I - O N E

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Siamo a Briarcliff, una piccola città vicino a Vancouver, america; dove un gruppo di ragazzi e ragazze passa le giornate tra scherzi e amori.

Nessuno aveva mai provato a tenere testa ad Amanda, ragazza bionda, vanitosa e arrogante -spesso anche con i suoi amici.-

"Am, mi presteresti quella camicia?", chiese Liz Montogomery con un po' di timore.
Liz era la più bassa del gruppo, capelli corvini e occhi neri; sembrava l'esatto opposto di Vivian.
"Se credi che ti possa entrare puoi prenderla, è tua.", rispose la bionda, Liz la guardò un po' titubante: era stata gentile -anzi, fin troppo gentile; tenendo conto del carattere della ragazza-

Gli unici due ragazzi del gruppo erano presi dal messaggiare con una ragazza, avvolte alzavano gli occhi per rispondere a monosillabi o per cercare di sbirciare le ragazze cambiarsi.
"Credi che risponderà di sì?", chiese Nick all'amico, lui pensò per alcuni secondi poi ripose: "Se è infedele, sì."

In pochi secondi Amanda strappò di mano il telefono a Nick -si era stufata di vederli incollati al cellulare-.
"Woah, guarda che abbiamo qui!", senza preoccuparsi dei due ragazzi, la ragazza lesse i messaggi ad alta voce.
La bionda fece cadere il cellulare sul letto e disse con acidità: "Pervertiti"

La porta della camera di Amanda si aprì di colpo, Nicole entrò nella stanza e si lanciò sul letto col fiatone.
"Perché hai corso?", domando Nick, Justin lo seguì: "Nicole, che è successo?"
In tanto la ragazza aveva ripreso fiato ed indicava la finestra spaventata, Amanda si sporse e sobbalzò.
"Ma chi è quello?", un'uomo stava osservando il gruppetto dalla finestra, ma l'inquietante non era quello: l'individuo indossava una maschera da bambola bucata sui bordi.
Nicole corse alla finestra e la chiuse e inizio a parlare.

"Stavo prendendo il cellulare dal capanno quando ho sentito un rumore all'esterno, quando sono uscita a controllare non vedevo un granché, perciò ho acceso la torcia del telefono e me lo sono trovato davanti."

Ci furono attimi di silenzio e di sguardi spaventati, Amanda si alzò e inizio a frugare in un cassetto.
"Potete controllare se è ancora lì?", chiese.
Justin si fece forza, vide che l'individuo era ancora fermo allo stesso punto di prima.
Quando il ragazzo annuì, Amanda accese un petardo e lo lanciò, sotto gli sguardi terrorizzati e increduli degli amici.
Lo scoppio fu fortissimo e alcune luci delle case del vicinato si accesero, dopotutto era notte fonda e uno scoppio non passava insservato in quelle zone.

"Non abbiamo fatto nulla, qualsiasi domanda vi facciano noi stavamo dormendo dalle undici.", Amanda spense il suo telefono e fece spegnere quelli di tutti gli altri ragazzi.
"Niente sveglie, domani è domenica. Noi ci svegliermo più tardi possibile, evitando i nostri genitori che leggono qualsiasi notizia su questo.", spiegò.

I ragazzi annuirono e andarono dormire, la mattina si sarebbero svegliati.. quasi tutti.

C'è qualcosa nelle fiamme al buio che lega, distende, eccita le persone. La notte intorno al fuoco è da sempre un momento per legare, intrattenere, scambiarsi informazioni sociali e condividere segreti, ma quando in segreto scotta più del fuoco?✘


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