PRIMO CAPITOLO

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Introduzione:

"Prescelti" è il progetto nato da un' infrenabile passione che ha preso forma negli anni più complessi della mia adolescenza.

Scritto e completato nell'estate del mio secondo anno delle superiori, ha riscontrato un piccolo interesse da parte di vari lettori che hanno saputo (delle volte anche indirettamente) spronarmi a giungere al termine di questa mia piccola avventura.

Proprio per costoro ho deciso di riscriverlo adattandolo ad uno stile nuovo maturato crescendo.

Ciò che in seguito troverete potrebbe avere delle parti aggiunte o mancanti rispetto all'intera trama iniziale.

Malgrado l'impegno speso durante la revisione si potrebbero comunque riscontrare errori di battitura.

Ringrazio coloro che hanno supportato la versione precedente e anche chi per la prima volta, sta per leggere questa storia.

Copiare anche solo parti del racconto senza l'autorizzazione dello scrittore è un reato che sarà punito da chi di dovere.

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<<Ancora quattro giorni...>> mormorò Teresa guardando il soffitto bianco mentre il vento notturno, entrato dalla finestra semi aperta, le accarezzava delicato la guancia.

Era da poco finita la scuola. L'estate era ormai nel pieno dei suoi giorni caldi e sfiancanti. La pagella era stata alquanto soddisfacente eppure, eppure invece di godersi del meritato riposo Teresa non riusciva a rilassarsi. Detestava quel periodo in particolare. Malgrado il suo nome fosse legato ad esso aveva sempre detestato quella stagione capace di portare soltanto scompiglio e caos nella sua amata tranquillità.

Aveva provato più di una volta a non pensarci ma l'arrivo del suo sedicesimo compleanno non la rassicurava affatto. Soprattutto per via di chi avrebbe cercato di renderlo indimenticabile.

Raggomitolandosi su di un lato cercò di godersi la freschezza delle lenzuola del suo minuscolo lettino.

<<Ho ancora quattro giorni per scoprire cosa ha in mente!>> farfugliò nuovamente portandosi una mano alla testa con espressione affranta e alzandosi con lentezza dalla sua comoda posizione.

Dopo aver cenato al piano di sotto con l'intera famiglia si era rifugiata nella sua stanza dalle pareti color indaco, illuminate appena dalla piccola lampadina rinchiusa in una lanterna dagli sportelli bianchi.

L'aveva trovata per puro caso in un mercatino dell'usato e le era piaciuta subito l'idea di poterla utilizzare come Abat-jour. Proprio per questo, dopo averla acquistata, aveva chiesto aiuto a suo fratello Leonardo che era riuscito abilmente ad accontentarla dopo soli due giorni di lavoro.

PRESCELTI (Maledizioni sulla Pelle)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora