«Il giorno dopo averlo conosciuto è venuto nel negozio in cui lavoravo... non ricordo se te l'avevo detto, ma fino a prima di Natale ho lavorato in un negozio di informatica ed elettronica, ora ovviamente sono licenziata visto che ho un altro lavoro temporaneo in tour con i ragazzi.»

«Sì, credo me lo avessi detto... dunque è venuto giusto nel negozio dove lavoravi? Wow!»

«Sì, e il tutto è stato nuovamente molto imbarazzante. Ho anche fatto la consulente per il suo acquisto e si è fidato di me. E mi ha chiamata di nuovo bestiolina.»

«Ma allora è un'abitudine chiamarti così!»

«Ormai penso di sì...»

«E basta? Non vi siete più visti?»

«Certo che ci siamo visti di nuovo! Una sera, tornando a casa dopo essere stata a bere qualcosa con Hilary, ho rischiato di essere stuprata e lui mi ha salvata.»

«Merda, Nikki, ma hai la calamita attira-guai?! Dimmi dov'è che te la tolgo!»

«Spiritosa! L'importante è che sia intervenuto e la cosa si sia risolta. Comunque poi siamo andati a bere qualcosa insieme e ci siamo rintanati in un vicolo a chiacchierare e, visto che era curioso di sapere il significato dei miei tatuaggi, ho finito per raccontargli un po' del mio passato... e ho avuto un momento di debolezza in cui stavo per piangere ma non volevo, e...»

«Ti ha baciata?»

«...più o meno.»

«Oh cazzo!»

«Sì! Ho pensato proprio questo! Poi mi ha riaccompagnata a casa, ma non c'è stato un altro bacio.»

«Uff, ci speravo...»

«Qualche sera dopo, però, ho incontrato Serj e Shavo che mi hanno fatto la famosa proposta di lavoro, cioè sostituire il loro tecnico che si occupa di problemi e assistenza che è gravemente infortunato... e hanno esplicitamente ammesso che è stato Daron a proporre questa sostituzione.»

«Woah, bella questa cosa! E quindi non vi siete più visti fino a Natale?»

«Esatto.»

«Ed è successo qualcosa in questi giorni?»

«Mh...»

Esito per un attimo; non ho ancora elaborato appieno i fatti più recenti.

«Ti si legge in faccia che qualcosa è accaduto, e non è una cosa da poco.»

«Considera che la sera della vigilia è iniziata con lui che cercava di sabotare la mia disponibilità a dare una mano e l'ho rincorso per poi inciampare nel tappeto del salotto e cadergli addosso a peso morto, e per qualche secondo mi ha fissata...»

«...oh...»

«...poi, giocando ad obbligo o verità per passare il tempo fino alla mezzanotte, lo hanno obbligato ai "cinque minuti in paradiso" e il caso ha voluto che fossi io la persona che doveva rimanere rinchiusa per cinque minuti, sola con lui, in una stanza, precisamente la sua.»

«Oh porca merda... ed è... è successo ciò che penso io?»

«Dipende da cosa tu pensi.»

«Ti ha baciata di nuovo?»

«...sì.»

«Quanto è durato?»

«Poco, è accaduto poco prima della fine del tempo concesso.»

«E...?»

«Stranamente mi ha chiesto se poteva e all'inizio è stato delicato, ma appena ha captato la mia risposta ha intensificato il bacio, con un braccio mi ha avvicinata a sé e con una mano mi ha preso il mento...»

«Come ti sei sentita?»

«Come se stessi annegando nel mare delle mie sensazioni.»

«Oh.»

«Già...»

Abbasso lo sguardo e taccio per qualche secondo.

«E nient'altro?»

«Ieri mattina era sveglio prima delle otto e, visto che ero sveglia anche io e stava rischiando di prenderle dai colleghi che volevano dormire, l'ho fatto venire da me così da poter fare due chiacchiere, e per via di una battaglia di cuscini ci siamo trovati di nuovo in una situazione imbarazzante, ma il bacio me l'ha dato sulla guancia. Ieri sera invece sono venuti dei loro amici, dopo aver mangiato tutti schifezze varie ci siamo cimentati in un qualche gioco a base di alcol, più che altro Daron e i due nuovi ospiti, e per pura casualità io e lui ci siamo ritrovati sotto a dei rami di vischio e tutti facevano il tifo perché mi baciasse... e quindi un altro bacio, al sapore di vodka alla fragola. Mi sono poi chiusa in bagno per qualche momento per riprendermi, giusto quando mi hai scritto per accordarci per oggi.»

«Ti sei sentita di nuovo come l'altro giorno, vero?»

«Esatto.»

«Beh, mi sembra chiaro ed evidente che tu provi qualcosa per lui.»

«Lo so. L'ho ammesso con Serj, ieri sera, in una breve conversazione privata.»

«Come ha reagito?»

«Ha avuto una reazione come di tenerezza e poi ha voluto dirmi un paio di cose a proposito di Daron, forse per capire meglio che persona è e, magari, gestirmi meglio nei suoi confronti.»

«Carino un gesto del genere da parte sua.»

«Sì. Ha solo undici anni più di me ma a volte è un po' come un padre, sia per i ragazzi che per me. Avrei voluto un padre così.»

«Potresti considerarlo comunque come un padre, anche se sei cresciuta» dice Georgia, posando di nuovo una mano su una mia spalla. «Comunque, prova a lasciare il passato alle spalle se non vuoi che ti renda invivibile il presente.»

«Che filosofa che sei, amica mia...»

Una volta finita la lunga conversazione, con aggiunta di altri dettagli, guardo l'orario e mi rendo conto che è quasi passata un'ora, quindi lo faccio notare a Georgia e ci incamminiamo di nuovo verso Starbucks.



[Nota dell'autore: eccomi! So che questo capitolo è pieno di dettagli che sembrano inutili, ma visto che si tratta di "aggiornare" una persona sui fatti accaduti sono necessari xD grazie a chi mi segue, legge, vota e commenta! <3]

How I feel when I'm around you (System Of A Down)(IT)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora