Prologo

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Era un giorno come gli altri,tranne per il fatto che era il mio compleanno, 18 anni per essere esatti. Come ad ogni compleanno i miei genitori organizzavano una festa con parenti e amici; le feste non mi sono mai piaciute, odio sentirmi al centro dell'attenzione, sono solo una ragazza normale che compie gli anni in modo normale e non capisco il motivo di tanti festeggiamenti, ma loro ci tengono così tanto che non posso farci nulla se non accontentarli. 

Con i miei genitori non ho mai avuto un buon rapporto, erano sempre impegnati ed è per questo che per la maggior parte della mia vita ho vissuto con mia nonna, che per me c'è sempre stata fino a quando non morì a causa di un tumore che lentamente le divorò il cervello, certe volte la vita fa propio schifo.Le uniche volte in cui i miei genitori si facevano vivi era appunto nel giorno del mio compleanno per organizzarmi feste a sorpresa, pensando che un semplice regalo potesse farmi dimenticare la loro lunga assenza in questi anni, ma si sbagliavano di grosso.Ancora oggi penso che non gli importi niente di me; pensano così tanto al loro lavoro che si sono dimenticati di avere una figlia, certe volte sono così strani e riservati ed è come se nascondessero un segreto più grande della loro stessa vita.

Quella mattina mi svegliai con fortissime e intense emicranie, era la prima volta che mi capitava di stare così male e non sapevo cosa fare, La testa mi girava così forte che non appena provai ad alzarmi, mi accasciai a terra e iniziai ad urlare presa dal dolore che era decisamente allucinante, come se una pallottola avesse attraversato la mia fronte per finire dritta dritta nel mio cervello.Poi sentii la porta di camera mia aprirsi: erano i miei genitori, ricordo ancora l'espressione di preoccupazione sul loro volto, mi aiutarono ad alzarmi e sdraiarmi nuovamente sul mio letto.Il dolore piano piano passava, era come se quel fortissimo mal di testa non fosse mai esistito.mia madre passò da avere un'espressione totalmente preoccupata ad avere la sua solita espressione cupa e misteriosa.I miei genitori iniziarono col parlare all'unisono: 

" Alyssa c'è qualcosa che dobbiamo dirti" dissero con aria totalmente seria. 

"Cosa?" risposi. 

" Penso che ti sia chiesta del perché io e tuo padre siamo stati così assenti per la maggior parte della tua vita..." disse mia madre. 

" Mi sono fatta fin troppe domande a cui non ho mai avuto una risposta, quindi ora voglio sapere solo e soltanto la verità perché è questo che mi merito." La interruppi con amarezza 

 "Noi non siamo solo una monotona insegnate e un avvocato noioso..." cercó di buttarla sull'ironia ma io continuai a non capire "...siamo anche degli eroi che ogni giorno combattono per salvare il mondo. So che adesso non ci crederai ma questa è la verità." Disse mio padre con aria quasi sollevata, come se si fosse sciolto un nodo in gola che era durato da fin troppo tempo. 

Ero perplessa non sapevo che pensare e se i miei genitori mi stessero mentendo, ma perché dovrebbero scherzare su una cosa tanto seria come il lasciarmi sola per anni?Decisi comunque di rispondere in modo da schiarirmi maggiormente le idee. 

" E voi per tutto questo tempo mi avete mentito?" Dissi presa dalla collera "Perché non potevate subito dirmi la verità? Io con voi sono sempre stata sincera, ho sempre cercato di essere una brava figlia e voi..non avete mai fatto niente, perché se davvero mi avreste voluto bene a questo punto non saremmo qui a parlare di tutto questo." l'ira cresceva dentro di me, sembrava volesse uscire dal mio corpo per poi scoppiare, per la prima volta mi sentivo più forte che mai.

 "Alyssa, anche tu hai un potere speciale che deve essere protetto ed è per questo che non abbiamo mai voluto dirti la verità, l'abbiamo fatto per proteggerti. Credi che quelle emicranie fossero solo un caso? Ti sbagli...è il potere che sta nascendo dentro di te e tu non puoi fare niente per contrastarlo. É il tuo destino diventare come noi, anche tu hai il compito di salvare il mondo e possiamo farlo insieme se tu ci dai la possibilità di aiutarti!" disse mio padre quasi urlando. 

" NON VOGLIO ESSERE AIUTATA!" urlai anche io...e all'improvviso il buio totale.

 Dove mi trovavo? E i miei genitori dove erano finiti?Era come se fossi finita in un mondo parallelo e non sapevo come uscirne, era colpa del mio potere? Forse i miei avevano ragione anche io avevo un qualcosa che mi rendeva speciale, ma cosa? Camminai a lungo in quel luogo senza una meta precisa finchè non vidi una sagoma di una donna anziana in lontananza si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio : " Tu salverai il mondo, ma fa attenzione al tuo potere, l'illusione, può essere più potente di quanto tu possa mai immaginare.""Nonna!" Dissi con voce piena di tristezza.Poi improvvisamente aprii gli occhi: ero dinuovo nella mia stanza e mia madre era seduta accanto a me.Le raccontai tutto della visione che avevo avuto e della nonna, di quello che mi aveva detto e del mio presunto potere: l'illusione. Mia madre affermò, con gli occhi pieni di tristezza, che per controllarlo avevo bisogno di un aiuto e che da sola non sarei mai riuscita ad usarlo in modo corretto, ed è così che decisero di iscrivermi con il mio più totale consenso in una delle accademie più famose che un supereroe potesse conoscere: la Control's Academy.Sapevo che dopo questo capitolo della mia vita non sarei mai più stata la stessa, ora avevo uno scopo per andare avanti e di certo l'avrei portato a termine con tutte le mie forze.

IllusionWhere stories live. Discover now