Transgressive

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Mi ritrovavo nella solita stanza, con la testa da tutt'altra parte. Quella monotonia mi stava stancando.
"Non si vergogna? Le sembra normale una cosa del genere? Mi dica." la voce del preside mi riprendeva da non so quanto.
La mattina stessa ero arrivata in aula già con i coglioni girati, e la prof di scienze di certo non fu utile a calmare le acque.
"Potrebbe gentilmente seguire la spiegazione?"
"E lei potrebbe gentilmente prendere quella bellissima penna che si ritrova in mano e infilarsela su per il culo?"
Già, la raffinatezza non era il mio punto forte.
Le sembra divertente?" continuava imperterrito, non perdeva proprio le speranze.
In quel momento perfino le pareti bianche della presidenza mi parevano più interessanti.
Non capivo il perché di queste domande, mi chiedevo se non avesse altro da fare.
"Se non l'avesse ancora capito, io faccio ciò che mi pare qua dentro." risposi in tutta sicurezza, con un tono di voce completamente indifferente.
Finalmente gli rivolsi lo sguardo. Avrei potuto incenerirlo all'istante, tanto che distolse subito gli occhi e si rimise composto sulla sua poltrona, dall'altra parte della scrivania grigia.
"Devo sospenderla, di nuovo?" disse irritato.
Scoppiai quasi a ridere. Era ridicolo il fatto che pensasse sul serio che potesse fottermene qualcosa.
"Oh no la prego, non lo faccia!" ironizzai, con un ghigno in volto.
"Vada in classe, signorina. Non mi faccia sprecare altro tempo".
Aveva capito che sospendermi non serviva a nulla, un passo avanti.
Escii dalla stanza tranquillamente, prendendo il telefono e controllando l'ora.
Ero stata lì dentro per 20 minuti tra le varie prediche, ma dopotutto dovevo ammettere che perdere tempo di lezione così era decisamente divertente rispetto alle solite ore di storia.
Sentii poi il preside sbattere la porta da dove ero appena uscita, dopo avermi invitato a chiuderla più di una volta.
A quel punto sarei dovuta tornare nella mia rispettiva classe, ma mi diressi alle macchinette, non badando ai bidelli che mi guardarono con sguardo stupito.
Colpii ripetutamente il distributore per far scendere la mia amata soda e rinfilai i soldi in tasca, tanti quanti erano prima. Chissà da quanto avrebbero dovuto cambiare quella macchinetta del cazzo.
Uscii dalla scuola e mi sedetti sulle gradinate, sorseggiando la mia bevanda.
Diciamo che non ero proprio una ragazza modello, ma mi andava bene così. Non sarei mai cambiata, e soprattutto non avrei mai voluto farlo.
Ero fatta a modo mio, e non avrei mai costretto nessuno ad accettarmi.
Non mi interessavano i pareri di gente di cui non conoscevo nemmeno il nome. Nessuno poteva privarmi della mia stessa libertà.

N/A
EHILA!
Scusate il capitolo di merda e pure corto 😂
Questa, é la nuova storia.
Non vi spoilero nulla. 😏
Il capitolo 2 lo posteró più tardi e forse anche il 14 dell'altra fanfiction.
La copertina la sto per finire, state tra mlml.
Fatemi sapere cosa ne pensate con un commentino!
E per quelli che hanno letto già questo capitolo su Instagram:
volevo usare questa "presentazione" per poi proseguire con robe diverse.
Spero vi piaccia!
A DOPO KAPRIH!

Just Confused ||Stefano Lepri & Sascha BurciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora