Remember... ~ Big Time Rush

Capitolo 14- Rivelazioni.

LAURA'S P.O.V.

"NON È AFFATTO VERO!"

Guardai Kendall e James alla porta e mi trattenni dal picchiarli.

"Perché. Diavolo. Siete. Qui." Dissi io stringendo un pugno.

"Stella noi dobbiamo parlare." James tirò con sé Stella e rimanemmo io e Kendall in camera.

Questa situazione non mi piaceva per niente.

Lui chiuse la porta con forza e poi mi guardò con rabbia.

"Spiegami perché diavolo pensi che ti abbandonerò."

"E tu spiegami perché origliavi."

"Perché ho bisogno di sapere cosa pensi su di me."

"Niente Kendall."

"SMETTILA DI DIRE COSÌ!"

"SMETTILA TU! NON POSSO ESPRIMERE I MIEI SENTIMENTI QUANDO SO CHE PRIMA O POI TE NE ANDRAI, E SARAI TROPPO IMPEGNATO CON LA TUA CARRIERA."

"NON È AFFATTO VERO! IO CI TENGO A TE!"

"NON ABBASTANZA EVIDENTEMENTE, VISTO CHE NON MI HAI CERCATO PER BEN DIECI ANNI!"

"PERCHÉ NON MI HAI CERCATO TU?!"

"TI RICORDO CHE HO FATTO IO IL PRIMO PASSO!"

Kendall tirò un pugno alla parete e si graffiò le nocche.

"CAZZO."

"Fammi vedere."

"No."

Gli presi la mano e vidi che stava sanguinando.

Gli chiesi dove fosse il bagno e trovai la cassetta con le garze e i prodotti di primo soccorso.

Ritornai in camera e vidi Kendall mordersi il labbro inferiore a causa del male.

"Fa molto male?"

"No..."

"Kendall?"

"Sì."

Chiusi la porta e mi misi accanto a lui sul letto.

Presi la sua mano e passai un dito sulla ferita.

"Mmhgh."

"Stai calmo."

Presi lo spirito e lo passai sulle nocche.

"Cazzo fa troppo male."

"Abbiamo fatto di peggio da piccoli. Ho ancora la cicatrice."

"Quella cicatrice?"

"Sì..."

Kendall scoppiò a ridere e poi ritornò a mordersi il labbro dal dolore.

"Smettila di morderti il labbro."

"Perché?"

"Uhmm..."

Avvolsi la mano in una garza e posai la cassetta sotto il letto.

"Non hai risposto Lau."

Mi grattai la testa e morsi l'interno della bocca.

"Sento una cosa strana mentre lo fai..."

"Si chiama attrazione..."

"No..."

Abbassai lo sguardo e fissai il pavimento.

Lui alzò il mio mento e dovetti guardarlo negli occhi per un tempo che mi parve interminabile.

"Io..."