Pace dopo la tempesta...

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Mi chiedo come faccia Belidor, dio della pace e dell'universo, a fermare il caos che é nella piazza. Da una parte Jadox e Cedezar che sembrano non voler finire, i guerrieri che si massacrano tra loro, Sam e Bill che combattono uno a fianco dell'altro, sfiniti e mio padri e gli altri dietro la protezione che cercano di convincere Meredith a toglierla, per aiutare noi. Vedo Sergius che gesticola disperatamente indicando la folla di guerrieri. Non puó perdere suo figlio di nuovo. Non ora che lo ha ritrovato e neanche io. Il dio fa un passo in avanti, per allontanarsi da noi e dirigersi nel mezzo. "Da questo attimo, chiunque faccia un solo movimento, sarà incenerito ancora prima di accorgersene." la voce esce come un tuono che rieccheggia in ogni angolo di Reborn Valley. Dopo pochi secondi c'é un silenzio assordante nella piazza. Guardandomi in giro, sembra che il tempo si sia fermato, quasi fosse una fotografia. Vedo uomini feriti e Bill appoggiato a Sam, che ha un braccio intorno alla sua vita per sorreggerlo. Sembrano distrutti dalla battaglia, ma, fortunatamente, non ci sono morti. Bene o male tutti riescono a stare in piedi. Con mia grande sorpresa, anche, Jadox e Cedezar hanno arrestato la loro lotta furiosa. Continuano a guardarsi a metri di distanza, con il fiato corto e, chiaramente, stanchi. Non credevo che anche loro si sarebbero fermati, ma credo abbiano già visto le capacità di Belidor e lo temono. Jadox ha più ferite e c'è una macchia scura sul giubbotto. Ho paura che sia ferito tranquillamente. Non ci penso più di quanto è necessario e mi precipito verso di lui. In questo momento non penso neanche al pericolo che sto passando. Jadox mi guarda con un misto di preoccupazione in volto, poi si volta verso Cedezar, scrutandolo. Credo, abbia paura che possa reagire contro di me. Non sembra intenzionato a fare nulla, per ora. Metto una mano sul petto sanguinante, cercando di fermare l'emorragia. Sento il tessuto bagnato sul palmo e ho paura che servirà molto di più per fermare il flusso. "Dobbiamo p..ulire la ferita, prima..prima che si infetti. Diamine, perchè non si ferma il sangue?" premo più forte e lui geme, leggermente. Forse le mie unghie non sono la cosa più soffice sulla ferita. Faccio un sorriso per scusarmi "Non sono mai morto per così poco. Tu hai rischiato, invece." mi dice, con la sua solita voce roca. Riesco a guardare i suoi occhi, tornati del colore del miele più dolce. "Tu hai rischiato tutto il tempo a causa mia." ribatto, sempre sorridendogli, grata. "Lo rifarei, credimi. Anche adesso." dice, dolcemente. In questo momento, credetemi, non vedo nulla intorno a me, se non il bestione arrogante. Guardo, affascinata, le linee del tatuaggio liberare il viso, come fossero serpi scure sulla sabbia bianca. Una vera ipnosi per gli occhi. La smorfia dura sulle labbra si trasforma in in un sorriso divertito. Devo sembrare un'idiota con la bocca spalancata, mentre lo fisso. Cerco di staccare gli occhi dal suo viso e di non mostrare il rossore dalle mie guance. "Cosa trovi di speciale in una umana tanto debole. Un dio come te dovrebbe avere una dea al suo fianco, non un essere inferiore come lei" la voce di Cedezar mi arriva come un pugno nello stomaco. Mi fa male ammetterlo, ma non ha torto. Perchè il dio della guerra dovrebbe cercare di proteggere un'umana. Potrebbe avere una dea del suo stesso "livello" al suo fianco. È anche vero, però, che non c'è nulla tra me e Jadox...diciamo. Quindi il discorso di Cedezar è insensato. Allora perchè le sue parole mi feriscono tanto? Alzo gli occhi verso quelli di Jadox. Lui ricambia il mio sguardo, ma i suoi occhi si direzionano, poi, verso Cedezar. Ora lo sguardo è più duro "Hai ragione, Ginevra non è una dea, ma questo non la rende meno degna di essere al mio fianco" la sua voce e il battito del mio cuore sono gli unici suoni che arrivano alle mie orecchie. "Almeno posso essere certo che non mi abbandonerà per il mio carattere." dice, e mi lancia uno sguardo insicuro. Io scuoto la testa "Non lo farei, hai ragione" dico, facendomi sentire solo da lui. "Niente ti garantisce la veridicità delle sue parole, Jadox. Appena si stancherà di te, ti lascerà." ribatte, secco, Cedezar. A quanto pare mi ha sentito. Inizio a sentire la collera dentro di me, incapace di tenere i miei pensieri per me. "Mi delude scoprire che un essere "superiore" possa essere così sfacciatamente superficiale" ribatto, cercando di mantenere un tono sicuro "Non riesci ad ammettere la tua colpa. Sei tu, Cedezar, che hai costretto tua moglie a fuggire da te. E non puoi distruggere la vita di altri per un tuo errore." continuo, guardandolo dritto negli occhi. Difficilmente, riesco a sopportare il terrore nel petto. Per un attimo lo sento vacillare e capisco che ho centrato il segno. Sento la mano di Jadox sulla mia, poggiata sul suo petto e la sensazione è piacevole. Dobbiamo pur fingere che ci sia qualcosa tra noi. Potrebbe essere un modo per mettere fine a questa lunga battaglia e trovare una soluzione. "Ho cercato di fare il possibile per la dea. A quanto pare non era abbastanza, visto che il suo amore si è smorzato nel tempo" ammette, con rimorso, Cedezar. Si può sentire la sofferenza e il dispiacere nelle sue parole. Mi turba vederlo così...umano. "Ti sbagli, Cedezar. I miei sentimenti per te non sono mai scomparsi, nemmeno ora che ho vissuto le conseguenze del mio e del tuo errore." ammette Meredith, ora a pochi passi dal marito. Ha lasciato la protezione per mio padre e gli altri, ma lei ne è rimasta fuori, priva di alcuna protezione. Lui la guarda, senza fare alcun passo. Giurerei che nei suoi occhi vedo un sentimento molto lontano dall'odio. I tratti del suo viso si sono addolciti e gli occhi sembrano più "umani". Per la prima volta, provo pena per il dio del Caos. "Per questo hai deciso di privare i miei occhi dal vederti?" risponde lui. Lei sorride leggermente e scuote la testa. "Forse non mi potevi vedere, ma non ho mai smesso di vegliare sui tuoi sogni. Non potevo farlo, neanche se lo avessi voluto. L'unica cosa che volevo era aprirti gli occhi" dice, ora davanti al suo uomo. Posa, delicatamente, la sua mano sul petto di Cedezar. Lui non perde tempo nel prenderle la mano e stringendola tra le mani, risponde "Allora, torna da me. Torna dove sei destinata ad essere, non perché io ti ho costretta, ma per tua volontà." le dice, dimenticandosi delle centinaia di occhi che li osservano. Devo ammetterlo, é strano vederli uno accanto all'altro in una conservazione tenera. Forse non tutto é ancora perduto. Forse sono riuscita a fare qualcosa di utile. "Torneró con te, Cedezar, ma dovrai permettermi di essere la donna che hai preso in moglie e non soffocarmi con te nella tua rabbia" dice lei. Un compromesso..tutto ció di cui avevano bisogno. Strana la vita di coppia, mi dico. "Ora mettiamo definitivamente fine a questo conflitto e riabbraccia i tuoi fratelli. Permetti alla ragazza di ricongiungersi ai suoi famigliari, come deve essere. Il caos lascialo da parte, per un attimo" dice Meredith, indicandomi. Io le sorriso, grata per le sue parole. Cedezar annuisce un'unica volta e io faccio un sospiro di sollievo. "E cosí sia. Da oggi ritiro le mie forze contro gli umani. Sia riportata la pace tra gli dei e la specie umana, tra il cielo e la terra. Ogni cosa tornerà come dovrebbe essere dopo questa notte" Belidor sentenzia e mette fine alla lotta con queste parole. Mi volto verso Jadox che ricambia con un sorriso. Guardo verso la massa di persone, ora libera dalla protezione. Mio padre, Nathalie e Tayson mi guardano, sorridenti. Il sollievo ora pervade il mio petto. Ci sono riuscita, é finita. Non ho fatto molto, ma sono felice del risultato delle mie azioni. É ora di ricominciare a vivere. Guardo verso le gallerie e vedo una massa di persone accedere alla piazza. I Doden ci guardano, confusi, ma in qualche modo riescono a capire la situazione. Molti riabbracciano alcuni cari ritrovati e riesco a vedere Eva correre incontro alla figlia, Jennifer. La abbraccia e la bacia piú volte, come per accertarsi che non sia un sogno ció che sta vivendo. Vedo Christine, Nigella e altre donne guardarmi con il sorriso sulle labbra, scuotendo la mano, e poi si voltano, nuovamente, verso i propri cari. Sembra, quasi, un sogno l'immagine che ho davanti. Forse, perché é da tanto che non rivedo il sorriso sul viso di mio padre, mentre riabbraccia Sam. Oppure il rossore sulle guancie di Nathalie, mentre aspetta di poter salutare mio fratello. Per la prima volta, vedo Tayson aiutare Bill, un Protector. Sembra di essere al cinema, mentre guardo il finale felice del film. Le lacrime mi rendono difficile vedere, poi mi accorgo di avere un ferito accanto a me. Mi volto verso Jadox, che ha gli occhi verso la scena. Un sorriso soddisfatto é dipinto sul volto sereno e la cosa mi fa sorridere nuovamente. Inizio a vederci male e il mondo di fronte a me diventa buio. L'immagine del volto di Jadox si spegne come lo schermo della televisione e crollo a terra. "Ginevra...." sento dire da una voce lontana e poi niente, il silenzio.

Il Respiro del DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora