Carte False

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Max

Il giorno successivo feci i bagagli e tornai nel mio vecchio appartamento, mentre Joe rimase in camera sua; non volevo che pensasse che sarei rimasta per convincerlo che si stava sbagliando e che un minimo di verità, tra noi due, c'era stato.
Forse era meglio che ci separassimo e che andassimo avanti entrabi: lui con la sua vita da studente e io con la mia da Agente...
Così, dopo due settimane, mi trovavo con Dustin più o meno tutti i pomeriggi, per chiedergli come stessero procedendo le cose e scoprii che aveva avuto un altro elenco di nomi, che metteva alla luce diversi traditori all'interno dell'Agenzia.
Heyden mi riceveva di mercoledì sera, quando Joe andava al pub, per essere aggiornato sugli avvenimenti e poi si faceva sentire solo per telefono, senza mai far capire con chi stesse parlando. Una volta aveva perfino provato a chiedermi come stavo, ma non me l'ero proprio sentita di parlarne con lui; avevo risposto che dovevo lavorare e lui aveva afferrato il messaggio, rinunciando a fare quella domanda.
Fu il riassunto di due settimane... Mangiavo, mi allenavo un po', riposavo e poi lavoravo al piano. Più raccoglievamo dati e più la cosa si rivelava complicata... Però dovevo portare a termine almeno quello, prima di andarmene.
Tagliati i ponti con l'Agenzia, prima di scomparire nel nulla, volevo assicurarmi che Joe fosse al sicuro. Almeno questo glielo dovevo...

- Allora... - Iniziò il Sig. Heyden, quando mi sedetti in una delle due sedie davanti alla sua scrivania. - Altro di cui dovrei essere a conoscenza? -
Solito mercoledì sera, della quarta settimana dal mio trasferimento. Stessa ora, stesso posto, stessa Max a pezzi...
- La prossima settimana procediamo. Dovremmo avere tutti i nomi, signore. - Risposi, atona.
Ormai ero diventata così fredda e scostante che anche Dustin aveva rinunciato a intrattenere conversazioni non riguardanti il lavoro, con me. Parlavamo solo di quello... Tutto il resto, nella mia mente, si era spento, dissolto, era svanito nel nulla, lasciando spazio solo al ricordo di due occhi verdi brillanti, maliziosi, sereni, pensierosi e poi, purtroppo, anche delusi e arrabbiati.
- Sarà rischioso? Vuoi che metta a disposizione dei miei uomini? - Chiese, preoccupato.
- No. Me la posso cavare. -
- Max, sarai da sola! Non hai più l'appoggio dell'Agenzia, te lo ricordi?! - Mi rimproverò severo.
- Pensi che non lo sappia?! - Sbottai. - La maggior parte di quelle persone le conosco! Sono traditori! Il motivo per cui sono qua è un loro assurdo piano omicida! -
- Max... - Mi guardò con fare più gentile. - Posso chiederti una cosa? -
- Se deve. - Borbottai, incrociando le braccia sul petto.
- Perché sei uscita da quell'Agenzia? - Domandò e io mi pietrificai. - Perché mollare tutto quello che avevi? In fondo... Non hai famiglia, o amici, o parenti in generale. -
- Come...? - Lo guardai spiazzata.
- Mi hanno fatto leggere tutti i tuoi fascicoli. - Spiegò. - Ora rispondimi... Perché? -
Presi un lungo respiro e portai la mano sul tatuaggio: - Mi stavano strette alcune regole insensate... Potrebbe sembrarle assurdo, ma tutto quello che non ho, l'ho trovato in suo figlio. Spero stia meglio, ora. Forse non vedermi, gli fa bene. - Mi alzai in piedi e mi diressi alla porta, cercando di rimanere calma. - Se le serve qualcosa, chiami pure. -
- Certo. Grazie Max. - Disse. - Ah! -
- Sì? - Chiesi.
- Utlima domanda: lo ami? - Mi guardò con un mezzo sorriso, mentre sgranai gli occhi.
- Non importa se è o se è no. Joe è stato chiaro: non mi vuole più vedere. - Mi affrettai a dire.
- Invece importa... Perché sei qua, a preoccuparti di un incarico che non ti appartiene più, lontana chilometri e chilometri dal posto in cui sei cresciuta, preoccupata per qualcuno che crede di poter fare a meno di te. -
- No! - Urlai. - La smetta! Joe può fare a meno di me. - Sentii una lacrima. - Joe... Deve. - Una seconda... - Io... Io non potrei dargli nulla. Forse è meglio che l'abbia scoperto così, che si sia allontanato... Io gli farei del male e basta. - A quel punto ricominciarono i singhiozzi.
- Max, tu lo ami? - Sorrise, mentre io lo guardavo furiosa, dato che mi faceva una domanda di cui conosceva già la risposta.
- Sì! Sì, cazzo! - Sbraitai, frustrata. - Ora che ha avuto la sua maledetta risposta, me ne vado! -
Uscii e sbattei la porta dietro di me, fiondandomi fuori. Il sapore salato delle lacrime mi faceva venire la nausea in quel momento e io non volevo essere così debole ogni volta che si nominava Joe...
Semplicemente io avevo una vita e lui ne aveva un'altra. Lui era il bianco e io il nero... Non potevamo stare insieme, eravamo troppo diversi per essere compatibili almeno un po' e questo non si poteva negare.
Lui era abituato ad una vita di agio e tranquillità, anche se a volte la odiava, mentre io ero abituata ad avere le nocche dolenti, il sangue sulle maglie e i lividi sulla pelle.
- Max. - Sentii quella voce e mi bloccai.
Era rotta, roca, tesa anche lei dal pianto. Mi voltai appena e vidi Joe in mezzo all'atrio, con gli occhi lucidi, ma ancora mezzi delusi. Sbattei un pugno sulla porta, prima di aprirla con l'altra mano e corsi giù dal vialetto, senza voltarmi indietro, senza guardare ancora quel volto che, tutte le volte, quando chiudevo gli occhi, mi tormentava.
Scappai perché Max era stata addestrata a farlo, in caso le cose si fossero messe male e, quello, era uno di quei casi; scappai perché non avevo la forza di affrontare altro, quel giorno. Scappai, perché i suoi occhi mi avevano distrutta.

Nell'appartamento pieno di scatole trovai un certo conforto: non appartenevo a nessun posto, a nessuna persona... Tutto quello che avevo, me l'ero lasciato scivolare via dalle mani.
I miei erano morti, Scott era lontano e sempre più strano, avevo lasciato l'Agenzia e avevo perso Joe. Sostanzialmente quello spiraglio di vita che avevo visto attraverso di lui, con lui, era sfumato nel nulla...
Mi lasciai cadere con la testa fuori dal divano improvvisato, fatto di scatoloni pieni di roba e vidi la porta aprirsi: - Ehilà! -
- Dustin. - Salutai con poca convinzione.
Si piegò di lato, girando la testa per raggiungere i miei occhi: - Tutto okay? -
Annuii, con ancora il barattolo del gelato sulla pancia, che stava sgocciolando sulla pelle nuda, dato che indossavo il top da allenamento; era una sensazione strana il freddo delle gocce che correvano sulla pelle: davano quel brivido simile al tocco di Joe, solo che al posto di essere rovente, era ghiacciato.
- Wooooh, Max con un barattolo di gelato! - Sgranò gli occhi e si venne a sedere accanto a me, su uno degli scatoloni lì vicino. - Che è successo ieri sera? -
Roteai gli occhi, alzandomi e mi misi a fissare fuori, di nuovo con una voglia matta di ingrassare, diventare diabetica e morire per una dose di troppo di insulina. - Joe... - Mormorai dopo aver messo in bocca un'altra cucchiaiata di cioccolato.
- Oh. L'hai visto, allora... - Disse, grattandosi la testa.
- Visto cosa? - Domandai, guardandolo perplessa e lui si bloccò. - Dustin! -
- Ha fatto a botte con uno. - Disse.
Sospirai: - Perché? - Mi concentrai sul gelato.
- Una tipa, a scuola, lo asfissiava e lui l'ha spedita... Poi lei è andata dal fratello... - Scrollò le spalle. - Zoccole e idioti. -
Annuii: - L'ha respinta. - Bisbigliai, senza alcuna emozione particolare.
Dustin si alzò e mi porse una cartellina nera: - Ero venuto per questa. -
Strabuzzai gli occhi: Irwin Nostac. - Cosa sarebbe? -
- Falsa identità sotto copertura di un agente. - Spiegò veloce. - Max... - Disse quando cercai di prenderla. - Cerca di stare calma, solo. -
Non capii cosa volesse dirmi con quello, ma quando aprii il fascicolo, mi mancò il respiro. Il barattolo cadde per terra e io fissai la foto in alto a sinistra come se vedessi quell'uomo per la prima volta in vita mia. Non era... Possibile... Lui? Proprio lui?!
- Dustin... Come...? - Fissavo ancora quella foto, cercando di associare i tratti di quel viso a quelli presenti nella mia memoria, rimanendo affranta dal fatto che combaciassero alla perfezione.
- Mi dispiace Max. - Disse. - L'ho trovato in uno schedario del 97. -
Strinsi la presa sulla carta e voltai pagina, leggendo quanto di quell'uomo fosse stata un'emerita bugia; quanto di lui non sapevo e quanto mi avesse mentito.
- Un'altra cosa... - Dustin mi guardò dispiaciuto: - Questa sera ritentano il colpo con Joe. -
Mi voltai di scatto e storsi le labbra in una smorfia: - Cos'hanno in mente? -
- Solito prelievo e poi ricatto. Il Pezzo Grosso torna tra qualche giorno in città, da quanto ho sentito. Forse venerdì sera. -
- Bene. - Risposi alzandomi.
- Max, cosa farai? Joe... - Cominciò, ma lo bloccai a metà della frase.
- Nulla. - Risposi. - Questa volta non farò nulla per Joe. Spero non gli facciano troppo male, ma non interverrò. -
Sgranò gli occhi piuttosto sconvolto: - COSA?! -
Gli buttai il fascicolo davanti al naso: - LUI si aspetta che io rifaccia la stessa cagata di un mese fa. Beh, si sbaglia di grosso. Questa volta li voglio tutti presenti: farò una strage. -
Deglutì sonoramente, fissando i miei occhi pieni di rabbia e poi annuì un po' spaventato, forse pensando a come scappare prima di essere una vittima accidentale della mia furia assassina.
Se prima ero arrabbiata con l'Agenzia, ora ero più che incazzata.
- Qualcuno se ne andrà da questo mondo, Dustin. Te lo garantisco. - Ringhiai e lui arretrò quando feci per muovermi verso la cucina.

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Bel caratterino la nostra Agente... ^^"
No beh... Max ha sempre un piano, sappiate solo questo ;)
Lei rischia solo quanto è necessario "rasentando la linea del suicidio" o quella della follia ahahahahah
La Verità per lei è ormai chiara. Quella cartellina nera ha mostrato la vera identità di una persona in particolare che lei credeva di conoscere.
Spesso le persone sono una cosa, ma recitano meglio di quanto crediamo. Un giorno poi si stancano e ti buttano addosso molta m... Molto dispiacere.
Ci sono già passata, purtroppo. Nonostante anni di amicizia o cose così, ho smesso di credere a tutto quello che mi dicevano.
Ma non si parla di me!
Avete pensato alla nuova storia che potrei scrivere per voi? Io ci sto pensandooooooo e ho qualche ideuzza ihihihihihih (risata psicopatica u.u) sarà la mia prima fanfiction, solo per voi❤

...

Adoro tutte quelle che leggono Guardian Angel e AMOOOOO le ragazze che mi lasciano sempre le stelline e che commentano la storia *-* Siete le mie seguaci preferite ❤❤

Ora vado a studiare qualche altro colpo di scena per il finale di questa storia
un bacio a tutte

Guardian Angel [In Revisione - Correzione errori]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora