando Percy.

- Posso farlo, amico, ma direi una bugia- rispose Percy, guardandolo a sua volta.

Billy sbattè le palpebre più volte, cercando di scrutare oltre la nebbia. Sentì un rumore metallico alle proprie spalle: CLANG. Si voltò di scatto e vide che il manico della lancia si stava staccano e stava tornando in mare. Una catena piuttosto solida teneva collegate le due parti dell'arma.

- Per la barba di Zeus!- esclamò- Ci abbordano!-

Non ci fu molto tempo per dire altro. Cinque o sei di quelle armi partirono dall'acqua e si conficcarono dritte sulla tolda. Guardando in basso, era possibile vedere delle bizzarre creature che si arrampicavano velocissime e sibilavano. Sembravano un incrocio tra un pesce, un polipo e una sirena. Avevano i denti aguzzi e occhi gialli molto crudeli. In un baleno furono sulla nave. Billy, Jason e Percy indietreggiarono, sguainando le spade. Ian mise il pilota automatico e corse al loro fianco, sfoggiando una lancia a doppia lama in bronzo celeste, pesante e decisamente pericolosa.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora