Un sogno distrutto - #JustWriteIt #LoveLetters

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Quando Felicity si decide a riaprire gli occhi sono passate oltre ventiquattr'ore. Decido di farle mangiare qualcosa. Le avvicino una ciotola di riso e dell'acqua, che lei rifiuta con un cenno del viso e un'occhiata inceneritrice.

«È meglio che tu mangi, se non vuoi tirare le cuoia prima del previsto.» le intimo, insistendo con la ciotola sotto il suo viso.

«Perché non mi uccidi e la facciamo finita?» chiede fissandomi con odio. Ricambio l'occhiata.

«Perché così mi toglieresti tutto il divertimento, è chiaro! E ora muoviti, mangia. Se non lo farai ucciderò qualcuno a Starling City, non importa chi, uno qualunque. Per convincerti che è meglio non contraddirmi.»

«Come faccio a mangiare se sono legata?»

«Ti slegherò le mani, ma stai attenta. Mi basta sfiorarti per frantumarti un osso e tu non puoi uccidermi, nemmeno sparandomi. Quindi ora inizia a mangiare, e soprattutto stai zitta.» le rispondo tagliando la corda ai suoi polsi con un coltello.

«Quando avrai finito potrai scrivere al tuo caro Oliver.» dico mettendole accanto un blocco di fogli e una penna. Lei non risponde e mangia in silenzio, gettando un'occhiata distratta ai fogli. Terminato il pasto la vedo prendere in mano carta e penna. La lascio scrivere, mentre ormai sta quasi facendo buio.

«Vedi di concludere, devo legarti i polsi, dobbiamo entrare nell'aereo.» dico mentre butto un pezzo di legna sul fuoco.

«Ho finito, eccotela. Ora se non ti dispiace vorrei dormire, sono piuttosto stanca.» parla cercando di nascondere le espressioni di dolore, le ferite inferte dalle frustate devono farle molto male. Meglio così, almeno Oliver impazzirà all'idea di saperla ferita chissà dove. L'accompagno alla branda e la lego, operazione quasi superflua, visto che Felicity si addormenta praticamente subito. Mi volto verso il blocco di fogli, vedo che ha scritto parecchio. Afferro le pagine e inizio a leggere:

"Caro Oliver,

non vorrei scriverti, ma sono obbligata a farlo. Voglio dire, non obbligata obbligata, ma... obbligata! Uffa, non smetterò mai di fare così... Di parlare a sproposito rischiando di farmi fraintendere. Insomma, sai bene che ti scriverei lo stesso, anche se chi mi ha rapita non mi costringesse a farlo. In questo caso non ho scelta. Se non ti scrivessi la persona che mi ha rapita ucciderebbe degli innocenti a Starling City, e io non potrei mai permettere che ciò accada. Non so per quanto tempo ancora vivrò, non ho idea di quali siano le reali intenzioni del mio rapitore. Per questo vorrei che questa mia lettera non fosse solo una raccolta di frasi tristi, non voglio pensare che queste potrebbero essere le mie ultime parole. E nel caso lo fossero mi piacerebbe che i miei ultimi pensieri fossero pensieri felici. Vorrei che attraverso queste parole potessimo sentirci vicini, come solo coloro che si amano davvero possono essere. Anche se sappiamo entrambi che non è sempre stato così. Anzi. Tu sei Oliver Queen, multi miliardario testa calda, sei sempre stato circondato da decine di donne pronte a tutto pur di far colpo su di te. Eri considerato da tutte uno dei partiti migliori, a Starling City. E poi tu eri pur sempre il mio capo. La mia professionalità mi impediva anche solo di pensare ad eventuali sviluppi diversi da quelli che comportassero il semplice rapporto capo-dipendente. Tutto ciò fino a quando non sono scesa nella tua tana, quella sera, il tuo laboratorio segreto. In quel momento ho realizzato ciò che fai, ma soprattutto chi sei davvero. Sei colui che veglia su di noi, su tutti gli abitanti di Starling City. Da quel momento ho capito che la magia delle tue frecce aveva colpito il mio cuore, aprendo una breccia che nessun altro uomo al mondo avrebbe mai potuto richiudere. Quando ti ho visto combattere il male nella nostra città, giorno dopo giorno, ho capito che non ci sarebbe stato nessun altro in grado di farmi sentire al sicuro come facevi tu. So che per te non ero importante, né lo sono stata per molto tempo. Voglio dire, non è che non lo fossi, è solo che non mi consideravi come una possibile fidanzata. Per te nel laboratorio ero l'unica donna, ma non il tipo di donna che avrei voluto essere. Io desideravo essere la tua donna, l'unica. Invece ero i tuoi occhi in giro per la città, le tue orecchie ovunque tu avessi bisogno di sentire, ero la tua voce guida quando avevi bisogno di qualcuno che ti indicasse il prossimo bersaglio, ero colei che poteva farti accedere ad ogni dato segreto, ogni traccia occulta. Ero un informatico perfetto. Un'aiutante esemplare. Ma non ero la donna dei tuoi sogni, nemmeno lontanamente. Tu eri attratto dall'avvocato sexy, o dalle donne avvenenti che frequentavi nei locali. Io non potevo in alcun modo competere con loro. Troppo semplice, troppo secchiona, troppo scontata. Fino a quel giorno meraviglioso, ricordi? Il giorno in cui, nella tua enorme casa deserta, sei stato costretto a dirmi che mi amavi. Non saprò mai se si trattasse soltanto di una trappola all'inizio, per catturare Slade Wilson. Eppure quando mi hai messo in mano la siringa di antidoto contro il Mirakuru ho sentito qualcosa. E non ho mai dimenticato quella sensazione. Io ti amo da così tanto tempo... E vorrei che tu mi ricordassi così: innamorata di te, per l'eternità. Vorrei scriverti ancora, ma non mi sento molto bene. Non dovrei metterti al corrente di questa cosa, ti conosco, so che non ti darai pace per ciò che ti dirò. Sono ferita, il mio rapitore mi ha frustata sulla schiena e le lacerazioni mi fanno arrecano un dolore insopportabile, il bruciore tremendo che sento mi lascia sospettare che potrebbero essersi infettate. Avrei voluto non dirtelo. Come ti dicevo, avrei preferito non scriverti, non per dirti queste cose, per lo meno. Volevo che questa lettera fosse solo un modo per essere vicina a te... Ma se dovesse accadermi qualcosa a causa di queste ferite e non potessi più scriverti non sopporterei che tu pensassi che ciò dipenda dalla mia volontà. Se non dovessi più ricevere mie notizie è solo perché mi è impossibile scriverti, perché sono rinchiusa da qualche parte o peggio, perché sono morta. Ora ti lascio, con l'illusione che un giorno potremo ridere di queste mie farneticazioni. Mi attacco alla speranza di poter essere di nuovo al tuo fianco.

Per sempre tua,

Felicity " Mi sento ancora più furiosa, dopo aver letto quelle parole. Oliver ci ha impiegato un attimo a dimenticarmi, non sono significata niente per lui. Non importa che io gli abbia insegnato a tirare con l'arco, che abbia avuto con lui una pazienza infinita, anche quando chiunque altro avrebbe gettato la spugna. Non conta che gli abbia dichiarato il mio amore. Tutto vano. Lui ama Felicity, l'amerà per sempre, e io non rappresento altro che un lontano ricordo. E l'ultima immagine che Oliver ha di me è quella di una donna inerme, secondo lui esanime, riversa nel fango e nel proprio sangue, colpita da colui che gli aveva imposto di scegliere. Sento il viso in fiamme. Decido che è ora di rendere la vita di Oliver Queen un incubo di gran lunga peggiore di quello che ha vissuto su quest'isola. Lui ha distrutto il mio sogno.

Love Letters from Lian Yu  - Sweet OlicityWhere stories live. Discover now