60

1.1K 36 0
                                    

Thomas🏒



Quando Adam bussa lo fa con forza. Molta di più del solito.
-Tu, brutta testa di cazzo!- sbraita incazzato. -Cosa cazzo ti sta succedendo?! Perché ti comporti così!?-
-Perché mi sento un colpa!- ammetto.
Mi pento di aver sempre litigato con Sam, di non aver mai avuto un buon rapporto con lui.
Ora non posso più farlo.
Questo mi ha distrutto.
-Allora sentiti ancora peggio perché Scarlett se ne è andata.-
Alzo lo sguardo. -Mi ha lasciato. Lo so.-
-No. Se n'è andata. Ha preso un aereo ed è partita. -
Cosa!?
-Quanto!?-
-Tre giorni fa. Quindi esci da questa stanza e riprenditi. Non siamo in soli preoccupati per te, anche i tuoi genitori sono preoccupati. Vuoi davvero lasciarti morire lì dentro!? Vuoi dare un altro dolore ai tuoi? - mi rimprovera Adam. -Anche il coach è in pensiero per te ed è anche abbastanza incazzato. -
Mi spunta un sorriso. -Mi sa che vuole rincorrermi con la mazza da hockey per aver ferito la figlia.-
-Quello sicuro, ma è sinceramente preoccupato. - anche il mio compagno ride. -Non sono uno psicologo, quello lo diventerai tu, ma ora rialzati, vivi anche per Sam. -



Un' ora dopo esco dal bagno dopo una doccia calda. Mi asciugo i capelli con un asciugamano mentre vado in soggiorno dove c'è Adam.
-Oh, ora ti riconosco.-
Mi spunta un lieve sorriso.
-Anche se quella barba non ti sta bene. -
Allude all' alone di barba sul volto.
-Non è così tanta. Non mi rado da una settimana. -
-Sembra di più.-
Mi passa il mio cellulare che e' rimasto sul tavolo della cucina da una settimana.
-Hai non so quanti messaggi e chiamate perse.-
Ci sono davvero tanti, troppi messaggi. Compresi quelli dei miei genitori.
Erano davvero preoccupati per me.
Mi si stringe il cuore. Mi sento una merda.
-Tra due giorni c'è il funerale. - dico ad alta voce, leggendo i loro messaggi.
-Dovresti andare.-
Deglutisco. -Dovrei.-



Mia madre apre la porta. Mi salta un battito.
È dimagrita, il suo viso è spento.
Ha gli occhiali da sole per coprire le occhiaie.
Mi fa male vederla così, ed in parte è anche colpa mia.
L' abbraccio forte. -Mi dispiace.-
-Va tutto bene.- ha la voce rotta, le lacrime le rigano la guancia.
Si stacca da me e si asciuga il volto con un fazzoletto.
-Come stai?- mi chiede.
-Potrei stare meglio. Mi dispiace avervi fatto stare male, ancora di più.-
Scuote la testa. -Noi stiamo bene, ora.- non è vero, sta male.
Mi prende per mano e insieme entriamo in casa. -Domani mattina ci sarà il funerale.-
-Posso sapere come... Come è successo?- chiedo, ma non so se voglio sapere la risposta.
Lei si irrigidisce.
-Se non vuoi...-
-No, sediamoci.- ci accomodiamo sul divano. -Non ci hanno detto molto, sappiamo solo che... Stavano facendo una ricognizione e si sono accorti che stavano per fare un attacco ad un palazzo pieno di gente. La sua squadra si è mossa per sventarlo, sono riusciti a salvare la maggior parte delle persone ma la... - non riesce a continuare. -È stato raso al suolo, completamente. E Sam... - scoppia in lacrime. -Ci hanno messo due gironi per ritrovare tutti i corpi-
Abbasso lo sguardo sentendo come una lama trafiggermi il cuore.

Lux UniversityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora