Pretty hurts

Domenica 1 novembre 2020

Curioso, drammaticamente curioso, come sia Emma che Giulia, sebbene per motivi diversi, si trovino a guardare gli ultimi contenuti postati dalla prima, e per motivi diversi, si chiedano "Perché continuo a fare questo a me stessa?"

Emma si osserva da fuori, vede quanto ciò che dice sia limitato da ciò che le è stato detto. Ha persino smesso di parlare della scuola e del suo futuro percorso di studi, perchè è inutile e attira solo le solite battute. Certo, è una ragazza molto bella, e ne è consapevole, ma non può pensare veramente di abbandonare i suoi obbiettivi scolastici per puntare tutto su video dove l'estetica non solo è il fattore predominante, ma deve essere anche incanalata verso il piccante. Sa che ci sono tantissime altre ragazze belle più di lei e pensare di cercare da loro una sponda è da sciocche.

Giulia vede Emma dal punto di vista di colei che non potrà mai raggiungere, e che rimarrà per sempre nel limbo delle ragazze senza qualità. Anzi, sempre più spesso la odia, e con lei tantissime altre ragazze bellissime, perché con la loro sovraesposizione sta facendo credere ai ragazzi che non valga più la pena avere a che fare con le ragazze normalissime. Giulia sa che si sta lasciando andare, ma non vede nessun motivo per cambiare rotta. Sta perdendo anche l'ultimo barlume di desiderio di studiare. Sta diventando una consumatrice di contenuti che le fanno male al cuore.

Improvvisamente, a Giulia arriva un messaggio.

Emma: Chiudo il profilo instagram

Emma: Voglio stare meglio io e voglio che stiano meglio le persone come te

E dopo un paio di minuti si aggiunge il messaggio Fatto

L'amica va a controllare, perchè è impossibile che sia successo veramente: sarà uno scherzo idiota, una challenge o qualcosa del genere. Un modo rozzo per creare traffico sul profilo instagram.

Invece è successo veramente. "e.m.m.a" non esiste più, per i suoi ormai quasi seimila follower.

Giulia inizialmente non capisce il motivo. Dev'esserci sotto qualcosa, è impossibile che la principessa dei social si tagli le gambe da sola in quella maniera. Forse ha avuto una offerta da un altro social, o forse è vera quella voce dei contenuti per adulti.

Giulia: Perchè l'hai fatto?

Emma: non ha senso stare in un luogo che genera ansia e tristezza, e non solo a me

Emma: ora sta a te

Giulia: sta a me cosa?

Emma: uscire da un posto che per te è un incubo

Ci pensa su, sa che deve rispondere qualcosa, ma non sa cosa. E ributta la palla nel campo avversario.

Giulia: e chi te lo dice che per me è un incubo?

Emma: lo sta diventando per troppe persone

Emma: se mi sono sbagliata, scusami

Giulia guarda il suo telefono che tiene ancora in mano e realizza che ha ragione la sua interlocutrice: non importa quante volte ripeta quei gesti, scorrere il feed, guardare le vite degli altri, cercare conferme: non troverà mai né la via d'uscita dall'incubo, né la pace che cerca.

Giulia spegne il telefono e lo posa sul comodino. Veramente Emma ha chiuso tutto? Veramente una ragazza così popolare ha chiamato il social su cui spopolava "incubo"?

Per la prima volta da tanto tempo, si guarda allo specchio senza cercare difetti. Non è perfetta, lo sa bene, e forse non lo sarà mai, ma in quel momento capisce che se persino Emma è scappata dalla dittatura dei like, anche la sua autostima non può dipendere dai "like" o dal confronto con vite che non sono neanche reali. Non sarà facile smettere di cercare quella conferma esterna, ma vuole per lo meno provarci.

Si sdraia sul letto, chiude gli occhi e, per la prima volta dopo tanto tempo, si sente più leggera. Non c'è niente di perfetto in lei, ma c'è qualcosa di vero. E forse, finalmente, è abbastanza.