«Oh beh, ordinaria amministrazione, ma sembri una ragazza in gamba, quindi noi stiamo tranquilli perché sappiamo che ci sei tu a farlo rigare dritto!»

Scoppiamo tutti a ridere. Spero che in questo momento il povero Daron non si senta in imbarazzo per quello che i suoi genitori stanno dicendo...

Passa un'ora circa fra una chiacchiera e l'altra e in questo lasso tempo scopro, come succede sempre a parlare con dei genitori, piccole marachelle e piccole disavventure di Daron bambino che mi fanno ridere fino alle lacrime mentre immagino nella mia mente tutto ciò che mi raccontano, doveva essere proprio un bel tipetto già da piccolo.

«Purtroppo dobbiamo andare» dopo una pausa di silenzio il signor Malakian da uno sguardo all'orologio «abbiamo altre visite programmate per questo pomeriggio e rischiamo di fare tardi.»

«E purtroppo abbiamo promesso, quindi non possiamo saltare gli altri appuntamenti» aggiunge la signora Malakian, lisciandosi la gonna scura.

«Venite, vi prendo i cappotti» Daron si alza e loro lo seguono; di nuovo li sento chiacchierare nella lingua di prima, ha un suono strano ma musicale e il fatto che comunichino in una lingua usata in ambito familiare ed intimo è molto dolce e mi fa sorridere. Per un attimo sento la voce di Daron assumere un'inflessione a metà fra lo stranito e l'infastidito, mentre quella del padre rimane morbida e confidenziale, e poco dopo il tono del figlio torna normale; la cosa mi fa pensare a quei genitori che sanno che una determinata cosa accadrà, nonostante le rimostranze e i dubbi dei propri figli, anche se io non ho mai avuto un padre così.

Mentre ancora rimugino i signori tornano da noi per salutarci e, in piedi, attendo che abbiano salutato i ragazzi.

«Conoscerti è stato davvero un piacere, figliola» proferisce il signor Malakian, prendendomi una mano fra le sue. «Mi raccomando, pensaci tu al mio figliolo scapestrato.»

«Farò il possibile» rispondo, sorridendo.

«Ha fatto molto piacere anche a me incontrare una ragazza così carina e garbata come te» aggiunge la signora Malakian, dandomi una leggera carezza sul viso. Oddio, i genitori di Daron mi hanno appena fatto capire che risulto loro simpatica e addirittura una fidanzata papabile per il loro figlio?!

Dopo i saluti torno a sedermi, alquanto frastornata dagli eventi dell'ultima ora.


A pomeriggio inoltrato, proprio poco dopo essere tornata nella mia stanza per cambiare la gonna di cui mi sono stufata con dei jeans strappati, sento improvvisamente un gran baccano fatto di urla ed esclamazioni; sono giunte altre visite che credo servano anche per animare la serata che altrimenti si preannuncia stanca, e pensare che ancora non mi sono ripresa dall'incontro con i genitori di Daron...

«Hey, cos'è questo casino?» chiedo, una volta tornata al piano terra.

«Momento di sclero generale» fa Serj, voltandosi verso di me «ma quando ci rincontriamo fra amici è sempre così, scusa se ti abbiamo spaventata.»

«Ehilà!»

Due facce nuove spuntano nel mio campo visivo e per un attimo rimango di sasso ad osservarle. No, credo di non conoscere questi due individui e sono sicura che siano amici dei ragazzi.

«C-ciao...» saluto, imbarazzata.

«Bella lì!» uno dei due sconosciuti mi si para proprio davanti e mi porge una mano. «Io sono Sako, tecnico della batteria di questa band di matti, piacere di conoscerti.»

«Oh... piacere mio, Sako, io sono Nikki» rispondo, stringendogli la mano.

«Sako, lei sarà la sostituta del nostro solito tecnico dell'assistenza» aggiunge John, avvicinandosi.

«Wow!» esclama l'altro, inclinando un poco la testa di lato. «Quindi, in pratica, siamo colleghi!»

«Beh, credo di sì...»

«Ciao tecnico!» si fa avanti anche l'altro tipo, un ragazzone biondo con occhi chiari e un grande sorriso. «Io sono David, soprannominato Beno, e sono il manager della Velvet Hammer Music.»

«Piacere mio, Beno» replico, durante la stretta di mano «sono onorata di conoscere una persona così importante.»

«Pfff, suvvia, non sono mica la regina d'Inghilterra» ride lui.

«Questi due matti ci terranno compagnia stasera» proclama Shavo, tutto contento.

«Prevedo il delirio totale...»

«E fai bene.»

«Davvero?»

«Beh, hanno portato una scorta di cibo spazzatura e vodka...»

«...oddio...»




[Nota dell'autore: rieccomi quiii! :D so che qualcuno attendeva impazientemente questa scena, spero di essere stata all'altezza delle aspettative! Grazie a chi segue, legge e commenta la mia storia <3]

How I feel when I'm around you (System Of A Down)(IT)Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin