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È notte fonda e un leggero vento mi scompiglia appena il pelo mentre continuo a guardare la luna. Faccio leva sulle zampe mettendomi a sedere per poi indirizzare lo sguardo al bosco, all'orizzonte.

Da quando mi sono svegliata il pensiero che tra poco dovrò tornare dal mio vecchio branco mi attanaglia lo stomaco.

Ho sempre odiato quel gruppo di lupi...

Ciò che dicevano gli anziani era legge per gli adulti, e la maggior parte delle volte erano grandissime cazzate, mentre quelli della mia età facevano salire l'istinto omicida solo a guardarli.

Nel branco sono sempre stata l'anello debole, ma non per altro, semplicemente non riuscivo a stare con loro, non combattevo come loro e non mi ero ancora trasformata al tempo, per cui mi lasciavano sempre indietro.

Ce ne misi di tempo per capire il perché non mi trasformassi, anzi, a dirla tutta l'ho capito quando me ne andai, erano loro a frenare il mio istinto.

Quando arrivai in città, circa qualche anno fa, ero una giovane lupa inesperta e senza nessuno eccetto mia nonna che mi ospitava da lei, si era ritirata dal branco per la perdita di suo marito durante una rissa tra clan.

Non sapevo che qui ci fosse un altro branco, per cui la prima volta che mi ci scontrai non andò a finire molto bene, ma col tempo mi ci abituai e pian piano feci amicizia con due ragazze, Jessica e Tess. 

Il loro branco si trovava nel bel mezzo del bosco, ma il loro territorio non lo comprendeva tutto: c'erano aree in cui al branco non era permesso entrare. Fatto sta che un giorno, non ricordo bene come, eravamo ubriache e stavamo giocando, ci ritrovammo in una grotta al confine del territorio. C'era una luce che proveniva dal fondo di quel luogo, così incuriosite ci avvicinammo, la parete sembrava fatta di cristallo, non di roccia e brillava, creando uno strano suono, simile ad un fischio acuto.

Iniziammo a ridere e a cercare di imitare quel suono, fin quando questo non divenne talmente tanto forte da arrivare quasi a spaccarci i timpani. Perdemmo i sensi e quando ci svegliammo eravamo fuori dalla grotta, la cui entrata era stata chiusa dalla rottura di una qualche parete e quindi le rocce sbarravano la strada per rientrare.

All'inizio non ci demmo tanto peso, ma andando avanti scoprimmo che quello strano incidente, non era allucinazione post-sbronza, semplicemente era realtà. Quel suono aveva innescato qualcosa in noi. Non eravamo più noi, eravamo diventate ciò che siamo ora.

Avevamo qualcosa in più.

Da quel giorno cambiò tutto, decidemmo di non farne parola con nessuno e restammo sempre insieme, si creò un forte legame.

Il nostro istinto diventava sempre più forte, non riuscivamo a controllarlo, così per evitare brutti incidenti ci allontanammo, almeno fin quando non imparammo a controllarci e a controllare quel qualcosa di nuovo che pian piano cresceva in noi.

Il vento continua a soffiare e nell'aria si sparge l'odore dell'erba bagnata, mentre Tess e Jessica fanno la loro comparsa affiancandomi.

Prendo un lungo respiro per poi ululare al pallore della luna, accompagnata dalle due lupe al mio fianco mentre dalla valle si alza la risposta del branco.

Questa sono io, Electra.

***

Sento la sveglia suonare e un basso ringhio lascia le mie labbra mentre la sveglia scoppia.

The HowlingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora