CAPITOLO UNO

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Laura Steven's point of view

La notte era fredda, buia e spaventosamente silenziosa. L'unica cosa che illuminava lo spazio erano piccoli lampioni. I miei occhi si spostavano ansiosamente mentre aspettavo che una macchina nota venisse verso di me. Josh mi aveva detto di aspettarlo qui, sul marciapiede, ma di lui non c'era ancora alcun segno.

Avevamo pianificato di incontrarci in questo punto, aveva promesso che si sarebbe presentato all'una e mezza di notte, ma non era ancora qui. Diedi un occhiata al mio orologio da polso realizzando che erano le due adesso. I miei occhi preoccupati si guardarono intorno, pregando silenziosamente che si presentasse.

E se avesse cambiato idea e avesse deciso di non scappare più con me? Il solo pensiero mandò un brivido alla mia colonna vertebrale e scossi la testa, cercando di scacciare il pensiero dalla mia mente.

Non farebbe una cosa del genere, lui mi ama. Dissi a me stessa. Josh me lo aveva assicurato numerosa volte e per questo quando mi chiese di scappare da casa mia con lui, accettai senza esitare neanche un attimo. La ragione dietro questo mio grande passo erano i miei genitori. Non avevano mai approvato Josh, dicevano che non era quello giusto per me in quanto molto più grande. Quel ragionamento però non aveva mai avuto senso per me, cosa importava a loro se uscivo con un ragazzo più grande?

Mi guardai intorno per lo spazio vuoto aspettando di vedere la figura di Josh comparire da qualche parte, ma invece notai una Range Rover nera che mi si avvicinava.

Il mio cuore iniziò a battere più veloce mentre realizzavo che la macchina si era fermata esattamente dov'ero io, aspettando il mio amore.

"Josh dove sei?" Sussurrai guardando per terra e ignorando il rumore della portiera che si chiudeva e dei passi che si avvicinavano sempre più a me.

Il mio respiro si fermò quando sentii una mano sul mio avambraccio; con un sussulto velocemente mi spostai un pochino. Il mio cuore iniziò a battere più veloce e sentivo che avrebbe potuto esplodermi nel petto da un momento all'altro.

Non avevo il coraggio di alzare lo sguardo e guardare chi fosse di fronte a me. Il mio respiro si fece irregolare mentre sentivo una risata da parte dello sconosciuto. Sempre osservando i miei piedi pensavo a cosa avrei dovuto fare in quel momento.

Dovrei dire a quest'uomo di lasciarmi in pace e poi aspettare Josh oppure dovrei correre?

Sentii di nuovo una mano su di me, ma questa volta non era sul mio avambraccio, ma sulla mia vita appena sopra i miei fianchi. Il mio corpo venne violentemente spinto in avanti, e con un ansimo colpii qualcosa di duro. Il petto di un uomo!

"Sei una così piccola puttana, che aspetta che qualcuno la tiri su a quest'ora della notte" Sussurrò nel mio orecchio con voce roca lo sconosciuto e mi sentii umiliata dalle sue parole.

Una puttana?

Rimasi immobile nella presa dell'uomo mentre entrambe le sue mani viaggiavano giù per il mio corpo, stingendo leggermente il mio gluteo sinistro prima di schiaffeggiarlo con forza.

Sussultai ad alta voce e infine decisi di difendere me stessa.

"C..C-chiedo scusa, signore, m-ma sta sbagliando. S-sto aspettando il mio ragazzo" Dissi, agitandomi nella sua morsa, cercando di uscire dalla sua stretta e allontanarmi da lui, ma ottenendo il risultato esattamente opposto. La stretta sui miei fianchi si strinse ancora di più, abbastanza da farmi male.

"Sbagliato?" Sibilò, affondando dolorosamente le dita nel mio sedere "Io non sbaglio mai, amore"

Mi lasciai sfuggire un grido quando lo sentii mordermi il lobo. Dove diamine è Josh?

"Su su non piangere" Ridacchiò, togliendo una mano dal mio sedere, portandola sotto il mio mento per fare in modo che lo guardassi. Chiusi gli occhi, non volendo vedere quel mostro ma non appena sentii uno strattone doloroso sui miei capelli, i miei occhi si spalancarono per la sorpresa, un lamento scappò dalle mie labbra.

"Guardami, troia" Disse, mentre fissavo i suoi vivaci occhi verdi che brillavano al chiaro di luna, non riuscendo a capire tutte le sue caratteristiche al buio. Tutto quello che potevo vedere erano i suoi occhi, una chioma di ricci sulla sua testa e una mascella definita che continuava a stringere e rilasciare come se stesse controllando la sua rabbia.

"Ora, piccola. Tu tornerai a casa con me" Disse con un sorriso diabolico e immediata mentente i miei occhi si spalancarono alle sue parole.

Un milione di pensieri iniziò a invadere la mia mente e sentii le ginocchia diventarmi deboli. Mi stava rapendo, mi stava portando via. Non avrei potuto più vedere Josh, non avrei potuto chiedere scusa alla mia famiglia per essere scappata. Mentre questi pensieri turbinavano nella mia mente, decisi di gridare per chiedere aiuto, ma prima che potessi aprire la bocca, un panno fu messo violentemente sulla mia faccia, coprendo la mia bocca e il mio naso.

"Mmmm" Scossi la testa, lacrime che scendevano dai miei occhi e urla di aiuto che uscivano come grida soffocate.

"Questo è tutto piccola, respira. Sii la piccola puttana che sei e respira" Disse l'uomo.

Velocemente sentii la mia mente diventare sfocata e i miei occhi e il mio corpo intorpidirsi.

"Josh" Farfugliai per l'ultima volta, mentre sentivo qualcuno che mi prendeva tra le sue braccia.

Ero seduta su qualcosa di confortevole e poi sentii una leggera pressione sul mio seno sinistro. Essendo in uno stato confuso potevo a mala pena distinguere cosa fosse finché sentii di nuovo la stessa voce malvagia.

"No, piccola. È Harry" Disse, stringendo ancora il mio seno.

Fu l'ultima cosa che sentii prima che ogni cosa intorno a me finisse e cadessi nel mondo dell'oscurità.



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Ciao ragazze!

Ho deciso di tradurre questa storia con il consenso dell'autrice - NouisHorlikson - perché l'ho adorata fin dall'inzio e sono convinta piacerà da morire anche a voi.

Se ci sono degli errori fatemeli presenti (senza insultare per favore) e io li correggerò.

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Baci


THE CURB (MATURE HARRY STYLES AU) [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora