Qualcuno da amare (Somebody to love)

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Mi sveglio all'improvviso sentendo la presenza di una persona sdraiata dietro di me. Volto appena lo sguardo e vedo Lory mezzo addormentato con i capelli tutti per aria e gli occhi segnati da leggere occhiaie, ma stupendo come sempre. Accenno un sorriso, che però si spegne appena mi sorge un dubbio: perché lui si trova nel letto con me? Lo scuoto leggermente e lui apre gli occhi.
"Buongiorno, Rachele" sussurra mentre sulle sue labbra appare un ampio sorriso. "Ciao... - ricambio il saluto con voce strascicata - Ti ricordi cos'abbiamo fatto ieri sera?". Lui sposta il lenzuolo e si siede. "Beh, niente di che, non pensare male. Ieri sera siamo usciti fuori e abbiamo guardato le stelle... sai, era San Lorenzo..." inizia a raccontare. "Lo so - lo interrompo mentre prendo gli occhiali dal comodino e li indosso - era il tuo onomastico". "Già - riprende, accarezzandomi una ciocca di capelli - hai insistito perché fosse un giorno speciale per me e siamo stati fuori fino alle undici e mezza con Michelle e Stefano. Poi siamo tornati a casa perché tu non ti reggevi più in piedi e io ti ho fatto compagnia per tutta la notte". Mi scappa una risatina cordiale e mi stupisco di essermi preoccupata prima: era ovvio che non avessimo fatto nulla a letto insieme, anche perché non ho sentito alcun dolore là sotto appena mi sono svegliata.
"Buon compleanno, Rachele!" cambia argomento e si alza dal letto. Io lo ringrazio sorridendo. "Non ringraziarmi, preparati che fra mezz'ora andiamo da Matteo!" ridacchia mentre esce dalla stanza e mi lascia sola.

Io mi alzo dal letto e apro l'armadio; tiro fuori una magliettina grigia a maniche corte, un paio di pantaloncini neri, un paio di converse bianche e indosso tutto. Rifaccio velocemente il letto, poi vado in bagno, mi spazzolo i capelli e mi trucco un po', come al solito. Mi guardo allo specchio e sorrido: oggi è il grande giorno, finalmente sono maggiorenne!
Scendo le scale e, diversamente da come mi aspettavo, vedo una ragazza castana sulla porta. Riconosco subito mia sorella e corro ad abbracciarla. Lei all'inizio sembra un po' sorpresa, ma ricambia comunque l'abbraccio. "Quando sei arrivata?" le chiedo, staccandomi. "Un quarto d'ora fa. Pensavo di essere in ritardo, invece siete ancora qui" - risponde - Tanti auguri, comunque!". Lorenzo ci raggiunge subito e saluta cordialmente mia sorella, la quale risponde stranamente con altrettanta cordialità.

Arriviamo a casa di Matteo dopo pochi minuti di camminata. Beh, definirla "casa" è un eufemismo: è una villa a quattro piani circondata da un ampio cortile. Matteo ci fa entrare e ci conduce nella sala da pranzo, forse una delle stanze più grandi in cui io sia mai stata in vita mia. Ci sono anche Michelle, Stefano, Filippo e Roberta, seduti al lungo tavolo in mezzo alla sala che ci stanno aspettando. Man mano che arrivano gli altri facciamo colazione tutti insieme e solo allora riesco a raccontare tutto agli altri, dall'inizio alla fine. Parlo di mio padre, di mio zio e di Alessio. L'unica cosa che sono costretta a tralasciare è ciò che provo per Lorenzo, anche se alcuni lo sanno già. Infatti, non mi sembra affatto il caso di parlare di una questione così delicata quando è presente anche il diretto interessato, sarebbe una follia! Alla fine del lungo discorso rimango stupita dal fatto che tutti mi lanciano occhiate comprensive. È la prova definitiva di aver trovato finalmente degli amici sinceri.

Passiamo la mattinata a chiacchierare in allegria. Tutti mi hanno fatto gli auguri, ma abbiamo deciso di aspettare la festa di stasera per i regali. Verso le due, appena dopo pranzo - sempre a casa di Matteo - io e Arianna andiamo a comprarci dei costumi da bagno. Michelle ci accompagna in un negozio figo poco distante dalla mia gelateria preferita. Esploriamo un po' il negozio, per poi uscire con trenta euro in meno nelle tasche ma due costumi in più. Il bikini di Arianna è color fucsia, con il top a fascia e con le frange. Il mio, invece, è colorato con sfumature di blu - sembra quasi il mare - e molto semplice.
Oddio, sono così eccitata per stasera! Talmente eccitata che Michelle e Arianna hanno bisogno di tenermi ferma addirittura fisicamente, tenendomi entrambe per mano. "Sappiamo che non stai nella pelle, ma stai calma, non vogliamo che la festeggiata abbia un infarto proprio il giorno del diciottesimo!" continuano a ripetere, ridendo. Ed è solo in quel momento che mi rendo conto del contrasto fra l'accento torinese di Michelle e quello milanese di mia sorella. Ascoltando me e Michelle o me e Lorenzo non l'ho mai notato, forse perché non ho un accento milanese molto spiccato. E ho pure notato che Michelle e Arianna hanno legato in fretta, anche se si conoscono da poco tempo. Sono veramente felice per loro e ancora più felice che Arianna non abbia deciso di portarsi dietro quella testa di cazzo del suo ragazzo.

(COMPLETED) Summer with FavijDove le storie prendono vita. Scoprilo ora