Capitolo 29

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Pov Alessandra

- Non ce la faccio! Non ce la faccio! - sbottai io esasperata, mentre mi passavo le mani sul viso sofferente.

Flaminia distolse lo sguardo dal suo libro ed alzò gli occhi al cielo.

- Alessandra piantala, per cortesia! - mi pregò lei stufa.

Mi morsi il labbro inferiore e guardai la mia amica con agitazione.

- Ho un brutto presentimento, Flami! - mormorai io preoccupata - Si è piazzato proprio qui e non c'è modo di farlo andare via! - mi lamentai, massaggiandomi vigorosamente lo stomaco.

Flaminia mi osservò per qualche attimo, dopodiché sospirò rassegnata.

Si tolse gli occhiali e dopo aver posato il libro sul tavolino, si alzò e si avvicinò a me.

- Ale, che succede? - chiese lei comprensiva.

Inspirai profondamente l'aria e chiusi gli occhi per un attimo.

- Marco stasera mi porta a cena. - dissi, lanciandole uno sguardo allarmato.

Flaminia inarcò un sopracciglio, scettica.

- Questo lo so, ma non capisco perché ti stai agitando tanto! E' una cosa bella! - mi fece notare lei perplessa.

Mi torturai l'interno della guancia con i denti e soppesai le parole della mia amica.

Certo, se il tuo uomo aveva deciso di portarti a cena fuori era senz'altro una cosa bella, ma lo era un po' meno se la sera prima si era presentato a casa tua nel cuore della notte, con il viso stravolto e gli occhi sofferenti, che ti diceva di avere bisogno di te.

Il tutto poi quando la sua ex, a cui aveva chiesto di sposarlo, era tornata alla carica per riprenderselo.

- Era disperato...- sussurrai io con la voce incrinata.

Flaminia mi guardò a lungo, senza sapere bene cosa dire, in quanto lei stessa era consapevole di quanto le cose si fossero complicate.

- Ale, stai tranquilla, davvero! - mi rassicurò lei, accarezzandomi il braccio - Andrà tutto bene! -

Annuii poco convinta e sebbene cercassi di concentrare le mie energie mentali su cosa indossare per la cena, l'immagine di Laura, avvolta nel suo vestito avorio, con il suo corpo sinuoso fasciato dalla seta ed il fascino magnetico, spazzò via ogni mio buono proposito di rilassarmi e di pensare positivo.

- Ma l'hai vista?! E' bellissima! - mi lagnai io disperata.

Flaminia alzò gli occhi al cielo e ringhiò stufa.

- Ale, anche tu sei bellissima! - mi rimbeccò lei scocciata.

Sporsi il labbro inferiore in una smorfia infantile e le lanciai un'occhiata da cucciolo.

- Ma lei è più bella! Non posso competere! - mi lamentai io affranta, coprendomi il viso con le mani.

La mia coinquilina mi rifilò un'occhiataccia e si sistemò meglio sul divano.

Afferrò il cellulare e lo sbloccò, dopodiché giocherellò con il pollice, compiendo un'operazione a me non ben definita.

Corrucciò la fronte concentrata e dopo qualche minuto, il suo viso s'illuminò e ghignò soddisfatta.

- Eccola qua! - esclamò lei, sorridendo raggiante.

La guardai stranita scivolare con il dito sullo schermo, fino a quando non la vidi avvicinarsi e mettermi l'iphone davanti agli occhi.

Deontologicamente scorretto [#Wattys 2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora