¤PROLOGO¤

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Heilà!
Prima di cominciare volevo chiedere a tutti voi lettori un grande favore: se tra i commenti trovate delle correzioni di Rosalie_TheDarkLady non infierite dandole della perfettina o appellativi simili.
Le ho chiesto io stessa di farmi notare gli errori, non lo fa perché si diverte a interrompere la narrazione ogni due secondi o per arrecarmi qualche disturbo (come se le correzioni lo fossero, ma vabbè).
E nienteeeeeeeeee questo!
Buona lettura!

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Il silenzio regna nel bosco. Solitamente anche il buio porta con sé i suoni della natura e l'aria notturna è fresca e rilassante, ma questa volta è diverso: qualcosa sta andando nel verso sbagliato. Nessun animale, nessun fruscio, niente venticello piacevole.

Kevan osserva attentamente le tenebre del bosco dietro casa mentre nella sua mente cominciano a crearsi presagi funesti. Gli animali non si zittiscono mai senza un motivo, Nisa lo dice sempre.

Il suo sguardo ambrato si sposta dalla finestra al camino alle sue spalle, al quale Nisa è appoggiata: fuma come al solito una delle sue sigarette fatte a mano, tenendo debolmente l'oggetto tra due dita e poggiando il braccio al lungo e robusto piano in legno sopra il camino. Ha appena finito di parlare al telefono con Cassie Jones, ma il ragazzo non sa di cosa abbiano discusso né gli interessa minimamente... vorrebbe solo sapere cosa non va in quella serata.

Nisa lo guarda con occhi verdi ornati da puntini che potrebbero sembrare lentiggini, dopodiché soffia dolcemente il fumo opaco dalla bocca, i capelli rosso fuoco con qualche filo grigio disordinati attorno ad un viso a cuore.

-La senti, vero?- chiede. -L'energia negativa. Questo silenzio assordante. Questo terrore ancestrale. Lo senti, vero Kevan?

-Anche troppo- risponde il ragazzo con una smorfia, dopodiché ritorna a fissare fuori dalla finestra. Nisa si stacca dal camino e lo raggiunge, accarezzando con una mano i tatuaggi che si scorgono sul braccio del ragazzo. Tutti simboli magici, per aumentare il potere, ottimizzarlo e controllarlo. -Ho parlato con Cassie e Gerard.

-E?- Il ragazzo è sempre più irrequieto. Alcuni pipistrelli si alzano in volo e scompaiono oltre la casa, come se stessero scappando. Non è un buon presagio.

-Voglio che tu vada da loro, Kevan. In paese è più sicuro abitare, qui rischi la vita ogni giorno e...

-Io non mi muovo di qui, è la nostra casa! E Nereus...

-Mi cercano,- gli ringhia contro lei spazientita, -sono quasi arrivati!- Si porta un po' tremante la sigaretta alla bocca, dopodiché aspira. -Non c'è tempo, Kevan.

-Chi ti sta cercando?- Il ragazzo punta le iridi gialle sulla donna, la sua maestra, colei che gli ha insegnato tutto della vita. Vi si scorgono così tanto rispetto e così tanta devozione in quel giallo luminoso, da sembrare gli occhi di un critico d'arte mentre guardano una mirabolante opera. Nisa scuote la testa, posa la sigaretta sul davanzale della finestra e gli prende il viso tra le mani. Meglio che non sappia niente di me... se solo venisse a conoscenza di ciò che ho fatto prima di cominciare a prendermi cura di lui... la donna gli accarezza gli zigomi alti, sfiorando con i pollici i quattro puntini scuri sotto gli occhi. -Non ti devi preoccupare di chi siano, Kevan, non puoi fare nulla... vattene finché sei in tempo.- Avvicina il viso al suo, fissandolo finché lui non si accorge delle intenzioni della donna. Allora cerca di allontanarsi, ma dopo qualche secondo il potere comincia a fare effetto: Kevan ha lo sguardo vitreo, pronto a ricevere ordini.

-Prendi le tue cose e recati da Gerard e Cassie Jones.- Tira fuori un bigliettino giallognolo e stropicciato che teneva nascosto tra la pelle e il reggiseno, poi glielo porge. Rivolge uno sguardo ansioso alla finestra. -Sbrigati, Kevan. Usa tutti i tuoi doni per raggiungerli e guardati sempre intorno, è possibile che cerchino anche te.- Anzi, è certo, pensa. Cerca di nascondere questa riflessione negli angoli più reconditi del suo cervello mentre bacia il ragazzo sulla fronte. Kevan gli restituisce uno sguardo apatico... non può fare altro, la magia è troppo forte. -Ti voglio bene- mormora Nisa e lacrime calde e tristi le rigano le guance, rendendole gli occhi grandi e lucidi. -Vai... corri.- Il ragazzo ubbidisce, prende tutte le sue cose, ossia pochi vestiti, ed esce dalla casa stringendo convulsamente il biglietto. Non si volta neanche una volta.

Nisa emette un sospiro tremante, chiudendo la porta e riprendendo in mano la sua preziosa ultima sigaretta. Stringendosi al suo cardigan sformato di lana nera, si ferma esattamente di fronte alla finestra e comincia a ripercorrere la sua vita. Ricorda ogni singola cosa, ogni momento, ogni pensiero o parola... il lusso di dimenticare è una prerogativa degli umani, non delle fate. Kevan è davvero l'unica cosa buona della sua vita, l'unica cosa che valga la pena ricordare. Si guarda attorno: ogni cosa odora di lui, delle sue impronte prima minuscole e delicate, poi esitanti e poi forti e coraggiose. Gli ha insegnato tutto ciò che sa, gli ha fatto da madre e da insegnante, da amica e da sorella... la vita di quel ragazzo è molto più importante della sua ed è felice di averlo cresciuto, perché se Nisa muore ma Kevan vive, lo spirito di lei vivrà sempre in quello di lui.

Ed è con questi pensieri che la fata si avvicina al camino e tocca delicatamente alcuni intarsi di esso: onde viola e fumose si espandono dalle sue dita e il legno, obbligato dalla magia, si piega e si allontana, rivelando una nicchia scura. Nisa prende il contenuto del piccolo spazio tra le mani, lo spolvera con devozione e lo guarda sorridendo. È una scatolina, la apre: contiene un piccolo fiore dai petali arancioni e luminosi, punteggiati di viola. Più le cose sono belle, più fanno male, pensa la fata, quindi prende il bocciolo, con un movimento veloce se lo porta alla bocca e comincia a masticarlo.

È mentre pensa a Kevan che le gambe prendono a tremarle, la pelle comincia a sudare e le forze se ne vanno... continua a masticare. I petali sono setosi e dolci. Non si regge più in piedi, si accascia accanto al fuoco, ansimando e ridendo perché morirà entro qualche secondo e nessuno potrà più farle niente, a quel punto. Sente di aver vinto, sente di aver fatto il possibile. Si porta per l'ultima volta la sigaretta alla bocca, poi la getta nel fuoco e, senza forze, si rannicchia in posizione fetale.

Il suo ultimo respiro è per Kevan, ricordo accompagnato da un sorriso sereno.

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Raven sfoga tutta la sua rabbia rovesciando il tavolo della cucina. Mormora maledizioni, ringhia, impreca: Nisa si è suicidata e la possibilità di vendicarsi è sfumata per sempre. I suoi allievi, i Changeling, lo guardano incuriositi.

-Raven- lo chiama uno di questi. Ha i capelli di un biondo cinereo, la pelle molto chiara e gli occhi color diaspro. Tiene con entrambe le mani una foto che poi allunga a Raven, il quale la prende e la studia a labbra serrate: vi è raffigurato un bambino piuttosto imbronciato, che guarda l'obbiettivo con i suoi grandi occhi gialli; i capelli, di un blu talmente scuro da sembrare neri, sono scompigliati e ribelli. -E chi è questo marmocchio?- sbotta Raven puntando gli occhi celesti sul suo allievo migliore.

Kier scuote la testa, sostenendo lo sguardo del maestro con i suoi altrettanto inquietanti occhi color rosso mattone. Il diaspro è un colore femminile, poche fate maschio hanno le iridi di quella tonalità di rosso... Kier però non è una fata qualunque. -Non so chi sia...- Il ragazzo si guarda intorno: c'è un divano dalla stoffa molto usata, che sa di calore e famiglia, una libreria piena zeppa di libri e fogli e accessori come vasi, recipienti, pietre e gioielli... il camino, vicino al quale è rannicchiato il cadavere della fata che si sta velocemente decomponendo... e poi una porta che probabilmente conduce ad altre stanze. Infine guarda la cucina, arredata alla perfezione: solo il tavolo rovesciato stona terribilmente in quell'atmosfera piena di apparente normalità.

-Adoro la caccia al tesoro- commenta in tono leggero, spensierato. Raven lo guarda e poi comincia a sghignazzare. È in assoluto il miglior discepolo che abbia mai avuto, con la giusta dose di coraggio, pazzia e devozione. Gli darà la sua vendetta.

Nisa avrebbe pagato il suo tradimento, in un modo o nell'altro.

Enchanted ||VINCITRICE WATTYS2017||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora