La materia non è difficile, e poi il professore è un incapace, secondo me.

La lezione inizia immediatamente, e mentre il professore parla da solo come sempre, noi alunni pensiamo ai nostri fatti.

'Va tutto bene?'

Come previsto, mi arriva un bigliettino da parte di Harry.

Sfilo una penna dall'astuccio e scrivo velocemente.

'Certo, cosa non dovrebbe andare?'

Il ragazzo si abbassa sul foglio, facendo cadere disordinatamente qualche riccio davanti ai suoi occhi.

Arriva di nuovo il bigliettino mal chiuso.

'Non lo so; quella dei compiti di chimica ieri, mi sembrava una scusa'

Sembra che questo ragazzo mi sappia leggere nel pensiero.

Mi faccio coraggio e scrivo.

'Beh, una cosa ci sarebbe ... ma forse non è il momento'

Harry alza lo sguardo, confuso. Poi torna a scrivere.

'Sai che sono l'unico con cui puoi parlare di qualsiasi cosa'

Fa male leggere questa frase, proprio perché è maledettamente vera.

Prendo un sospiro, osservando per qualche secondo fuori dalla finestra: la giornata è scura, ma non ci faccio tanto caso perché il mio umore è completamente l'opposto.

Scrivo sentendo lo sguardo di Harry addosso, insistente nel voler sapere quello che mi sta succedendo.

'Ho parlato con Zayn, il ragazzo che mi ha puntato la pistola alla testa. Io non volevo incontrarlo, ma poi tu eri occupato, io non sapevo che fare, lui era lì ... fuori nel giardino che mi aspettava. Non sei arrabbiato, vero?'

Vedo la testa di Harry fare uno scatto strano mentre legge, per poi alzarsi di colpo e fissarmi incredulo. - CHE COSA? - urla, senza rendersi conto di aver attirato l'attenzione di tutta la classe, compresa quella del professore.

Allungo una mano, nel tentativo di tappare la bocca del riccio per non farlo continuare e magari peggiorare le cose.

- Signorina Cooper, non le piace la lezione? - mi giro di colpo, richiamata dal professore.

Decido di lasciare andare il riccio, troppo scosso per dire o fare qualcosa. Lo sapevo io che non era il momento adatto.

- Dovrei mandarla dal preside per questa sua bravata. - Ed ora che ho fatto? - Ma visto che manca poco alla fine della lezione - mormora, guardando l'orologio che porta al polso. - Le do una chance - il cuore parte a battere forte. Non voglio andare di nuovo in presidenza; il preside si è raccomandato di non volermi vedere più nel suo ufficio, se non per buone notizie. E questa di certo non lo è.

- Porti questo libro in biblioteca, e si prepari per giovedì, visto che verrà volontaria sul quinto capitolo - sfoggia un sorriso.

Mi limito ad annuire, e mi alzo in silenzio sorpassando la fila di banchi per prendere il libro in questione.

Il professore mi sorride una volta al suo fianco. Prendo il libro ed esco dalla classe.

Diciamo che da una parte mi è andata bene. Dall'altra, devo ancora sapere cosa voleva dirmi Harry.

In poco tempo sono davanti la porta della biblioteca: è aperta.

Entro senza fare rumore, e con gli occhi cerco la sezione di letteratura straniera.

She's not afraid || Zayn MalikWhere stories live. Discover now