Nero.

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Andare oltre l'ovvio è ciò che ha portato i più grandi pensatori a stravolgere il mondo. Con "ovvio" si possono intendere i dogmi, le leggi naturali o sociali, oppure, guardando più vicino a noi, anche lo svegliarsi la mattina, il possedere una casa, il solo e purissimo vivere.
Diamo per scontato la nostra stessa vita.
Analogamente io per prima ho dimenticato una delle cose che mi appartengono di più, una delle cose che più sento mie.
L'abitudine di averla sempre accanto mi ha accecata. Sto parlando del nero.
Il nero è assenza di luce, e senza luce non c'è vita. Il nero è ombra, c'è ma lo ignori. Molti ne sono spaventati, inconsapevoli invece di averlo sempre accanto. Il nero per me è la rappresentazione di ciò che è ignoto, per questo lo attribuisco alla mia persona. Quando si pensa al nulla, si pensa al nero. Quando si pensa all'interiorità si pensa al nero. O addirittura, quando si guarda giù nel mare, si vede il nero.
Il nero corrisponde al nulla ma è ovunque.
Il nero è la morte nella vita. Il niente nel tutto.
Il nero è il pensiero stesso, quando chiudiamo gli occhi. Esso ci accompagna nelle giornate scure, ci è attaccato come se volesse dominarci e avesse la possibilità di farlo da un momento all'altro.
E non ce ne accorgiamo.
Non è il nero che ci lascia dei segni addosso come se fossimo carta bianca, ma è lui lo sfondo che ci accompagna, e noi siamo i tratti che lo modificano.
Il nero c'è sempre, come una presenza costante, un'angoscia necessaria all'esistenza.
Lo abbiamo dentro, il nero, lo portiamo con noi, è la colonna sonora della nostra vita.
Il nero è indefinito, e noi possiamo definirlo, dargli volume, formarlo, ma non dominarlo.

Il nero è il mio colore felice.

Si può dire del nero che sia un colore solitario, quello che rappresenta l'assenza di tutti gli altri. Ma riflettendo, ho realizzato che vale tanto proprio perché li contiene tutti quanti.
Il nero lo puoi riempire nonostante sia già pieno.
Nero ti filtra, ti spinge e ti culla, ti permette di vivere, di avere paura, di sentire qualcosa.
Nero insonorizza, ti isola e ti allontana, ti accompagna e ti abbraccia, avvolge, influenza.
C'è una singolare bellezza nel nero, non vedi altro che lui, pronto a rappresentare la tua interiorità.
Se non hai mai conosciuto la sua potenza, se non hai mai percepito la sua profondità, non stai vivendo.
Sperimenta la perdizione, la malattia, la solitudine, e potrai affermare di star vivendo.
Solo quando arrivi alla cura, alla compagnia, puoi imparare a riconoscere il nero ogni volta che si presenta ai tuoi occhi.
Ci sono persone che lo evitano, fanno finta che non esista, vogliono starne lontano e hanno paura.
Ma non sanno che solo sperimentando la morte possono vivere.

Il nero è la mia morte e la mia vita.
Il nero sono io, e non ho paura.

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