Otto - Luna park

19.1K 662 192
                                    

Le tante attrazioni giravano sfavillanti davanti ai miei occhi e da ognuna di esse proveniva una musica diversa. Mi guardavo intorno mentre camminavo fra la folla, e nonostante i miei diciassette anni inoltrati ero sicura che i miei occhi brillassero di felicità. Era da anni che non mettevo piede in un Luna Park, e vedere tutte quelle giostre aveva riacceso in me una piacevole nostalgia e delle emozioni collegate alla mia infanzia.

«Wooow» esclamò Niall estasiato, teneva gli occhi spalancati e la bocca aperta. Sembrava fosse ammaliato alla vista di quello che per un bambino – e non solo – doveva equivalere in tutto e per tutto alla sua idea di paradiso, e come biasimarlo?

«Chiudi la bocca che entrano le mosche» rise Louis, che lo teneva in braccio. Era stato carino da parte sua offrirsi per tenerlo, così da permettergli di vedere tutto quello che ci circondava.

Harry camminava al mio fianco, non riuscivo a capire se fosse felice, emozionato o annoiato. Si limitava a guardare l'ambiente circostante, senza fare altro.

«Voglio andare all'autoscontro!» urlò Niall puntando il dito verso la piccola pista rettangolare in cui tante piccole automobili continuavano a scontrarsi.

«Da piccolo ci andavo sempre» Harry parlò per la prima volta nella serata, guardando nella direzione che Niall indicava con l'indice e regalando ai miei occhi forse il sorriso più sincero che avesse mai fatto da quando lo avevo conosciuto.

«Allora possiamo andare insieme!» esclamò entusiasta Niall mentre guardava con gli occhi a cuoricino l'attrazione.

«Certo» annuì il riccio.

«Voglio anche lo zucchero filato!» strillò ancora una volta Niall, aveva lo sguardo rivolto verso una graziosa bancarella che vendeva dolci.

«L'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re» disse Louis. Si chinò a terra per farlo scendere, poi si rialzò sistemandosi i pantaloni che gli erano calati.

Niall sbuffò incrociando le braccia al petto. «Gnegne» gli fece la linguaccia.

«Allora facciamo così, tu e Harry – guardai il riccio – potete andare all'autoscontro mentre io e Louis andiamo a prendere lo zucchero filato» Harry annuì, stranamente non aveva avuto nulla da ridire.

«Dai dai, andiamo!» Niall lo spronava a muoversi mentre gli tirava la maglietta tenendola per un lembo.

«Non vi ammazzate» dissi solo, e subito dopo che Harry mi disse distrattamente un "tranquilla", scomparve fra la folla insieme a Niall che lo tirava.

Presi Louis a braccetto mentre ci incamminammo per prendere lo zucchero filato, che come mio fratello, bramavo ardentemente.

«Mi sento una bambina» ammisi saltellando e guardandomi intorno. Era tutto così fiabesco lì dentro e quell'ambiente mi trasmetteva la tranquillità che non provavo da un bel po' e di cui avevo bisogno. Se solo non ci fosse stata tutta quella gente, l'avrei apprezzato di più.

«Lo dici come se avessi trent'anni» rise Louis, scuotendo la testa.

«Oh, hai sempre da ridire» mi lamentai sbuffando sonoramente.

Raggiungemmo il piccolo banco e ci mettemmo in fila, che era più breve di quanto mi aspettassi, fortunatamente. Dopo una decina di minuti, ci ritrovammo con le mani occupate da nuvole commestibili esageratamente ingombranti. Però potevo dire con soddisfazione che dell'attesa ne era valsa la pena.

Babysitter ➵ h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora