Prologo

18.7K 514 79
                                    


Prologo

Mi chino a raccogliere l'ultimo scatolone rimasto a terra in questa stanza ormai vuota.

Con un rapido sguardo, mi soffermo a guardare quelle pareti spoglie, dove la mente ricorda esattamente il vuoto lasciato dagli oggetti, le foto e i quadri, che prima le riempivano.

Vorrei urlare, ma la mia voce sembra incastrata in gola.

Calde lacrime scorrono sulle mie guance, rispecchiando solo lo strazio della mia anima.

Sembra che il vuoto, ormai parte del mio essere, si sia riflesso sulle pareti di questa casa.

Ho tanto combattuto con me stessa prima di decidere se fare o meno questa scelta. Ma la mia anima distrutta ha bisogno di guarire.

Non posso più rimandare.

Troppi ricordi.

Troppo dolore.

È ormai chiaro, indispensabile, vitale, che ciò avvenga, ma non ho fatto i conti con il dolore che avrei provato in questo momento.

La mia mente continua a ripetermi che è l'unica soluzione possibile.

Non ho altra scelta, è il solo modo che ho per riprendere in mano la mia vita.

Devo ricominciare a vivere.

Già. Come se, solo pronunciare la parola, fosse possibile!

Dentro di me c'è solo un dolore e un vuoto che non si riempirà mai o che, forse, non permetterò mai a niente e a nessuno di colmare.

Mi porto una mano all'altezza del cuore distrutto dal dolore e poi su, fino alle labbra, per cercare di non lasciar risuonare i miei singhiozzi qui dentro.

Devo uscire di qui!

Subito!
Ora! O non avrò più il coraggio di farlo!

Ma quella porta sembra lontana, irraggiungibile, invalicabile e io la fisso incapace di fare un passo avanti.

Le gambe tremano, mentre il cuore in petto sembra impazzito. Inarrestabile.

Nei miei occhi, gonfi e distrutti dalle lacrime, scorrono immagini di un tempo ormai lontano, riproponendomi momenti unici e irripetibili di una vita che ormai è passata.

Fatico persino a credere che quella era la mia vita!

I miei ricordi!

Devo trovare la forza di reagire, ma più mi impongo di farlo, più sento il mio cuore sgretolarsi.

Non so quanto tempo è trascorso.

Minuti? Ore?

Solo una cosa è ben chiara: il cuore non è d'accordo con la ragione.

Lui non c'è più!

I suoi magnifici occhi, i suoi mille sorrisi, la sua voce, le sue braccia che per me erano sinonimo di casa.

Mi manca l'aria.

Sento stringermi la gola.

Non riesco a respirare.

Cerco di urlare.

La voce si arresta in gola.

Cado con le ginocchia a terra e porto le mani attorno al collo.

Lui non c'è più!

Sto annegando.

Annaspo, cercando di far entrare ossigeno, ma non ci riesco. Sento solo il sapore salato delle lacrime raggiungermi le labbra.

Business Love (in e-book e il cartaceo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora