Veronica's pov
Il suono dei miei anfibi risuonava sul pavimento metallico del corridoio della base Moreno. Lo sporco e il fango incrostati avevano coperto il logo dell'OSU, rendendolo irriconoscibile.
Ero sul pianeta Tal'Rayan di un paio di settimane ormai, avevo sentito da fonti sicure la notizia dei minatori scomparsi e mi ero precipitata sul posto alla ricerca di risposte, con la consapevolezza che le forze militari avrebbero fatto di tutto per impedirmi di fare il mio lavoro. D'altronde era prevedibile, no? E sapevo fin troppo bene, quanto fossero bravi a nascondere la polvere sotto al tappeto...
Dopo una giornata intensa alla ricerca del minimo indizio, ero finalmente tornata nella mia stanza. Spinsi la porta con un piede, e il cigolio del metallo arrugginito mi accolse con quel suo classico rumore sgradevole.
Dentro, la solita scena: una scrivania ammaccata, una sedia che scricchiolava ogni volta che mi ci sedevo, uno schermo che lampeggiava con messaggi di errori e, oh, una televisione che, tuttavia, non utilizzavo mai.
Mi lasciai cadere sulla sedia, la postura rilassata ma inequivocabilmente scomposta. Le gambe si aprirono naturalmente, i talloni piantati sul pavimento, mentre la schiena si inclinava appena all'indietro contro lo schienale instabile.
Con un gesto familiare, le dita trovarono il pacchetto di sigarette nella tasca interna della giacca. Ne estrassi una, appoggiandola appena sulle labbra, e l'accesi con un vecchio accendino che avevo trovato qualche anno addietro durante un'incursione su Marte.
Il primo tiro fu un sollievo, e la nicotina iniziò ad andare in circolo. Il fumo si innalzò in spirali lente, danzando sotto la luce fredda del neon che illuminava la stanza. Mi passai una mano tra i capelli corti, scuotendo la testa mentre cercavo di riordinare i pensieri.
Ero abituata agli ostacoli, al duro lavoro, ma Tal'Rayan sembrava un puzzle creato per non essere risolto. Ogni passo in avanti veniva bloccato da una porta chiusa o da un muro di silenzio. E la cosa peggiore era che iniziavo ad avvertire il peso delle domande che restavano senza risposta, arrivando a chiedermi se mi stessi ponendo quelle giuste.
Appoggiai i gomiti sulle ginocchia, la sigaretta tra le dita che bruciava lentamente, lasciando cadere una scia di cenere sul pavimento. Il mio sguardo vagava fuori la finestra, tra le nuvole violacee del cielo oscuro che sembravano quasi un dipinto alieno e, per quanto pacifico, nella mia testa c'era solo caos.
Quel piccolo spazio sembrava una trappola, eppure, avevo la sensazione di non riuscire a trovare l'energia necessaria per uscirne.
Ad interrompere quel vortice, fu interrotto da un bussare deciso alla porta.
Mi alzai, stiracchiandomi appena e spegnendo la sigaretta nel posacenere. Aprii la porta e mi ritrovai davanti la figura familiare del sergente Miranda Hayez. Indossava quell'uniforme con la stessa disinvoltura di chi lo faceva da tutta la vita, ma erano i suoi occhi azzurri e quel suo sorriso appena accennato che sapevano conquistare i più ciechi.
‹‹Stai marcendo qui dentro, Bennings?›› disse sarcastica, incrociando le braccia e piegando leggermente la testa di lato.
‹‹Ho pensato che un po' d'aria fresca e una cena decente ti avrebbero fatto bene,›› continuò. ‹‹Che ne dici di seguirmi in caffetteria?››
La osservai un istante, valutando la situazione. La sola prospettiva di mescolarmi ai suoi colleghi mi metteva seriamente a disagio. Eppure, restare sola con i miei pensieri sembrava un'alternativa ancora peggiore. ‹‹Va bene, Hayez, mi hai convinta. Ma solo perché ho troppa fame per dirti di no!››
Lei rise, scuotendo la testa. ‹‹Sai, Ronnie...ho sempre adorato il tuo...entusiasmo contagioso.››
Sorrisi sorniona, ‹‹Ed io ho sempre ammirato la tua abilità nel riuscire a convincere le persone. Ma ti avviso: se questa cena si rivelerà uno schifo, te lo farò ricordare!›› replicai.
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Horizon Protocol
Science FictionHorizon Protocol. 2177. L'Organizzazione degli Stati Umani (OSU) ha esteso la sua influenza al di fuori del Sistema Solare, stabilendo diverse colonie su mondi remoti. Uno di questi è Tal'Rayan, un pianeta ai margini della Nebulosa Cassini, ricco di...
