Capitolo IV

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Sembrava quasi che il mondo intero mi odiasse.
Davvero. Prima l'incidente, poi il coma, il sogno, il risveglio, il trauma del sogno, l'incontro con Becky, la scoperta dell'esistenza di una reale Alexis e il tradimento di quel coglione del mio migliore amico.
Sì, perché era un coglione. Poteva, anzi doveva, dirmi quel che stava facendo. Non solo per il mio rispetto, ma anche quello di Becky. Ma soprattutto per il mio, in effetti.
Jake mi cercò per circa due giorni interi dopo la mia sfuriata. Mandò messaggi, mi chiamò, mandò persino mia madre a casa mia per parlarmi.
Dopo la litigata infatti, avevo deciso di tornarmene a casa, per fortuna la riparazione del soffitto era stata quasi completamente completata e anche il muratore mi aveva dato il suo permesso per tornarci ad abitare.
Inutile dire che per due giorni non feci altro che pensare ad Alexis. Lei era reale. Se solo fosse stata come nel mio sogno, esteticamente parlando, allora sarei andato ad abitare dall'altra parte del paese. Davvero.

Una mattina, mi svegliò il campanello di casa. Guardai l'orologio che segnava le 7.
Chi cazzo è che viene a quest'ora?
Una mezza idea ce l'avevo.
Così decisi di andare ad aprire e di mettere fine a questa storia.
Aprii la porta e il volto di Jake mi si parò davanti.
"Possiamo parlare?" chiese subito.
Non replicai, ma mi feci da parte e lo feci entrare.
"Muoviti" dissi. Lui si sedette sul divano. "Dopo ho un appuntamento e non posso tardare" continuai.
Non era vero, non avevo nessun appuntamento, ma non mi andava assolutamente di starlo a sentire.
"Davvero? Con chi?" chiese sorpreso.
"Non sono affari tuoi" risposi atono.
"Justin, sono affari miei. Sono il tuo migliore amico, porca miseria!" disse Jake, alzando la voce.
Non prevedo nulla di positivo.
Risi amaramente. "Non mi sembrava che tu fossi il mio migliore amico quando mi hai nascosto che uscivi con Becky!" urlai a mia volta.
Lui si portò le mani sul volto e sospirò.
"Senti, non sono venuto qua perché potessimo gridarci addosso, ma perché volevo chiarire. Quindi, se permetti, ora parlo io" disse.
Annuii. Mi sedetti sul divano ed aspettai che iniziasse a spiegarmi.
"Inizio col dirti che non ero partito con l'intento di nasconderti questa cosa per ferirti, bensì per tenerti al sicuro e soprattutto per non farti agitare-"
"Perché mai avresti dovuto farmi agitare? Al sicuro da cosa, poi?" lo interruppi.
Lui alzò gli occhi al cielo e sospirò. "Justin, lasciami finire. A quello ci arriviamo dopo" disse.
Borbottai un "okay" e lui tornò a raccontare.
"Comunque, ho incontrato Becky al parco, mentre facevo jogging, una settimana dopo averla incontrata al bar. Lei mi ha riconosciuto, così ci siamo messi a parlare. Abbiamo parlato circa per 3 ore prima che lei se ne dovesse andare, allora ci siamo scambiati i numeri. Il giorno dopo le ho mandato un messaggio, chiedendole se le sarebbe andato di andare al cinema con me e lei ha accettato. E come avrai compreso, dopo abbiamo continuato ad uscire-"
"Sì, questa storia me l'hai già raccontata. Qual'è il punto?" lo interruppi nuovamente.
Potevo sembrare parecchio stronzo, in quel momento, ma sinceramente non me ne fregava assolutamente nulla di quella storia. C'era un motivo per cui me l'aveva tenuto nascosto, da quel che aveva detto, e volevo assolutamente venirne a conoscenza.
"Va bene" prese un respiro profondo e continuò "non te l'ho detto che uscivo con lei, perché durante uno dei nostri appuntamenti abbiamo iniziato a parlare dei nostri migliori amici e-"
Aprii la bocca per parlare, ma lui mi lanciò un'occhiataccia, così decisi di farlo continuare.
"E naturalmente, oltre a parlare di quanto testa di cazzo fosse il mio migliore amico, abbiamo parlato anche della sua migliore amica.
E qui arriviamo al dunque: Alexis non è sola" disse.
Lo guardai confuso. "Tralasciando il fatto che mi hai dato della testa di cazzo, che vuol dire non è sola?" domandai, già in ansia per la risposta.
"Nel senso che è fidanzata da quasi due anni con un ragazzo di nome Jason, o Jackson?" chiese più a se stesso che a me.
"Jacob?" dissi io.
"Sì! Proprio lui" concordò Jake.
Calma e sangue freddo, Justin, calma e sangue freddo.
Alexis non solo esisteva, non solo era la migliore amica di Becky, ma era anche fidanzata.
La cosa però non mi dispiaceva fino in fondo. Se era fidanzata con Jacob, significava che lui non era morto e che quindi lei non aveva sofferto. Questa era l'unica cosa che mi rendeva un minimo felice.
"Come fai a saperlo?" domandò.
Lo guardai, alzando il sopracciglio.
"Oh, giusto, il sogno" disse, rispondendosi da solo.
"Non me ne frega niente di questo. Non la conosco e può fare quel cazzo che le pare. Non concepisco ancora perché tu me l'abbia tenuto nascosto" dissi.
In realtà mentivo, mentivo eccome.
Però preferivo fingere che non me ne importasse nulla, piuttosto che ammettere di essere innamorato di una persona che non conoscevo e che soprattutto poteva essere benissimo l'opposto della ragazza conosciuta nel sogno.
"Non te l'ho detto perché non volevo che stessi male per questa storia.
E so benissimo che ci tieni, perché altrimenti non avresti reagito così" disse Jake, guardandomi dritto negli occhi.
Odiavo, odiavo profondamente il modo in cui solo lui era capace di capire come mi sentissi, solo guardandomi.
"Ti sbagli, come potrebbe importarmi della storia amorosa di una ragazza che non ho nemmeno mai visto e conosciuto nel mondo reale, eh?" ribattei.
Alla mia domanda Jake rise. "Oh, andiamo, Justin. Vuoi darla a bere proprio a me? È da quando sei uscito dall'ospedale che non fai altro che pensare a quella storia, quindi smettila di mentire a me, ma sopratutto a te stesso" disse.
Lo guardai senza dire una parola. Aveva centrato il punto, come sempre d'altronde, e solo in quel momento mi sentii un perfetto stronzo ad averlo trattato in quel modo. In fondo, stava solo cercando di proteggermi.
Mi passai una mano sul volto e sospirai. "Mi dispiace averti urlato contro" dissi, seriamente dispiaciuto.
"Mi dispiace averti tenuto all'oscuro di tutto" disse lui.
Gli sorrisi e lo attirai in un veloce abbraccio.
"Posso farti una domanda?" chiesi, già pentendomi di avergli chiesto una cosa simile.
"Certo, puoi chiedermi tutto lo sai" rispose.
Mi alzai in piedi e feci qualche passo avanti e indietro prima di formulare la fatidica domanda.
"Ehm, per caso, Becky ti ha detto se Alexis ha avuto una bambina quando era molto giovane?" chiesi, guardando il mio amico fisso nei suoi occhi azzurri.
Lui mi guardò per qualche istante senza profanare parola, poi mi sorrise.
"Mi ricordo quando mi hai parlato di..Ally, giusto?" disse Jake, chiedendo conferma.
Annuii, impaziente di sentire la risposta.
"Okay. Comunque, dato che me lo ricordavo e volevo aiutarti, da questo punto di vista, le ho chiesto se Alexis avesse avuto una bambina anni prima e-"
"Gliel'hai chiesto così?" chiesi sorpreso.
"In un certo senso. Comunque il punto non è come gliel'ho chiesto, ma ciò che mi ha risposto" disse.
"Sarebbe a dire?" chiesi.
Uno dei difetti di Jake, era quello di girare intorno al nocciolo della questione. Solo quando faceva comodo a lui chiedeva o diceva direttamente ciò che voleva sapere. Negli altri casi, ci volevano secoli prima che arrivasse al punto. Come in quel caso, d'altronde.
"Beh, è scoppiata a ridere e poi ha risposto negativamente: Alexis non ha figli" disse finalmente.
In quel momento però, non sapevo se essere felice o triste. Ero felice per il fatto che non avesse figli, in modo che se mi fosse capitato di mettermi con lei, non avrebbe dovuto litigare con Jacob per l'affida-
Ma che cazzo ti sei fumato Justin? Lei sta con Jacob, non con te. Cristo.
Comunque sia, ero triste perché non esisteva nessuna Ally. Mi ero abituato alla sua presenza, sebbene fosse tutto nel sogno.
"E vuoi sapere la parte interessante?" chiese eccitato.
"Devo avere paura?" chiesi ridacchiando.
"Alexis è stata in coma per esattamente due mesi, durante il tuo stesso periodo" rispose.
Lo guardai confuso.
"E con questo?" chiesi.
"Non ti sembra strano, che tu l'abbia sognata mentre entrambi eravate in coma?" chiese Jake.
Ci pensai un attimo e poi scossi la testa.
"È impossibile, Jake. Non avrebbe senso. Non avevo nemmeno mai viso Alexis prima di andare in coma, quindi-"
"Il ragionamento sarebbe lo stesso anche se lei non fosse andata in coma. Insomma, in entrambi i casi, tu non l'avresti comunque vista prima dell'incidente, quindi... Quindi boh, mi sto perdendo. Tutta questa storia è un fortuitissimo casino!" si lamentò.
"Non so più nemmeno quello che sto dicendo, parlo a vanvera" continuò alzandosi.
"Jake, forse è meglio che tu vada. Io vorrei tornarmene a letto" dissi.
"Ma non avevi un appuntamento?" chiese confuso, avvicinandosi alla porta.
"Nah, era solo una cazzata per farti andare via in fretta" dissi, facendogli l'occhiolino.
"Vaffanculo, Justin" disse, aprendo la porta.
Sorrisi, sentendo quelle parole. "Ti voglio bene anche io, stronzo" dissi a Jake, che ormai era a metà del vialetto di casa mia.
Non si voltò e non disse nulla, si limitò ad alzare il braccio destro a farmi il dito medio.
Ridacchiai e chiusi la porta di casa, correndo poi al piano superiore per continuare a dormire. O almeno, per provarci.
In meno di un'ora avevo scoperto più di quanto non avessi fatto in un mese, ed è inutile dire che non riuscii a riaddormentarmi.
Rielaborai un attimo tutte le informazioni che avevo su Alexis:
1- Esisteva, era reale, respirava, non era frutto della mia immaginazione.
2- Era per davvero la migliore amica di Becky.
3- Era fidanzata con Jacob, segno che lui non era morto.
4- Non aveva figli.
5- Era stata in coma durante il mio stesso periodo, nonostante non ne sapessi la causa.
Non erano molte informazioni, ma erano abbastanza per non farmi dormire.
Cosi, quando mi alzai nuovamente per andare a fare colazione, mi promisi che l'avrei trovata, anche solo per vederla una prima ed un'ultima volta.

N.A//

Non è molto lungo, lo so, ma volevo aggiornare prima dell'inizio della scuola, considerando che almeno fino alla prossima settimana non avrò tempo per aggiornare (avrei dovuto muovermi con i compiti, lo so).
Comunque, breve resoconto, Justin ha scoperto un po' di cose sul conto di Alexis. Cosa pensate succederà?

Scusate per gli errori e buona serata
-Cam (mi firmerò così, d'ora in poi, ho deciso)
Bye

Life is worth living || Justin Bieber (Sequel di "Trust")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora