"È stata davvero una bella serata"
disse, mentre uscivamo dalla saletta.
"Mi piace stare con te"
Ci avviammo verso il banco per prendere il conto.
Pagò tutto Justin e non accettò un no come risposta.
"Mr. Bieber, le dispiacerebbe firmare un autografo per mia figlia? è una sua grande fan" chiese il cameriere.
Io gli diedi una pacca affettuosa sulla schiena in segno di incoraggiamento e lui firmò un paio di fogli.
Avevo il suo braccio muscoloso sul mio fianco e mi teneva stretta a sé.
Mentre uscivamo venimmo colti di sorpresa da alcuni paparazzi, Justin però coprì sia la mia faccia che la sua.
"Mi dispiace, io sono abituato..,tu però" si scusò, una volta in macchina.
"Non preoccuparti, se vogliamo essere amici dobbiamo provare ad ignorarli" lo bloccai.
"Per te sarà un problema, non sai come funzionano queste cose...inventeranno false storie su di noi, Ash" sospirò.
"Voglio solo che tu ne sia al corrente"
"Per me non è un problema, non voglio rinunciare a passare del tempo con te solo perché loro vogliono scattare qualche foto, davvero...non ne vale la pena"
Justin mi guardava fisso negli occhi e sembrava che tutto in quel momento si fosse fermato.
Smisi di parlare e lui si avvicinò lentamente sempre di più a me, rimasi immobile, leggermente confusa.
Chiuse gli occhi e io chiusi i miei ma non appena sentii il suo respiro a distanza ravvicinata sulle mie labbra mi scansai.
Non potevo.
Guardai fuori dal finestrino, non sapendo cosa dire.
"Che cos" fece per dire.
"Scusa" sussurrai, senza guardarlo.
Sfrecciò via e per il resto del viaggio guidò al doppio della velocità consentita.
Arrivati sotto casa scesi di fretta e lo raggiunsi dal lato opposto della macchina.
"Volevi forse uccidermi?" gridai.
"Prenderai una multa per questo"
"Amen, correrò il rischio!" replicò ad alta voce.
"Mi spieghi che cazzo hai ora?" chiesi dura.
"Chiedi a me che cos'ho?" rise amaramente.
"Perché non hai lasciato che ti baciassi?"
"Justin, sei impazzito tutto insieme?" sbottai. "Eravamo d'accordo, solo amici, niente sentimenti, non dovevi nemmeno lontanamente provarci"
"Pensala come vuoi, io devo andare" si grattò la nuca, per poi rientrare nella macchina e tornare in strada.
Non doveva farlo, sapeva come stavano le cosa fra di noi.
Entrai di corsa a casa e mi tolsi velocemente tutti i vestiti, indossai dei pantaloncini della tuta e mi infilai nel letto.
Presi le salviette struccanti sopra al comodino e cominciai a strofinarmi la faccia. Mentre toglievo il trucco, sentii gli occhi pizzicarmi e una lacrima scese sul mio viso, seguita da un'altra, un'altra e poi un'altra ancora.
Quella sera non riuscii a prendere sonno con facilità, continuavo a ripensare a ciò che era accaduto qualche ora prima.
Quando le mie palpebre cominciarono a farsi pesanti e stavo per calare nel sonno, udii degli schiamazzi da fuori casa.
Erano un ragazzo ed una ragazza e non impiegai molto a capire a chi appartenesse la voce maschile.
Le voci cessarono per qualche minuto e al loro posto sentii delle urla, ansimi e gemiti.
Premetti un cuscino sulla mia faccia per non sentire, ma i suoni si fecero solo più amplificati.
Ero furiosa, disgustata ed estremamente delusa.
Un mix di emozioni che purtroppo mi tennero sveglia tutta la notte, in balia dei miei mille pensieri.
* * *
"Grazie mille" ringraziai i ragazzi del camion dei traslochi, finalmente i miei vestiti erano arrivati.
"Grazie a lei per la pazienza" mi fece l'occhiolino il guidatore.
Mi aiutarono a scaricare e a portare dentro gli scatoloni, offrii loro una birra e se ne andarono.
Quel giorno non ricevetti nessuna chiamata o messaggio da Justin, come credevo. Non avevo nessuna voglia di parlargli ma, dovevo ammetterlo, già sentivo la sua mancanza.
Verso le 21:45 cominciai a sentire della forte musica proveniente da casa di Justin.
"Cazzo" imprecai, portandomi una mano alla fronte.
"La festa"
Nonostante sapevo che andarci era un cattiva idea, obbligai me stessa a farlo.
Il fatto che si fosse portato a letto una ragazza qualsiasi dopo essere uscito con me, mi dava tremendamente fastidio ed ero sorprendentemente gelosa.
Presi un vestito stretto rosa shocking molto corto e dei tacchi alti neri in pelle, passai un filo di mascara e del rossetto.
Uscii di casa verso le 10:15 e mi misi in fila per entrare. Non appena imboccai dentro cosa sua girai l'angolo, mi trovai di fronte a Justin e una ragazza mora al suo fianco.
"Ashley" gridò per sovrastare la musica.
"Speravo venissi"
"Oh, davvero?" chiesi acida.
"Ti stai divertendo?"
Prima che potesse rispondermi entrai nella cucina, presi una delle tante birre sparse sul tavolo e l'aprii velocemente.
"Ash" mi girai di scatto.
"Dobbiamo parlare"
//spazioautrice//
Bellezze,
Che dire,spero che questo capitolo e la storia in sé vi piaccia💋
alla prossima,
xx
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Neighbors || jdb
FanfictionE se il nuovo vicino di casa fosse Justin Bieber? tutti i diritti sono riservati a me, @vivoperjustin
