"Sì. Non farmi male, per favore." Lo supplicai.

"Non lo farò."

Mi baciò sulle labbra prima di dirigere il suo cazzo davanti alla mia entrata. Nemmeno un secondo dopo entrò in me. Gridai dal dolore, era come se dentro di me si stesse lacerando tutto. Harry entrava e usciva in modo così rozzo.

"Fa male," piagnucolai in mezzo ai suoi gemiti e al suono degli schiaffi delle nostre pelli. "Fa male." Lui continuò a spingere, era così rude che probabilmente avrebbe fatto male anche a una ragazza non vergine. Pensavo che si sarebbe fermato ma come se non fosse nulla accelerò il ritmo.

"Fermati per favore." Spinsi il suo petto.

"Harry, fa male, ti prego."

"Ow." Sussultai quando andò ancora più a fondo.

Mi coprì la bocca con la mano, "Ci sono quasi gattina, stai zitta," ringhiò. Una lacrima mi scese lungo la guancia.

Di nuovo.

Non sembrava nemmeno più Harry. I suoi occhi erano più scuri, pieni di lussuria, l'avevo già visto arrabbiato ma non aveva lo stesso aspetto.

"Harry, ti prego," lo supplicai un'ultima volta. Il dolore era insopportabile, era come se stessi bruciando dentro con ogni spinta di Harry. Il suo sudore stava gocciolando su di me e sembrava essere in un altro mondo.

Finalmente uscì da me, gettando il preservativo a terra. Volevo tornare nella mia stanza, ma le mie gambe sembravano gelatina. Quindi rimasi distesa, mi coprii con il lenzuolo e mi arricciai in una palla. Sentii Harry distendersi accanto a me e sospirò.

"Gattina, sei così stretta. E' stato fantastico," gemette. Avevo la schiena rivolta verso di lui così portò una mano sulla mia vita e mi fece voltare.

"Cos'hai?" chiese, vedendomi in lacrime.

"Mi hai fatto male Harry, non hai nemmeno provato a essere dolce," singhiozzai.

"Mi dispiace così tanto principessa, non volevo –" non lo lasciai finire, corsi fuori dalla stanza, prendendo i vestiti. Non importa quanto facesse male. Corsi lungo il corridoio fino alla biblioteca e sbattei la porta. Harry era uno stronzo malato e volevo scoprire perché.

Presi il suo diario e aprii la pagina a cui ero arrivata.

'8 aprile, 2010

Caro diario,
Sarah oggi mi ha detto che se non inizio a darmi una sistemata mi rimanderà all'orfanotrofio, che puttana. Non sa quanto sia terribile. Probabilmente visto che ho sedici anni non mi vuole più, insieme a quello stupido bastardo di suo marito che –'

Non riuscii a leggere oltre a causa delle lamentele di Harry oltre la porta.

"Posso entrare? Per favore gattina." pregò. "Se non mi lasci entrare lo farò da solo." minacciò.

Non risposi e lentamente aprii la porta, era ancora a petto nudo ma aveva messo i jeans. Il suo sguardo scese sul libro che avevo tra le mani.

"L'hai già letto tutto?" chiese con la testa bassa.

Scossi la testa.

Si mise dietro di me e sbirciò oltre la mia spalla a che pagina fossi.

"Leggi la pagina seguente," sospirò.

Con i nervi a fior di pelle voltai pagina.

'19 aprile, 2010

Sono così incazzato. Sono stato rimandato all'orfanotrofio, hanno adottato una bambina di cinque anni che non ha passato tutta la merda che ho passato io. Beh, sai cosa, scapperò e avrò la mia vendetta, che si fottano Sarah e Michael.'

Feci cadere a terra il diario quando nominò il nome dei miei genitori. Non può essere vero. Deve per forza star parlando di un'altra Sarah e di un altro Michael.

"Avevi cinque anni," disse Harry. "avevi cinque anni quando ti hanno adottata."

"Stai mentendo," sbottai. "Non sono mai stata in un orfanotrofio," ringhiai.

"Ti hanno fatto una sorta di lavaggio di cervello per farti dimenticare del tuo passato." Ero completamente senza parole, non avevo altra scelta che ascoltare Harry. "Ti odiavo, avevi preso il mio posto perché eri piccola e carina, ma sapevo che non era colpa tua."

Scossi la testa, quello che aveva detto era tutto una menzogna. Continuò a parlare. "Non ti sei mai chiesta perché erano così rigorosi con te? Erano spaventati che diventassi come me e che avrebbero dovuto portarti indietro come me. Hai mai visto qualche fotografia di te da piccola?"

Scossi nuovamente la testa, ero furiosa ma non potevo mostrarlo e una parte di me aveva paura che stesse dicendo la verità.

"Ho pagato Liam per ucciderli, e poi mi sono reso conto ... cosa avrei fatto con te? Quando i poliziotti avrebbero scoperto che tu e tua nonna non avete un legame di sangue saresti stata riportata all'orfanotrofio. Non potevo permettere che ti succedesse quello che avevo passato io ... così ti ho rapita."

Sentii la rabbia bollire dentro di me, tutto questo tempo, tutto quello che mi ha fatto.

"Sei malato!" gli gridai in faccia. "Quando avevi intenzioni di dirmelo?"

Si stava irritando a causa mia, ma non quanto lo fossi io per lui. Sollevai in aria la mano per schiaffeggiargli la guancia e corsi fuori dalla stanza.


Kitten➢h.s au [Italian Translation]Where stories live. Discover now