-the sea-

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"Non lo è!Quello è il posto di lavoro peggiore che potessi trovare!"mi lamentai in lacrime,stringendolo a me come se potesse veramente farmi star meglio.
"No,piccola.Passerai otto ore al massimo in quel posto,non è terribile."cercò di consolarmi,accarezzandomi delicatamente le spalle.
Rimasi in silenzio e continuai a piangere.Non riuscivo proprio a sopportare che Alejandra mi credesse la causa della morte di sua sorella,avevo fatto del mio meglio pur di salvarla,ma non ci ero riuscita e vivere con questo rimorso mi distruggeva,mi rompeva in mille pezzi come se io fossi un pezzo di carta da strappare.
"Vieni.Dobbiamo fasciare questo braccio."affermò,prendendomi la mano e portandomi in salotto.Mi fece sedere sul divano mentre io continuavo a piangere come una matta.Portò delle fasce con sè e le appoggiò sul tavolo,per poi prendere del disinfettante con cui tamponare le ferite.
"Ti fa male?"chiese preoccupato,guardandomi negli occhi.
"No."risposi,posando lo sguardo altrove.Logan continuò a medicarmi premurosamente,mentre io pensavo a tutt'altro.
"Che ti succede,Cris?"domandò,poggiando la mano sul mio mento e facendo in modo che lo guardassi.Ero sicura che volesse dirmi qualcosa di serio,qualcosa che sicuramente mi avrebbe tirato su il morale,ma io non volevo ascoltare neanche un lontano suono di quelle frasi.
"Niente."replicai,sbattendo velocemente le palpebre per impedire ad altre lacrime di cadere.
"Da quando sei così?Da quando permetti a qualcuno di farti del male?"mi incoraggiò,inginocchiandosi vicino a me ed afferrandomi entrambi le mani.
"Con lei è diverso."spiegai,sperando che non mi chiedesse altro.Parlare di quell'argomento era come pugnalarsi con le stesse mani.
Mi prese il viso tra le dita e mi stampò un bacio sulla fronte per rassicurarmi.Mi asciugò le lacrime con i pollici e diede un'occhiata all'orologio."Ti fa male?"domandò,riferendosi al braccio.
Scossi la testa,capendo che sarebbe andato a lavoro.
"Devo andare,piccola."mormorò,imprimendo le sue labbra sulla mia guancia.
"Ok."mi limitai a dire solo quello,con voce da vittima,quasi come se non volessi lasciarlo andare via.
Prese le chiavi ed aprì la porta,pronto ad uscire.
"Logan!"lo chiamai,fermandolo e facendolo voltare verso di me.
"Dimmi,principessa."rispose sorridendo.
"Mi fa malissimo il braccio."mentii,coricandomi sul divano e sperando che captasse il mio bisogno di affetto disperato.
Sospirò e si coricò vicino a me."Posso stare solo cinque minuti."affermò,sfiorandomi il viso.
"Grazie."sussurrai,appoggiandomi al suo petto e facendomi abbracciare.
Asciugò il mio viso bagnato ed avvicinò le sue labbra al mio orecchio."Ti amo da morire."borbottò,poggiando la mano tra i miei capelli e iniziando a giocherellarci.
"Anche io."risposi,lasciandomi coccolare.Adoravo il suo modo di fare,era sempre calmo,ma comunque deciso."Andiamo al mare quando torni?"proposi,dando un tono dolce ai miei occhi.
"Al mare?"chiese,insicuro e indeciso.
"Solo noi due,senza James."aggiunsi,capendo che era l'unico modo per convincerlo.Gli accarezzai lentamente il viso."Per favore..."lo pregai,quasi triste.
"Va bene."si convinse,arrotolando le braccia alla mia schiena e stringendomi a sè.Diede un'altra occhiata all'orologio."Devo andare,piccola."annunciò,facendomi alzare il capo ed unendo le sue labbra alle mie in un fantastico bacio passionale.
Si alzò dopo pochi minuti e se ne andò,lasciandomi sola tra i miei pensieri.

Presi una sedia dalla cucina e la portai in balcone.L'altezza del nostro piano mi permetteva di osservare perfettamente la città in tutti i lati,ma il mio preferito era il mare.L'acqua cristallina che batteva sulla sabbia dorata era un diario segreto per me,era l'unico posto in cui mi era stato veramente concesso di essere me stessa,prima di conoscere Logan.
Iniziai a pensare a lui ed era strano,perchè non riuscivo a ricordare come mi sentivo prima del suo arrivo,prima che il suo carattere entrasse nel mio cuore e lo cambiasse completamente.Era la prima volta in cui provavo tanto per qualcuno,quindi mi sarebbe rimasto impresso per la vita.
Lo volevo al mio fianco ogni singolo secondo,come se non potesse bastare tutto il tempo che passavamo insieme.
Lo amavo,lo amavo da morire.
Rimasi delle ore intere a riflettere,appoggiata a quella ringhiera.
Sentii qualcuno che apriva la porta ed entrai subito dentro per vedere chi fosse,era James.
"Ciao."lo salutai,sperando che non facesse domande e voltandomi dall'altra parte.
"Che ti è successo al braccio?"mi interrogò,proprio come una mamma premurosa.
"Niente."risposi,andando verso le cucina e sperando che non si interessasse più di tanto.
"Niente?Davvero?Ti fasci il braccio per piacere personale?"chiese minaccioso,avvicinandosi ed afferrandomi in modo da tenermi ferma."Che diamine è successo?"gridò arrabbiato.
"Mi sono fatta male,niente di grave."lo calmai,allontanandomi.
"Non si può stare un po' in pace,c'è sempre un cazzo di problema!"urlò,mettendosi la mano tra i capelli ed innervosendosi di più.
"mi sono solo fatta male al lavoro!"esclamai.
"Certo.Il tuo ragazzo potrebbe credere a queste cazzate,ma io no!"strepitò,andando in camera sua.
"Vaffanculo,stronzo!"lo offesi,correndo vicino alla porta chiusa e iniziando a sbatterci contro le mani."Vuoi sapere come cazzo è andata?"Domandai,sferrando un pugno fino a farmi male."E' stata Alejandra!Sei felice adesso?Pensi di poter risolvere la situazione?Non puoi!Questa volta non puoi fare un cazzo!"lo accusai.
Spalancò la porta e fece un sospiro."Non farmi innervosire di più,Cristal."mi avvertì.
"Fanculo."brontolai,allontanandomi ed andando in camera mia.Non capivo perchè si fosse arrabbiato così tanto.
Logan ritornò in casa dopo mezz'ora e mi raggiunse all'istante.
"Che succede?"domandò,vedendomi tesa.
"Niente,abbiamo solo avuto una discussione."replicai,prendendo i costumi da bagno.
"Molto leggera,direi."scherzò,avvicinandosi a me.
"Mi fa arrabbiare."affermai,appoggiandomi alla sua spalla.
"Lo so,ma ha i suoi motivi.Magari era stanco."lo giustificò,baciandomi dolcemente la fronte.
"Non c'è bisogno di trovare scuse,basta dire che è un pazzo isterico."negai,facendolo ridere.
"Andiamo al mare che ti passa."sussurrò,accarezzandomi il braccio.
Prendemmo alcune borse e alcuni panini da mangiare di sera ed andammo in spiaggia.

Appoggiammo alcuni asciugamani sulla sabbia dorata e ci sdraiammo sopra di quelli.
"Piccola,vieni qui."sussurrò,prendendo una macchina fotografica ed impostando l'autoscatto.
"Perchè?"chiesi spaventata.
"Voglio delle foto nostre."mormorò,voltando la fotocamera e imponendomi di sorridere.Appena la lucina rossa che indicava il tempo diventò più veloce,Justin si voltò ed adagiò lentamente le sue labbra alle mie,chiedendo l'accesso della lingua che gli fu dopo poco concesso senza alcuna esitazione.Appoggiai la mano alla sua spalla e lui lasciò cadere la fotocamera a terra appena la foto fu scattata,coricandosi sulla sabbia e portandomi con lui.
"La foto?"risi,staccandomi per pochi secondi da lui.
"Ne faremo altre dopo."borbottò,prendendomi il viso tra le mani e portando di nuovo la mia bocca alla sua in modo da riprendere a baciarci,quasi come se volessimo perderci in un momento nostro.
"Quanto sei bella."sussurrò,accarezzandomi la guancia con due dita,per poi spostare una ciocca dei miei capelli dietro all'orecchio.
"Grazie."lo ringraziai,sentendo i miei zigomi arrossire come mai prima.
"Dimmi qualcosa in portoghese"mi supplicò,spostando la mano sul laccio del mio costume.
"Eu te amo."gli dissi,sfiorandogli il petto.
Sorrise e posò il suo tocco sulla mia nuca."Dimmi qualcos'altro."incalzò.
"Você é linda."bisbigliai,poggiando il capo vicino al suo collo.
"Che vuol dire?"domandò curioso.
"Sei bellissimo."tradussi.
Si alzò lentamente,restando seduto."Andiamo a fare il bagno?"propose,indicando le onde che venivano tortuose sulla sabbia bagnata.

Ci avvicinammo alla baia e restammo ad osservare l'acqua.Poggiai il piede sulla schiuma marina per sentire sentire se era fredda o no e subito feci un balzò all'indietro."E' gelata!"mi lamentai,prendendolo per il braccio e consigliandogli di ritornare agli asciugamani.
Si scansò e mi guardò allegro.Prese una piccola rincorsa e si tuffò atleticamente in acqua,sperando di avermi convinta a fare lo stesso.
Scossi il capo e lo osservai con disprezzo."Sei matto,è freddissima!"lo sgridai,spalancando gli occhi.
"Non è vero!"esclamò."Tuffati!"aggiunse ancora,aprendo le braccia come se volesse chiedermi un abbraccio.
"E poi ho il braccio fasciato!"cercai ulteriori ragioni per non entrare in acqua.
"Vieni qui,dai!"perseverò,iniziando a schizzarmi.
"Come osi?"rabbuffai,facendo un passo indietro.
"Va bene,uscirò anche io."si rassegnò,uscendo dall'acqua ed avvicinandosi a me.Guardai il suo viso e notai che il suo sguardo nascondeva uno scherzo che solo lui poteva fare.
"Non provarci neanche."lo avvertii,puntandogli l'indice al viso ed indietreggiando.
Scoppiò a ridere e mi abbracciò soltanto per il gusto di trasmettermi le gocce d'acqua fredda che aveva sulla pelle.
"Maledetto!"gridai arrabbiata.
Mi prese tra le sue braccia e mi buttò in acqua,quasi come se non potesse sopportare il fatto che non fossi entrata con lui.Tirai la testa fuori e iniziai a strillare."Se ti prendo ti distruggo!"lo avvisai,iniziando a nuotare verso di lui.
"Vieni a prendermi allora!"mi provocò,avvicinandosi a me come se volesse rendermi le cose più semplici.

-Ciao ragazze!
Vi è piaciuto questo capitolo?Spero di sì!
Nel prossimo capitolo Cristal dirà qualcosa che vi farà capire come si concluderà la storia,ma per la fine ci vorrà ancora un po' di tempo.
Intanto,voi potreste dirmi se vi piace l'idea di "Paralayzed 2"?Io avrei già in mente la seconda parte della storia,quindi ditemi pure,magari attraverso un commento.
Grazie mille,vi amo.

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