Capitolo bonus

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Scarlett🌹

Cole incespica sulle sue gambine per poter venire da me. Allargo le braccia per accogliere il suo piccolo corpicino che mi cade addosso. Lo stringo in un dolce abbraccio e lo riempio di bacini sulle guanciotte rosee.

-Bravissimo, amore. Stai diventando bravissimo.- gli dico.

Sta imparando a camminare e ogni giorno diventa sempre più bravo. Adora andare in giro per casa con le sue gambine cicciottelle. Ha quasi un anno ma è molto intelligente. Ancora, però non ha emesso nessuna parola.

La pediatra ha detto che è normale, che dobbiamo stare tranquilli che accadrà presto.

J e Josh sono un pò preoccupati, ma non lo danno ami a vedere.

Un forte tuono squarcia l'aria.

-Scar, tra poco andiamo, siamo senza macchina e non voglio beccarmi il diluvio.- mi dice Thomas. Sta vedendo una partita di hockey con Josh. Il poverino non ne capisce nulla ma sembra interessato a studiarne le regole.

Annuisco. -Certo, tranquillo. -

J appare accanto a me e Cole le si butta tra le braccia. - Amore mio, ma quanto sei bello!- ogni volta che lo guarda o parla di lui ha gli occhi a cuore. Totalmente innamorata di quel piccolo fagottino.

-Devi sbrigarti a fargli un cuginetto. - dice rivolta a me. Thomas dal divano quasi si strozza con la birra.

-Mi sa che dovrai aspettare un pò. -

Ne avevamo già parlato. Avremmo pensato alla questione figli dopo che avrò finito con l'università. Manca solo un anno.

-Lo so. Ma voglio vedere che meraviglia possiate tirare fuori. Andiamo, non vorresti un bel bambino con gli occhi verdi e i capelli rossi!? Un'opera d'arte.- J è completamente andata, dico tra me e me.

Pochi minuti dopo la partita finisce e noi siamo pronti ad andare.

-Sta per scoppiare un temporale, sbrigatevi per tornare.- ci preoccupa Josh.

-Tranquillo sono solo pochi minuti a piedi.-

Il nostro nuovo appartamento, che abbiamo comprato insieme qualche mese prima, è a circa dieci minuti dal loro.

Abbiamo deciso di trasferirci insieme li perchè la vecchia casa di Thomas era diventata troppo piccola per noi e abbiamo approfittato del contratto concluso per trovarne un altro. Lo adoro. E' enorme con tre camere da letto e due bagni giganteschi.

I genitori di Thomas lo avevano comprato anni prima e fino a che non lo prendemmo noi lo affittavano.

Procediamo per i marciapiedi della città, illuminati dalla luce dei lampioni appena accesi. E' il tramonto ma il cielo è carico di nuvole nere e lampi.

-Speriamo di arrivare in tempo.- dice Thomas ed io vorrei tirargli un ugno sul braccio ma vengo interrotta dalle prime pesanti gocce di pioggia.

Lo guardo torva. -Cosa dicevi?-

-Scavami la fossa che mi ci butto.- si passa una mano sul volto. Io scoppio a ridere.

Iniziamo a correre verso casa. Il freddo mi si diffonde nelle ossa. Sono completamente zuppa quando arriviamo al portone. Ci intrufoliamo dentro velocemente.

Appena entriamo Coco ci viene incontro scodinzolando.

-Tu non dire più una cosa del genere. Sai che porta sfiga.- rimprovero il mio ragazzo.

-Scusa, scusa.-

Tremo dal freddo. -Penso che mi andrò a fare un bel bagno caldo. Mi sento come un polaretto nel frigorifero. -

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