XLIII
La mattina successiva mi svegliai per ultima, trovando già tutte le altre alzate e pronte per affrontare il nuovo giorno.
«Buongiorno raggio di sole, dormito bene?» domandò Ava circondandomi con un abbraccio da orso.
Tutte ci immobilizzammo, gli occhi sgranati.
Raggio di sole.
Liam mi chiamava sempre così.
Una stilettata di dolore mi colpì il petto con violenza. Aver metabolizzato la morte di Liam non significava non pensare più a lui oppure aver fatto il callo a quella sofferenza primordiale.
«S-scusate, io n-non ho pensato prima di parlare...» balbettò Ava in evidente difficoltà.
Mi affrettai a rassicurarla: «Tranquilla. Prima o poi smetterà di fare così male. Anzi» continuai passandomi le mani tra i capelli scompigliati «scusatemi voi se sembro un disastro ambulante in questi giorni».
«Tesoro, non dirlo neanche per scherzo» replicò Emily mettendosi seduta sul letto accanto a me, imitata subito da tutte le altre.
«Ti va di parlare di ieri sera?» mi domandò Ginevra timidamente.
«Solo una parola: Jaden».
«Oh» risposero in coro.
«Già, "oh". All'inizio è stato bellissimo, poi invece boom, lo schianto. Ha rimarcato la cosa della bugia con ancora più convinzione» mormorai afflitta, curvando le spalle.
Silenzio.
Alzai la testa, osservando le mie amiche che si lanciavano occhiate tra di loro.
«Che c'è?» domandai.
Erica sospirò: «C'è che la festa a casa di Leo, per quanto sia stata disastrosa per te, in realtà ha dato i suoi frutti».
Sgranai gli occhi: «Davvero?».
Lei annuì.
«E cosa state aspettando? Raccontatemi tutto!».
«Inizio io» disse Ava prendendo la parola «come da copione, io ed Emily abbiamo distratto Leo per tutta la sera. Non è stato facile convincerlo a lasciarsi andare, ma alla fine ha ceduto».
La guardai con gli occhi fuori dalle orbite: «Non avrete mica...».
«Eh? Cosa? NO! Ma cosa dici, Evelyn, ti pare!!! Non abbiamo fatto orge o cose simili. Non gli abbiamo neanche permesso di sfiorarci. È andato ko dopo qualche lattina di birra».
«Diverse lattine» aggiunse Emily ridacchiando «avreste dovuto vederlo, era proprio buffo. Continuava a girare per la stanza con i pantaloni calati fino alle caviglie. E sotto portava degli orribili boxer con sopra dei cetriolini».
Tutte scoppiamo a ridere di gusto.
«Comunque, dicevamo» continuò Ava asciugandosi le lacrime agli occhi per il troppo ridere «Emily è riuscita a recuperare il suo cellulare e lo ha subito passato ad Erica che ci aspettava fuori dalla porta».
A quel punto intervenne Erica: «Ho potuto usare il suo telefono solo per pochi minuti, però ho fatto le foto con il mio. Guarda qua, Ev».
Mi avvicinai per vedere meglio.
Lei proseguì: «Nella chat con Jaden ho trovato questi messaggi. In particolare ne ho trovato uno di Leo, indirizzato a Jaden, con su scritto "Liam". Era qualcosa che lo riguardava, ma non sappiamo cosa. Ecco perché Jaden era così strano».
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Twin Hearts: un bacio tra di noi
Teen FictionEvelyn è una ragazza di 18 anni che frequenta il quinto anno del liceo classico. La sua vita scorre monotona tra versioni da tradurre, interrogazioni da preparare e montagne di compiti da svolgere. Tutte le sue amiche non pensano ad altro che ai rag...
