Scarlett🌹
-No, no, no ,no. È impossibile! - dico fermando Thomas per il polso.
-Cosa?-
-È impossibile che quello entri lì dentro. -
Lui abbassa lo sguardo verso il suo membro. Poi ride. -Seria? -
Annuisco. Passa un secondo di silenzio. Poi gli porgo una sola domanda. - Fa male? Tutti lo raccontano come una cosa bellissima e bla bla bla, però...- lo guardo.
Lui ha un piccolo sorriso sulle labbra. - Farà male, si. Ma solo all inizio. Prometto che sarò delicato. -
Mi bacia e ogni cosa scompare e mi lasciò guidare da lui.È dentro di me! Thomas è dentro di me!
Stringo le coperte per la fitta di dolore che provoca.
Thomas poggia la fronte sulla mia. - Ti ho fatto male? -
-Un po'.- dico quasi senza fiato.
Mi da un dolce bacio sulla fronte. - Resisti, Puffetta, perchè è solo metà.-Sgrano gli occhi. - Solo metà!? -
Lo sento ridacchiare. -Rilassati. A te penso io, ora.-
Con una sola frase mi manda a fuoco. Sento la mia eccitazione crescere e lui lo sa bene.
Le sue mani percorrono tutto il mio corpo, lasciando scariche ovunque passi. Con un ultimo colpo si spinge completamente dentro di me. Tento di attutire un gemito di dolore e piacere mischiati insieme.
-Non farlo.- mi guarda negli occhi. Ha i capelli arruffati che gli ricadono sul viso. Cazzo, è uno spettacolo. -Non reprimerlo. Voglio sentirti. Voglio godermi ogni tuo gemito, ogni volta che griderai il mio nome. -
Inizia a muoversi. Dentro e fuori. Lentamente. Una dolce agonia che assaporo, spinta dopo spinta. -Thomas...- gemo il suo nome, perchè è forse l'unica cosa che ora ricordo.
-Proprio così, Scarlett.- ha usato il mio nome e non lo stupido nomignolo. Pronunciato da lui sembra così perfetto.
Amo quando mi chiama Scarlett.
Gli affondi aumentano di intensità. Si spinge sempre più in profondità, raggiungendo punti che non sapevo nemmeno esistessero facendomi inarcare spingendo i miei seni sul suo petto.
Gli graffio la schiena mentre i nostri gemiti di piacere invadono la stanza. Sento che sto per venire.
-Non ancora. Ti prego resisti.- mi implora baciandomi e lasciandomi segni sul collo.
Scuoto la testa mentre la sua bocca scende sempre più giù. Mi sembra di andare a fuoco. -Non posso.- lo giuro, ci sto provando, non voglio che tutto questo finisca. Non ancora.
Lo sento indurirsi ancora di più dentro di me. E' al limite anche lui.
Con un'ultima spinta secca finalmente vengo. Urlo il suo nome. Gli conficco le unghie nella carne così forte che ho paura di avergli fatto male. Ma in questo momento l'unica cosa a cui riesco a pensare è lui, che in poco tempo è riuscito a far esplodere un vulcano in me. Qualcosa che nessuno prima d'ora aveva mai fatto e che, sono sicura, nessuno oltre Thomas Harrison farà mai.
Dopo un ultimo affondo lo sento imprecare e gemere il mio nome facendomi, se possibile, eccitare ancora di più. Viene anche lui in un forte orgasmo, scosso da tremori mentre stringe nel pungo le coperte e seppellisce il volto nell'incavo del mio collo.
Restiamo così per un pò. Non voglio che esca. Non voglio che vada via.
-Ti ho fatto male?- mi chiede dopo un attimo. Ha il fiato corto e la voce roca. Dio, è il suono più bello del mondo.
-No.- confesso scuotendo la testa.
E' ancora poggiato su di me mentre gli accarezzo i capelli. sulla nuca si sono arricciati con il sudore. Siamo entrambi un bagno di sudore.
Si muove, uscendo da me e alzandosi. Sento un vuoto immenso che mi pervade. -Scarlett, dammi solo un minuto.- non capisco che intenda quando lo vedo uscire dalla stanza. Torna poco dopo con una bottiglia d'acqua che posa sul comodino. - Questa ci servirà. Non ho intenzione di fari lasciare questo letto per molto altro tempo.-
Torna su di me già duro e pronto per ricominciare ed io spero non smetta mai.
Thomas🏒
La sveglia suona alle otto e mezza, precisa come sempre. La spengo subito per non svegliare Scarlett che dorme accanto a me.
La guardo, ha un piccolo solco tra le sopracciglia. Sorrido e le do un casto bacio sulla fronte.
Mi alzo facendo il più piano possibile, mi metto un paio di pantaloni e vado in cucina a preparare la colazione.
Minuti dopo sto versando del latte nelle due tazze, una con del cioccolato in polvere per lei, quando sento un telefono suonare dall' altra stanza. Poco dopo Scarlett corre qui in cucina, con i capelli tutti arruffati.
Ha una delle mie felpe della squadra addosso., salto un battito nel vederla. E' stupenda.
-Buongiorno. - la saluto.
Lei alza il telefono. - Mi ha chiamata mio padre. Cazzo! Mi ero scordata di dirgli che non sarei tornata a casa. -
Poggio il piatto di pancake sul tavolo dove ci sediamo entrambi.
-Che gli hai detto?- se scopre quello che ho fatto alla figlia... sono morto.
Lei abbassa lo sguardo - Non ho risposto...-
Quasi mi cade la forchetta dalle mani. - Cosa?- conosco bene il coach e so che è molto protettivo con lei.
La vedo digitare qualcosa sul telefono. -Che fai?- chiedo
-Chiamo Adam - se lo porta all orecchio. -Spero risp... Adam! Mi devi un enorme favore.-
Mette in vivavoce. - Che hai combinato? -
-Devi inventarti qualcosa dire a mio padre sul perché sono da te da ieri notte. -
-Ma non sei con me- chiede confuso.
-Lo so.-
-Scar. Che hai fatto?-
Mi guarda, capisco al volo. -È con me- rispondo
Passa un secondo di silenzio. -Ah. Finalmente! Non fate casini, non voglio bebè in giro per la pista. Scar, mi invento qualcosa io. - poi attacca.Non mi aspettavo di certo questa reazione da lui. tranquillo, Adam, niente bebè.
Scarlett sospira ma poi alza gli occhi al cielo quando squilla di nuovo il suo cellulare. -Ti prego, basta, sono solo le otto del mattino- poi risponde. - Papà, buongiorno. Si scusa, non ti ho avvisato... ok ... Adam e Lou mi hanno lasciato dormire da loro con piacere... va bene, li ringrazierò. Ciao.-
-Era preoccupato?-
Annuisce. - Non esageratamente. Adam gli ha mandato un messaggio poco prima. -
Sicuramente stava scrivendo al coach durante la chiamata di poco fa. - Adam sarebbe da fare santo. -
-Gia. -
La guardo. - Ti sta bene. -
-Cosa?-
- La felpa. -
La guarda. - Ah, scusa ma non ho trovato il mio maglione. -
Guardo il salotto. Il maglione in questione è posato sul pavimento, riportando alla mente la notte scorsa.-E' tua.-
Sembra sorpresa. - Davvero?-
Annuisco.
Anche io sono tuo. Completamente tuo, Puffetta.
- Come stai? Ti fa male qualcosa? Ho degli antidolorifici dillà.- ho paura di averle fatto del male.
-Sto bene. - dice con il volto in fiamme. - Non preoccuparti. -
-Se hai bisogno prendili pure. - mi alzo. Le do un bacio, sa di cioccolato. - Vado a fare una doccia. -
-Io ti aiuto a sistemare qui e vado a casa, ho detto a papà che sarei tornata entro l inizio del lezioni. -

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Lux University
RomanceHockey romance Ero proibita per i ragazzi della squadra di hockey della Lux. Allora, perché lui non voleva lasciarmi stare. Ed ora la mia migliore amica lo aveva fatto diventare il mio baby sitter. Scarlett è la figlia dell'allenatore della squadra...