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Passai il pranzo seduta al tavolo con Lisa e le altre. Qui conobbi anche il suo ragazzo Brad, Emma, una ragazza con gli occhi celesti e un ego spropositato e Mika, un ragazzo basso e molto divertente. Verso la fine del pasto iniziò a tormentare Emma con la sua forchetta e... beh, non poteva cercarsela di più. La punzecchiava al braccio, tentando di attirare la sua attenzione. Con uno scatto improvviso la ragazza gli prese la forchetta dalle mani e fuse il metallo, manipolandolo fino a trasformarlo in un coltello pericolosamente affilato. Lo puntò alla gola di Mika - il quale non sembrava per niente spaventato - e rimasero così, fino a quando un professore li allontanò. Lisa mi spiegò che il Dono di Emma era quello di riuscire a plasmare tutti i tipi di metalli e leghe esistenti sulla terra, e che aveva scoperto la sua capacità all'età di soli tre anni. Davvero impressionante.

Il pomeriggio, io e Lisa, lo passammo in camera. Lei doveva studiare e io avevo bisogno di rielaborare tutto quello che il professor Grimm mi aveva detto. Era davvero tanto da sopportare. Feci un profondo respiro e presi un quaderno tra il mucchio che il Dottor Spell mi aveva fatto ricevere. Avevo cercato la lettera con le informazioni della mia famiglia ovunque, ma non c'era da nessuna parte.
Aprii la prima pagina del quaderno con l'intenzione di appuntarvi tutte le informazioni acquisite, per non rischiare di scordarle o fare confusione, ma la mano si mosse a suo piacimento. Presto la pagina si riempì di linee e ghirigori. Le parole si unirono a formare delle frasi e una magnifica eroina con dei capelli rossi e ricci - era una storia in cui la protagonista mi assomigliava molto - salvava i suoi amici da un cattivo con occhi di ghiaccio. Chiusi il quaderno, posandolo sulla scrivania. Sapevo un po' di più su questa persona che tanto mi terrorizzava e monopolizzava i miei incubi. Il professor Grimm mi aveva raccontato del dolore che lo aveva portato a diventare così cattivo, eppure non riuscivo a provare pena per lui. Anche io avevo perso mia madre. Certo, non ricordavo nulla di lei, ma ero comunque cresciuta senza una mamma; una delle persone più importanti di cui una bambina possa aver bisogno. A differenza dell'Uomo Aldilà, avevo preso quella mancanza e l'avevo trasformata in amore verso gli altri. Mio fratello, mio padre e mia nonna avevano perso quella stessa persona tanto quanto me, quindi perché avrei dovuto fare come l'Uomo Aldilà? Lui era malvagio e faceva del male ai Nāyaka solo per interesse personale. Non era riuscito a gestire il suo dolore e faceva soffrire gli altri per non essere il solo a sentirsi in quel modo... era orribile.

Il solo pensare a quella povera donna dei miei sogni, mi faceva salire la bile alla bocca. Il modo in cui la trattava, i modi ingegnosi che trovava per ferirla... erano immagini che sicuramente non mi avrebbero mai abbandonata.

Ravenna e Gianna vennero a trovarci verso le cinque del pomeriggio, per chiederci se volessimo andare con loro al centro commerciale. Infatti il professor Grimm si era dimenticato di dirmi che c'era anche quello nella Base Nove. Beh, ci avevano pensato le mie amiche a informarmi. Quando arrivammo, Lisa corse subito in un negozio di vestiti, mentre Gianna andò alla videoteca per noleggiare il film che avremmo visto quella sera in camera, tutte insieme. Ravenna invece mi chiese di accompagnarla in un negozio dove si riforniva spesso delle sue erbe medicinali e sciroppi curativi. Chissà, magari avrei trovato anche il mio farmaco, fra tutte le altre cose. Anche se non sentivo il bisogno di prendere quelle pillole, non ero un medico e non sapevo cosa stesse accadendo all'interno del mio corpo per la mancanza di quelle sostanze.

Mentre cercava la sua spesa tra gli scaffali, Ravenna mi raccontò di come il suo esame fosse andato bene quella mattina. Disse che il professore era fiero di lei e che ci sarebbe stata la possibilità che la raccomandasse per uno scambio scolastico alla Base Dieci. Lì avrebbe potuto specializzarsi e accrescere il suo Dono e per questo capii quanto fosse fiera di sé. Ma... mentre raccontava tutto ciò mi sembrava tesa.

Il Dono - In viaggio verso l'aldilàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora