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Scarlett 🌹

Lo sto baciano.

Le mie labbra sono sulle sue.

Ed è una sensazione così bella!

Sento la sua mano poggiarsi sulla mia guancia. - Scar... - inizia con voce prima di essere interrotto dalla porta dello spogliatoio che si spalanca di colpo.

-Ragazzi! - urla Adam. Noi scattiamo l'uno lontano dall'altra. Adam ci guarda sospetto. - Come sta andando? Avete fatto? -

-Abbiamo finito proprio ora. Sono fresco come una rosa! - risponde Thomas.

-Bene, noi stiamo andando. -

Thomas si alza e prende il suo borsone. - Arrivo anche io. Scarlett. -

Sobbalzo sentendomi chiamare. - S-si? -

-Dovresti andare anche tu. non hai quell' esame tra poco? -

-Si, giusto, l'esame. - raccatto le poche cose che avevo portato. - Io vado! -



Thomas🏒



Appena Scarlett sparisce fuori la porta mi ritrovo a guardare Adam. ha le braccia incrociate e le sopracciglia alzate.

-Allora? -

-Allora, cosa? - chiedo sviando la domanda.

-Non avevi detto che non avresti fatto casini? - mi fa notare.

-Si. -

Lui si aspetta che continui.

-Cosa vuoi, Adam? -

Lui sospira. - A che gioco stai giocando con lei? -

Quasi scoppio a ridere. - Gioco? Non sto giocando. -

-Quindi non è successo nulla tra voi due. -

-Assolutamente no. -mi affretto a rispondere.

Me ne sto per andare quando Adam mi richiama. - Non sono arrabbiato. Siete adulti e vaccinati, potete fare come volete. - poi diventa serio, mi fissa negli occhi. - Ma sappi che, se dovessi mai farla soffrire, io non potrò difenderti. -

-Lo so. -



Scarlett🌹



La prima cosa che faccio appena torno a casa, e dopo essermi chiusa in camera con la scusa dello studio, è chiamare J.

-Ehi! che si dice? - la sua voce allegra mi calma un pò.

-E-ehi. Tutto bene. tu? Com'è essere tornate a Dublino? - le chiedo perdendo completamente il coraggio di raccontarle cos'è successo.

-Vivo di caffè, piove da due giorni e mi mancate un sacco, tu e mia sorella. Però per il resto mi piace un sacco questa città. - sospira. - Sai sto iniziando a sentirmi con un ragazzo. -

-Davvero? come si chiama? Quanti anni ha? E' figo? - sono improvvisamente sull'attenti.

la sento ridere. - E' molto, molto figo. Ha venticinque anni e si chiama Joshua O'Brien. Tu, qualche novità? -

Si, ho baciato Thomas Harrison nello spogliatoio maschile meno di un'ora fa. Ma se glielo dicessi così esploderebbe. - Ecco... in realtà.... -

Un suo sospiro improvviso mi blocca. - Non ci credo! Chi è? Voglio sapere ogni dettaglio. - già intuendo la fine della mia frase.

-Calmati o non ti dirò un bel niente. - lei si scusa e rimane in silenzio. Faccio un bel respiro e trovo il coraggio. - Ho baciato un ragazzo. -

C'è silenzio dall'altro capo del telefono. Oddio! La notizia l'ha sconvolta così tanto da ucciderla?

Poi sento il suo urlo. - Seria! Oddio, non ci credo! Finalmente, Scar! Voglio sapere ogni cosa! -

-Non è stato un vero bacio, ci siamo sfiorati. Io e lui non avremmo dovuto farlo. Anche se... -

-Anche se? - mi incita a continuare.

-Anche se in quel momento sentivo che fosse la cosa più giusta al mondo. - ammetto. Ed è vero

Dall'altro capo del telefono J non la smette più di fare domande. - Voglio il nome. Ora! -

-Co-cosa? - la mia voce vacilla. non so se riuscirò a dirlo.

-Si, il nome. Lo conosco? E' uno studente della Lux? Uno nuovo? Un professore? -

-Che schifo! non bacerei mai uno dei professori! sono tutti vecchi! - cerco di sviare il discorso.

-Ma dai, quello di letteratura non è male. - bene, ci sto riuscendo. - Aspetta! non cambiamo discorso. - Cazzo!

-Vuoi davvero saperlo? -

-Si. -

-Non ho possibilità di salvezza? -

-Neanche un pò. -

Uff. E va bene. - Se proprio insisti. - e glielo dico. -Thomas.-
-Non ci credo! - urla lei. - Proprio lui? Proprio quel Thomas Harrison? -

-Già. -

-Uno dei migliori giocatori della squadra della Lux? -

Sapevo che avrebbe reagito così. - Proprio lui. -

-Cosa? Come? Perchè? Quando? - balbetta.

-Non lo so. E' successo e basta. - attorciglio le punte dei capelli che scendono dalla coda di cavallo spettinata che avevo fatto prima di uscire di corsa da casa. - Quel cretino ha fatto una rissa con quelli dell' altra squadra, dovevi vederlo, era pieno di graffi e lividi. -
- Che idiota. - commenta J.
Già, un vero idiota. Il mio idiota.

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