capitolo 4

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James insieme a Sirius accompagnò Remus in infermeria.
- Ehi quest' anno resti per natale?- chiese Sirius quando furono usciti dall' infermeria.
- No, ho promesso a mia madre che questo natale lo passavo in famiglia, se vuoi puoi venire anche tu - disse James.
Odiava a morte i cenoni con i suoi parenti c' era sua nonna Annabeth che gli chiedeva sempre: " e la fidanzata?", i suoi stramaledetti cugini, tre gemelli di sette anni che correvano dappertutto rovesciando i sopramobili, i suoi zii  che gli pizzicavano puntualmente le guance  come se avesse cinque anni, sua cugina Daisy che se ne stava sulla poltrona a sbaciucchiarsi con suo marito Chris , il cane di sua zia che mordeva peggio di uno Spinato, suo nonno con le sue storie di settanta anni prima, l' altro nonno che si addormentava a metá di una conversazione sbavando e russando abbondantemente e tutto il macello che c' era in casa poi? Gli aghi di pino su tutto il tappeto, la casa a soqquadro, la stanza occupata da Daisy, il tavolo da sparecchiare e altre mille cose che avrebbe volentieri evitato.
- Nah, detesto le cene in famiglia - disse Sirius rifiutando con una mossa della mano.
- Siamo in due allora - sbuffò James, stava giá pensando ( stranamente anche lui pensava)a modi per poter evitare i suoi.
Poteva dire che si era rotto una gamba giocando a Quindditch, nha, troppo banale per James Potter.
Uno spinato gli aveva staccato due dita? No assolutamente, a sua madre sarebbe preso un colpo secco.
Una punizione? No, la McGrunitt non era cosí cattiva e questo i suoi lo sapevano abbastanza bene.
- Stai pensando a qualche scusa?- sogghignò Sirius.
- Si - affermò James massaggiandosi il mento pensieroso.

- Lily rimani quest' anno a Natale?- chiese Mary facendola riscuotere dai suoi pensieri.
- No , ritorno a casa - disse Lily.
Le piaceva il Natale a casa, non era mai troppo grandioso, era una tranquilla serata con suo padre, sua madre e sua sorella Petunia.
Petunia.... Forse la rossa poteva sfruttare quell' occasione per ricostruire i ponti con lei.

Era arrivato il giorno della partenza e James guardava malinconico Hogwarts, cosa avrebbe dato per rimanere con Sirius e Peter tra quelle mura.
- E dai Ramoso, non sará poi la fine del mondo - disse Remus posandogli una mano sulla spalla.
- Tu non farai mica un cenone di natale a cui parteciperanno quindimila persone, o sbaglio Lunastorta?- borbottò Remus.
- No, e tu sei fortunato a poterlo fare- disse Remus di rimando.
- Se conoscessi i miei parenti cambieresti oppignone -.
- Fidati se ti dico che sei fortunato, da quando hanno scoperto che sono un lupo mannaro in famiglia molti  ci hanno abbandonato-.
- Avvolte vorrei essere nella tua situazione, tutta pace e tranquillitá, quando non c' è la luna, ovvio -.
- Fidati, è una cosa orribile -.
- Non sto dicendo che sia divertente, ma... Tutto tranquillo in una stanza a leggere cosa c' è di meglio?-.
- James Potter che vorrebbe starsene tranquillo a leggere in una camera troppo piccola per due persone?-.
- Decisamente meglio delle feste a casa mia, c' è sempre un bordello assurdo e poi ci sono i parenti che mi chiedono se sono fidanzato, che mi strizzano la faccia e il cane che mi stacca una mano appena mi avvicino alle salsicce -.
- Mi piacerebbe festeggiare un Natale come il tuo James, pieno d' affetto...-.
- Affetto? C' è mia nonna che mi tira un piatto se mi scapiglio i capelli, questo tu lo chiami affetto?!- .
Remus rise divertito.
- Quelli fra poco te li lancia anche la McGrunitt e lei ti vuole un bene infinitesimale - disse il lupo ridendo ancora.
- Specialmente da quando l' ho beccata a cambiarsi la veste -.
Altre risate.
- Ti ricordi quando Gazza ci ha sequestrato la mappa?-.
Come faceva a svordarselo, non potevano passare un' altra settimana insonne per crearne un' altra.
Avevano deciso di andare nell' ufficio di Gazza e rubargliela sotto al naso.
Si erano nascosti sotto la scrivania e avevano recuperato il foglio mentre il custode dormiva.
Come finí? Loro due settimane in punizione per aver trasgredito la privacy di Gazza quando lui invadeva sempre la loro.
- come faccio a scordarmi la missione di recupero 132?- rise James abbracciandosi le ginocchia.

Arrivati alla stazione James andò dai suoi trascinando i bagagli decisamente poco contento.
Era ancora in tempo per il ritorno?
Qualcuno gli diede per sbaglio una spallata e lui si voltò per vedere chi avrebbe dovuto cruciare.
Rimase con la bocca aperta quando vide Lily che lo fissava confusa.
- Tu non dovevi rimanere ad Hogwarts?- chiesero in coro indicandosi a vicenda.
- Ti piacesse - disse Lily incrociando le braccia e guardandolo truce.
- James, che succede?- chiese sua madre posandogli una mano sulla spalla.
- Io devo andare - disse Lily e se ne andò senza dire niente.
James seguí i suoi nel caminetto.
Arrivarono con la metropolvere a casa.
James giá stava facendo incubia a occhi aperti sulla sua cena di natale.
- Jam, sono anni che non ci aiuti piú a fare l' albero di natale, perchè non vieni con noi?- disse sua madre prendendolo per un polso.
E lui che voleva riposarsi un pò.
Non ebbe il cuore di dirle di no, era da quando aveva dieci anni che non faceva piú l' albero con i suoi e si sentiva leggermente in colpa.
Si annoiava ma cercava di sorridere comunque.
Stava ripensando allo sguardo di Lily, l' aveva guardato in modo strano, non c' era il solito disprezzo in quegli occhi anche se cercava di nascondere quella strana emozione totalmente nuova.

Ma cosa le era preso? Si era incantata in quegli occhi, aveva cercato di riscuotersi, James era un imbecille e tutto, ma non era sicuramente stupido, lo aveva certamente capito.
- Tesoro, non sei contenta di passare Natale a casa?- disse suo padre posandole una mano sulla spalla.
- No, anzi, sono felice è che... - cominciò Lily: era il caso di raccontare tutto a  suo padre che era gelosissimo della sua bambina o come la chiamava lui " Lillina".
- che?- la incalzò il padre.
- No niente - disse lei.
- Cucciola, ci aiuti a preparare l' albero?- chiese sua madre sbucando dalla cucina con Petunia dietro che le faceva il verso.
Lily sorrise.
Era bello passare tempo in famiglia e per di piú le piaceva da morire il Natale sin da piccola.



Lily E James Potter: Non Sará Mai, Ma Sará Per SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora