𝐓𝐫𝐚𝐦𝐚:
Camilla ha diciotto anni e un corpo che non sente più suo. Lo punisce e non mangia fino a renderlo leggero come l'aria. Sua madre sta morendo per la seconda volta. Il tumore al pancreas è tornato, e lei ha deciso di non combatterlo. Cami...
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Affetto, quel dolce sentimento che si prova nei confronti dei più semplici esseri umani.
Le persone ne necessitano. Necessitano di amore, affetto, condivisione.
Che senso ha vivere se non si condivide la vita con qualcuno?
Io l'affetto l'ho imparato bene. Da mio padre, da mia madre, dai miei nonni.
So com'è sentirsi speciali, sentirsi amati come se si fosse la cosa più preziosa al mondo.
Ma se qualcuno mi chiedesse di descrivere a parole cos'è l'amore, beh...io risponderei la mia mamma.
Mia mamma è l'amore.
La persona che mi fa sentire più speciale in assoluto. La persona che mi fa sentire felice di potermi svegliare ogni giorno e godere della bellezza che mi circonda.
Lei mi ha insegnato chi sono, chi sarò e chi vorrò essere.
Lei mi ha insegnato a ridere, a rialzarmi...a essere felice.
Mi ha insegnato cos'è la musica, mi ha insegnato ad amarla.
È grazie a lei se il suono di un pianoforte mi causa i brividi in ogni singolo angolo di pelle.
È grazie a lei che le mie dita giocano e danzano sui tasti di questo strumento.
Io, seduta sulle sue ginocchia, mentre osservo con quale facilità muove le dita sui tasti del pianoforte. A volte sono invidiosa dei suoi allievi alla scuola di musica, ma appena torna a casa e la sera mi prende sul suo grembo per suonare insieme, il mio mondo si schiarisce e io sono felice.
«Mamma, ti voglio bene».
Le parole di una bambina di dieci anni quando guarda la propria mamma dovrebbero essere queste e io ero così fiera di poterle pronunciare queste parole.
Amavo quando i suoi occhi diventavano lucidi e mi stringeva a sé.
«La mamma è sempre qui con te a tenerti la mano, lo sai? Non ti lascerò mai».
Queste sono le parole più dolci che ricordo di lei.
Non mi avrebbe mai lasciato. Così diceva.
Amavo mia madre, volevo essere come lei. Bella, intelligente, sensibile.
Lei era il mio sole, la mia eroina.
Pensavo che da lei avrei dovuto imparare il coraggio, ma quando il tumore al pancreas è tornato per la seconda volta, lei non ha lottato.
Si è comportata da perdente, come se lasciarmi fosse la scelta più facile del mondo.
Amavo mia madre.
Adesso, se ripenso alle sue parole, mi rendo conto che neanche le persone che dovrebbero amarti più di qualsiasi altra cosa al mondo restano.
Tutti se ne vanno.
Ti riempiono di bugie, di belle parole e poi spariscono lasciandoti sola.
Mia madre mi ha lasciato sola, ha smesso di lottare e io...
Io volevo essere come lei.
Lei si sta arrendendo?
Lo farò anche io. Non vale la pena lottare per amore.
"Amore", credevo di sapere il significato di questa parola, me lo aveva insegnato la mamma.
Adesso, invece, me ne sono dimenticata, gettata nel fondo oscuro di un pozzo, irrecuperabile, persa per sempre.
E io in quel pozzo mi ci sono buttata per ritrovarla quella parola.
Non avevo messo in conto, però, che non sarei più riuscita a risalire e alla fine l'oscurità mi ha avvolto.