X: Comunque io sono Marco...e tu sei...
Disse venendo anche lui sotto l'albero e porgendomi la mano.

Io: Hope, piacere
Gli diedi la mano un po titubante.

M: Hope, bel nome. Mi ispira.

Io: Ti ispira per cosa?
Dissi incurvando le sopracciglia.

M: Sai, amo disegnare.

Io: Ah.
Gli feci un piccolo sorriso

M: Già.
Rimase a guardarmi e io distolsi lo sguardo.

M: oh, ehm... Beh devo andare. Ci si vede Hope
Disse facendomi un segno con la mano.

Rimasi in silenzio e lo guardai allontanarsi, poi ricominciai a camminare verso casa.
Arrivai alla porta e suonai. Aspettai un po li fuori fino a quando non mi ritrovai Justin davanti. Aveva un canottiera bianca e dei pantaloncini da basket. I capelli spettinati e un'aria più che seria. Mi squadrò da capo a piedi e se ne andò lasciando la porta aperta. Entrai e chiusi la porta.

J: Mi spieghi dove diavolo sei andata?!
Disse urlando e gesticolando come un matto.

Lo guardai e me ne andai come aveva fatto lui la mattina. Ma non mi diede nemmeno il tempo di salire le scale che mi strattonò il braccio.

J: Hope, dove sei andata.
Disse scandendo bene ogni parola.

Io: Dio, Justin sono andata a fare un giro. Vedi di calmarti.

Mi liberai dalla sua presa e salì le scale.

J: Beh, potresti dirmi quando esci. Arrivo a casa e non ti trovo. Ti ricordo che non ho una vita rose e fiori. È tutto un pericolo non posso stare un secondo tranquillo perché in quello stesso momento potrei tranquillamente saltare in aria!

Urlò seguendomi sulle scale.
Lo ignorai e arrivai in camera.

J: Hope!
Urlò.
Io mi sedetti sul letto e mi levai le scarpe.

J: HOPE!

Urlò come non aveva mai fatto prima. Saltai per lo spavento e lo guardai entrare in camera. Aveva gli occhi neri, totalmente cupi, privi di emozione. Lo fissai spaventata. Voltò le testa e si mise le mani tra i capelli.

J: Ma perché devi fare cosi
Disse venendomi incontro

J: Mi farai diventare pazzo
Scosse la testa e curvò le labbra.

Io: Tu dovresti diventare pazzo? Tu? È da questa mattina che sei strano. Prima vieni da me e fai il dolce e un secondo dopo esci senza darmi spiegazioni.

J: Piccola..

Io: Piccola un cavolo

Mi alzai e andai in bagno per cambiarmi. Chiusi la porta e appoggiai le mani al lavandino guardandomi allo specchio. Guardai ogni tratto del mio viso, anche il più nascosto. Strinsi gli occhi e mi accorsi che cominciavano a diventare man mano sempre più scuri. Mi morsi il labbro e diedi un pugno allo specchio, riducendolo in mille pezzi. Le nocche mi sanguinavo e le sciacquai con dell'acqua.

J: Hope che è successo? Apri questa maledetta porta

Mi girai verso la porta e abbassai lo sguardo.

Io: Mi è caduto il profumo. Ora vattene

Diedi un leggero calcio alla porta e sentì Justin sbuffare.
Raccolsi i pezzi di vetro e li buttai nel cestino li vicino. Mi feci una doccia calda per rilassarmi e poi mi misi una maglia di Justin.
Uscì dal bagno e lo vidi fuori sul terrazzo.
Andai vicino a lui e mi misi nella sua stessa posizione.

J: Tu mi fai impazzire. Letteralmente

Aveva la voce roca e il tutto mi fece venire i brividi.

Io: Allora perché non scappi

Dissi guardando il panorama davanti a me. C'era molto vento ma cosa mi fregava. Stavo una meraviglia.

J: Non scappo da ciò che amo

Disse quelle parole e rientrò in camera. I miei occhi sembravano quasi paralizzati. Continuavo a guardare davanti a me. Non mossi un muscolo.

Non so quanto rimasi lì fuori nella stessa posizione. Ma decisi di rientrare, prendersi la febbre non era una delle cose migliori in questo momento.
Mi misi dei legins e una giacca leggera. Uscì dalla stanza e tirai giù la scaletta che portava al, diciamo tetto della casa. Salì e subito il vento mi travolse. Sentire il fresco sul viso, il vento tra i capelli e chiudere gli occhi godendo di quella bellissima sensazione penso che sia fantastico. Chiusi la botola e strinsi la giacca incrociando le braccia. Mi misi al centro di quel luogo e mi guardai intorno. Riuscivo a sentire il mio respiro per quanto silenzio c'era. Mi sedetti e incrociai le gambe.

Io: Jake...non sai quanto mi manchi. Mi manchi fratellone mio...vorrei tanto che tu fossi qui

Sentì una lacrima scendere ma la asciugai col bordo della manica e feci finta di nulla. Sentì la botola aprirsi e vidi Justin salire per poi chiuderla. Si sedette vicino a me è anche lui si guardò intorno. Aveva gli occhi rossi...

Io: Justin hai pianto?
Dissi prendendogli la mano.

J: No
Mi disse accennando un piccolo sorriso.

Allora capì. Se non aveva pianto non poteva di certo essere in quello stato dal nulla.

Io: Justin..hai..

J: Si
Disse guardandomi con un'espressione piena di sofferenza. Per colpa mia stava scaricando lo stress con della droga.

Io: Justin non toccare mai più quella roba

Dissi cercando di assumere il tono più serio possibile.

J: Tranquilla, ho buttato tutto

Distolse lo sguardo dal mio e si alzò avviandosi verso la botola.

Io: Justin

Si girò verso di me con le mani in tasca. Mi alzai e mi diressi vicino a lui.

Io: Justin...mi dispiace per prima. Io...io so di essere una stupida, so quanto tu cerchi di tenermi lontano dal pericolo, so quanto ti preoccupi per me, mi dispiace di non aver capito prima quanto fossi preoccupato per me...mi dispiace.

Avevo gli occhi lucidi ma non volevo piangere davanti a lui.
In una frazione di secondo mi prese i fianchi e so scaraventò sulle mie labbra. Picchiettò con la lingua su di esse e io gli concessi l'accesso. Le nostre lingue cominciarono una lotta per la dominanza. Poco dopo mi staccai essendo a corto di fiato. Justin posò le sue labbra sulle mie lasciandomi un ultimo bacio.

J: Lo sai che mi fai impazzire?
Disse ripentendo le parole di prima.

Io: Allora perchè non scappi
Dissi sorridendogli

J: Non scappo da ciò che amo.

Forever? ||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora