XXIV. Airplanes

1.5K 92 36
                                    

[Harry's P.O.V]
«Loueh! Rimaniamo a dormire un altro po'?», chiesi con la voce roca.

«Harry, non ci pensare nemmeno!», disse lui scattando giù da letto.
«Non ho intenzione di prendere nessun'altra borsata in faccia, chiaro?
Quindi adesso tu ti alzi e vai a prepararti, arriviamo in aereoporto e stavolta non facciamo tardi.», disse deciso.

«Si papà!», ribattei io in modo ironico.

«Dai su, sbrigati.»

Mi alzai dal letto e mentre Lou preparava le nostre valigie io preparai la colazione, thè alla menta con pancakes allo sciroppo d'acero.

Era presto, erano le 5.40 del mattino.

Mia madre e mia sorella Gemma dormivano ovviamente.

Ma decisi di lasciare qualche pancake in più per entrambe.

Il mio cellulare posato sul bancone vibró e lo schermo si accesse.

"Louis:
Sali, devi iniziare a vestirti, a meno che tu non voglia uscire in pigiama.
Forza, le valigie sono pronte ed io sono vestito."

"Harry:
Scendi, così mentre mi vesto fai colazione."

"Harry:
E poi perchè stiamo messaggiando?"

«Non lo so Harry, dimmelo tu perchè stiamo messaggiando!», disse Louis sbucando dalla porta della cucina.

«Inizio a salire va'.», dissi io lasciandogli un bacio casto sulle labbra per poi uscire dalla cucina.

Salii le scale ed entrai nella mia camera.

Vidi la mia valigia pronta sul letto ed i vestiti che mi sarei dovuto mettere accanto.

Non li avevo scelti io, quindi sicuramente era stato Lou.

Beh, a quanto pare mi conosceva bene.

I miei soliti skinny jeans neri, i miei amati stivaletti in camoscio nero, una maglia nera con uno scollo a V molto profondo e una giacca formale nera.. accanto c'era anche un cappello nero, strano, non era mio.

Io non indossavo cappelli..

Mi vestii velocemente e mi provai il cappello...

Non era male, era.. carino.

Una volta aver combattuto con i capelli, scesi giù e finii di fare colazione con lui.

«Harry... Sei stu-pen-do!», disse Louis facendo una mossa sassy.

Scoppiammo entrambi a ridere.

«Dai andiamo che siamo in ritardo!», disse Louis.

«Ma- ma non è vero...», dissi io.

«Lo so idiota, stavo scherzando.», ridacchió lui.

***

[Louis' P.O.V]

«È il Gate 7 giusto?», chiesi.

«Si, dovrebbe..», disse Harry fissando i biglietti che avevamo comprato online.

«Bene, andiamo allora!»

La camminata fu stranamente
tranquilla, senza borse che volavano insomma..

*I signori passeggeri del volo 09453 diretto a New York, delle ore 7.45 sono pregati di recarsi al Gate 7 per l'imbarco, grazie*

«Bene, non abbiamo sbagliato a quanto pare..», disse Harry.

«Wow allora oggi nevica eh..», disse ironico.

***

[Harry's P.O.V]

«Ecco a lei i biglietti ed i passaporti.», dissi.

«Grazie mille! Buon viaggio.», rispose delicatamente l'hostess.

«Lou, hai tu le mie cuffiette?», chiesi mentre ci incamminavamo per il 'ponte' che collegava l'aereo con l'interno dell'aereoporto.

«Si amore, sono nella tasca del mio giubbetto. Appena ci sediamo te le do.», rispose sorridente.

«Grazie mille»

Non potevo farci nulla, io senza le cuffiette non potevo proprio vivere.
Le portavo ovunque, sono fondamentali.

L'aereo inziò a partire, fece le dovute manovre fino ad arrivare alla pista di partenza.

Si posizionò e il pilota azionò i motori.

Iniziò a partire prima lentamente e poi sempre piú veloce, fino a toccare i 500km/h per poi alzarsi in volo.

Quella piacevole sensazione di vuoto d'aria mi aiutava sempre a rilassarmi.

Mi rilassai, forse fin troppo.

Rimasi a fissare fuori dal finestrino, lo spettacolo di sorvolare le nuvole, di vedere il sole splendente e di vedere tutti i paesaggi ridotti a dimensioni minuscole mi fece incantare.

Volare e viaggiare erano le mie due cose preferite, sin da bambino.
E ora che ero con la persona che avrei voluto al mio fianco per sempre mi rilassai a tal punto da addormentarmi abbracciato a lui, e lui non tardò a fare lo stesso.

*SPAZIO AUTRICE*
Il prossimo è l'epilogo.

All the love xx
-A.

Like Two Kids » L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora