Lunedì 20 luglio 2020

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In cambio di qualche "spot" attraverso i social, Emma e Andrea hanno fatto tutti gli ultimi weekend spendendo nulla, compresa la serata al Wave One, ospiti dello staff. Andrea quasi non crede ai suoi occhi.

Sia il Queen che il Wave One, particolarmente attenti ai social, hanno intuito il valore dell'attività della ragazza. Attraverso i loro profili, contattano Emma con l'intenzione di stringere un accordo per avere più visibilità sul profilo della ragazza in vista della settimana della Notte Rosa, programmata per la prima di agosto. La questione è semplice: in quella importantissima settimana, dare la priorità solo a uno di loro, in cambio hanno fatto capire che ci sono in qualche modo dei soldi.

Durante la domenica, Emma pensa lungamente a queste proposte, a cui ha risposto subito e gentilmente, ma prendendosi tempo.

«Andre, mi hanno scritto in due locali di Milano Marittima. Tutti e due ieri, e da ieri ci penso: vogliono che faccia la ragazza immagine per la settimana della Notte Rosa, con possibilità per proseguire. È una grandissima occasione per... non so nemmeno io.»

Emma in effetti dentro la testa ha mille pensieri. Non sa cosa possa portare in futuro questa decisione, ma vuole prenderla, si sente spinta a farlo.

«Quali locali?»

«Wave e Queen

«Cosa ti hanno proposto?»

«Non lo so, mi hanno solo contattato, vorrebbero parlare» risponde Emma, che in effetti non è abituata ad andare oltre al farsi regalare magliette, costumi, slip e qualche drink.

«Ma al Queen già ci andiamo, che differenza farebbe?»

«Mi sa che vogliono propormi qualcosa di più che una entrata gratis e due drink card. Se è vero che non mi ha contattata Luka, ma tipo il direttore artistico.»

«Non lo so, Emma, non mi piace molto questa cosa. Forse dovresti lasciar perdere» risponde sorprendentemente Andrea, a cui il salto di Luka puzza molto.

«Lasciar perdere? Ma scusa, sei stato tu a dirmi di usare il mio profilo per il Queen, e adesso che mi cercano seriamente, ti dà fastidio?» domanda lei, perplessa dall'atteggiamento del moroso.

«Andare al Queen con la lista Luka era diverso. Il fatto di girare per i posti, anche. Era un gioco "per noi", capisci? Una cosa che facevamo insieme. Questo invece, non lo è.»

«In che senso?»

«Non lo so. Non mi convince. Punto.»

«Non ti convince? Andrea, questo è una specie di proposta di lavoro, è qualcosa che di sicuro va oltre qualche regalo. Perché adesso non va più bene?» chiede Emma, sempre più in confusione.

Ha scelto di partire da Andrea per parlare di questa vicenda, e non dai suoi genitori, perché in cuor suo pensava di trovare una spalla. Invece si ritrova impelagata in una vera discussione di coppia.

«Perché finirà che il tuo corpo sarà lo spot del locale, e la gente guarderà solo quello. Non mi piace questa immagine che stai dando» risponde lui, che sembra a disagio.

«Aspetta, frena. Ma davvero stai dicendo questo? Hai sempre adorato il fatto che fossi "quella famosa" della coppia, quella che ci fa entrare ovunque senza pagare. Ti fa comodo quando ti offre l'opportunità dei drink, degli ingressi, ma adesso ti infastidisce? Guarda che entreresti gratis pure lì.»

«Non è così semplice. Tu non capisci come mi sento.»

«No, forse non capisco perché non lo spieghi! Dimmi, Andrea, cos'è che ti dà davvero fastidio?» chiede Emma, sempre più innervosita.

«È che sembri così aperta con tutti, quando si tratta di usare la tua immagine, ma con me siamo sempre lì» Andrea sospira, «Sei in fissa coi social che adesso magari diventeranno quelli che ti faranno incassare. Poi figurati se vai a lavorare in quei posti. Diventerà tutto peggiore.»

«Peggiore? Spiegati meglio! Andava bene entrare gratis nei locali, ma appena cerco di fare qualcosa per me, divento "troppo pubblica"? Divento "peggiore"?»

«Perché, è così grave? A me scoccia pensare che sei troppo pubblica, come dici te, e molto poco privata.»

«Sai cosa vedo io?» replica Emma, molto fredda, «Che finché Emma ti apriva delle porte, andava tutto bene. Ora che non hai il controllo di questa situazione, non ti piace più. E non ti sta bene nemmeno il modo in cui gestisco il nostro rapporto, come se fosse tutta colpa mia se voglio avere i miei tempi.»

«E perchè devono essere solo i tuoi i tempi? Vuoi decidere come passare le nostre serate, i nostri weekend, e vuoi decidere anche i tempi del sesso. Io cosa decido?»

«Lo sapevo che saresti finito lì. I tempi del sesso. Andre, questa cosa non ha senso. Il fatto che una persona non se la sente ancora, non può essere usato come arma di ricatto.»

«E tu non mi stai capendo per nulla. Meglio se me ne torno a casa.»

Rimasta sola nella camera calda nonostante la penombra, Emma ripensa a quel dialogo assurdo.

"Mi ha sempre spinto a usare il mio profilo, a mettermi in mostra, finché la cosa gli tornava utile. Adorava essere il ragazzo che entrava ovunque grazie a me. Ma ora, appena qualcosa non lo include direttamente, si offende!" sbuffa mentre cerca di analizzare la situazione, "E poi, quella storia dell'intimità. Come se fosse una colpa prendersi i propri tempi. Non è questo che voglio in una relazione. Voglio qualcuno che mi supporti, non qualcuno che si senta minacciato dal fatto che qualche locale mi vuole come ragazza immagine, o che mi faccia sentire sbagliata perchè ci vado piano con l'intimità."

Emma versa qualche lacrima. Non è un bel lunedì per lei.

 Non è un bel lunedì per lei

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