1. MGN-5 Solaria

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Data: 4118 d.s., ultima deca[1]

Luogo: spazio aperto nei pressi dei pianeti gemelli Lyuki 1 e Lyuki 2

La Raamos era una piccola astronave da trasporto rapida e molto manovrabile, per questo veniva utilizzata da numerosi eserciti, tra cui la FANTOM. Dopo aver affrontato un salto a velocità superluminale, ora l'agile mezzo si muoveva in maniera irregolare, continuando a serpeggiare da una parte all'altra per scansare le rocce luminose che si frapponevano sulla sua rotta.

L'equipaggio che portava era formato da sei soldati più nove unità di supporto, per la precisione quattro droidi, tre cloni e due homunculus. Se gli esseri artificiali non avevano problemi a sopportare tutti quei bruschi cambi di direzione, così non si poteva dire per uno dei militari: si trattava di una ragazza dai capelli biondo platino raccolti in una crocchia e la pelle chiarissima suggeriva un'affinità con gli ambienti freddi, indizio accentuato dal tatuaggio che aveva sulla guancia destra: un cuore formato da cristalli di neve. Trasse un profondo respiro e poi riaprì i grandi occhi azzurri con le pupille verticali. «Queen... non è che potresti andare più dritta...?»

«Lo farei volentieri, però se colpissi un asteroide, ti assicuro che staremmo tutti molto peggio.» rispose la pilota. Indossava un casco che le assicurava un totale controllo della Raamos e le permetteva di percepire qualsiasi ostacolo nelle vicinanze.

«Cerca di fare respiri lenti e profondi, oppure prova ad appoggiarti al poggiatesta.» le suggerì l'uomo seduto di fronte a lei. Aveva la pelle bruna e sull'occhio destro c'era una doppia cicatrice, probabilmente il ricordo di una vecchia battaglia. Intorno al collo portava un foulard nero con sopra disegnate delle fauci ferine, e come suo solito stava fumando una sigaretta elettronica. «Potresti ascoltare della musica, e se hai caldo, usa i tuoi poteri per farti fresco.»

«D'accordo, ci proverò.» annuì lei prendendo degli auricolari dal suo marsupio e infilandoli nelle orecchie da canide.

«Manca ancora molto?» chiese uno strano essere simile ad un pupazzo di neve. Aveva due tizzoni ardenti al posto degli occhi e il naso era fatto da un aguzzo pezzo di legno. Al contrario degli altri soldati, non indossava l'uniforme rinforzata ma solo una cintura con numerose tasche dimensionali, tuttavia probabilmente non ne aveva bisogno. «Non vedo l'ora di far bruciare qualcosa!» esclamò accendendo le mani lignee di ardenti lingue di fuoco.

«Mantenendo quest'andatura, dovremmo raggiungere la Solaria tra una decina di minuti.» annunciò la IA della pilota. Si trattava del modello Gioiosa, di colore verde, ed era stata realizzata per supportare al meglio i militari incaricati di guidare astronavi, mecha o veicoli di altro tipo.

La ragazza al posto del copilota smise di passare in rassegna le pagine olografiche che aveva davanti e sollevò lo sguardo. Pur non essendo la più alta in grado – era sergente maggiore – si era accordata col suo superiore per avere lei il comando, in modo da fare subito esperienza sul campo. Era la prima vera missione che lei e i suoi uomini affrontavano in autonomia, e sebbene cercasse di non darlo a vedere, era un po' nervosa. Cinque dei sei membri della squadra erano dei novellini – lei e due suoi subordinati erano da poco usciti dall'accademia, mentre altri due si erano uniti alla FANTOM solo nelle ultime deche – per fortuna però c'era anche un soldato molto esperto con loro e questo la faceva sentire più tranquilla. Fino a quel momento avevano partecipato solo ad operazioni all'interno di gruppi più ampi, ora però era finalmente arrivato il momento di dimostrare le loro capacità, e lei aveva tutte le intenzioni di partire col piede giusto.

Del resto lei era Eslife Hellmatyar, figlia del magnate delle armi Howard Hellmatyar, doveva fare del suo meglio per dimostrarsi degna del cognome che portava.

CrD - 1 - Alba di Cristallo [da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora