<< Kaila ... te lo prometto ... non ti farò mai più piangere >> sussurrò come una promessa.

Ma le sue parole fecero l'effetto contrario. La crepa divenne più profonda ed estesa. Nuove lacrime uscirono dai miei occhi ed anche se avessi voluto fermarle non ci sarei riuscita. Il suo sguardo divenne triste come se vedermi piangere lo colpisse.

<< Mi dispiace >> piagnucolai << E' tutta colpa mia >> singhiozzai.

Avevano litigato per colpa mia. Se quattro anni fa non lo avessi baciato non sarebbe mai successo tutto questo e non avrei ferito due delle più importanti persone del il mio cuore.

<< Non è colpa tua >> dissero in coro Dion e Tate.

Si guardarono stupiti e distolsero in fretta lo sguardo l'uno dall'altro. Singhiozzai forte e scossi la testa.Non meritavo la loro compassione, non meritavo nessuno dei due.La mano di John mi strattonò indietro incitandomi a seguirlo e quel suo gesto mi ricordò della sua presenza e che soprattutto dovevo allontanarlo al più presto da loro. Temevo che la sua ira avrebbe potuto creare più danni di quelli che già c'erano.

<< Hey lasciala ! >> borbottò Dion avvicinandosi pericolosamente a lui.

Lo sguardo che John gli regalò mi fece tremare dal terrore.

<< Io sono il suo fidanzato e tu non sei un cazzo! >>

Gli occhi di Dion divennero due fessure << Fidanzato? davvero?! allora quello che era sparito dalla circolazione lasciando Kaila a pezzi era un'altra persona?! >> ringhiò.

I loro visi erano vicinissimi mentre si guardavano minacciosi come una vera lotta di testosterone. Mi liberai dalla presa ferrea di John per mettermi in mezzo tra loro.

<< Basta smettetela >> dissi con voce roca.

Loro due continuarono a fissarsi in maniera torva ma piano piano si allontanarono.

<< Vieni >> mormorò John con freddezza prima di farmi segno di muovermi.

Annuii e feci per seguirlo ma una mano sulla mia spalla mi intimò a fermarmi. Mi voltai ritrovandomi quegli occhi così meravigliosi che mi fissavano con angoscia.

<< Non andare >> sussurrò con tormento.

La crepa alla fine distrusse tutto.Il dolore fu così pungente che dovetti portarmi una mano sul cuore.Ci eravamo feriti nel bene e nel male ma le nostre erano cicatrici comunicanti.

<< Devo >> dissi con voce strozzata da un singhiozzo.

Mi voltai prima di leggere nei suoi occhi tutto il nuovo dolore che gli avevo creato. Perché se ferivo lui, ferivo anche me.A passi tremanti mi stavo allontanando sempre di più da Dion e mi avvicinavo sempre di più a John. Lui mi aspettava circospetto accanto alla sua moto ma questa volta non c'era l'eccitazione di salirci come le prime volte. Evitai di incrociare il suo sguardo e salii sul veicolo cercando in tutti i modi di far smettere agli occhi di piangere. John poco dopo mi seguì, mettendo in moto. L'aria fresca mi pungeva sul viso asciugando le lacrime che bagnavano le mie guance. Ero certa che in questa battaglia avrei perso in entrambi i casi, perché avevo ferito troppo ed ovviamente la principale causa ero solo io ed i miei dannati segreti. Una volta Dion mi disse che "lui si odiava più di quanto io lo odiassi", al tempo non avevo compreso a pieno quello che voleva significare ma adesso, dopo tutto quello che era successo, lo capivo. Non mi era mai successo prima di odiare qualcuno come odiavo me stessa. John sterzò difronte ad un Hotel lussuoso che riconobbi subito. Mi prese per mano trascinandomi dentro all'ingresso.

⚠️OLD VERSION- The price of being young ⚠️Donde viven las historias. Descúbrelo ahora