Thomas🏒
E' passato un mese da quel tifone che ci ha costretti in casa per alcuni giorni e le giornate sono tornate ad essere monotone e ripetitive. Alzati, lavati, vai ai vari corsi, pranzo al volo per poi volare in pista per gli allenamenti, torni a casa, cena veloce e a dormire.
Non vedo Scarlett da almeno una settimana, pare si stia preparando per un test e che in palio ci sia una borsa di studio in Germania.
E' sabato e stiamo nel bel mezzo di una partita. Siamo sotto di tre punti e il tempo inizia a stringere. Il morale è basso e siamo tutti parecchio nervosi. Ci stiamo giocando la finale.
Gli avversari scattano in avanti e tentano un passaggio ma Jecks li intercetta e recupera il disco. Si muove in un modo più aggraziato, leggero, rispetto al resto dei compagni grazie ad un allenamento speciale che gli ha fornito Haely lo scorso anno, essendo lei una pattinatrice professionista.
Il nostro capitano passa il disco a Ty che inizia a pattinare veloce verso la porta avversaria, tenta il tiro e...
Scarlett🌹
Non riesco più a concentrarmi. Sono su questi libri da questa mattina presto e inizio a mischiare le lettere delle parole.
Tolgo gli occhiali e li sposo sul tavolo, mi stropiccio gli occhi e sbadiglio.
-Devo farmi un altro caffè. – dico alzandomi e dirigendomi in cucina. Verso il liquido scuro dentro la mia tazza preferita e ne bevo subito un sorso. Il calore del caffè mi riscalda subito.
Mi perdo alcuni secondi, o forse minuti, a guardare un punto nel vuoto. A distrarmi e riportarmi con i piedi nella realtà è il ricordo della partita.
Prendo il telefono e chiamo mio padre che risponde dopo poco.
-Ehi! Tutto bene? – dice
-Tutto apposto. – rispondo prima di bere una altro sorso. – Come sta andando? –
Lo sento sospirare. Non deve essere andata bene. – Siamo riusciti a batterli per il rotto della cuffia. –
-Allora perché sembri così giù di morale? – gli chiedo.
In sottofondo sento delle voci, qualcuno sta litigando. – Per questo. – dice riferendosi alla discussione accesa.
Aggrotto le sopracciglia. – Che cos'è successo? –
-C'è stato un piccolo inconveniente con l'altra squadra. Io non ero presente in quel momento perché stavo discutendo della formazione con Lux, ma a quanto pare c'è stata una rissa. –
Quasi mi strozzo con il caffè. – Una rissa? –
-Già. Non so bene come sia scoppiata. – sospira di nuovo.
-Sei arrabbiato? – azzardo a chiedere. In queste situazioni avevamo due opzioni: o si arrabbia o rimane deluso. In entrambi i casi diventa insopportabile.
-In realtà no. Gli altri hanno preso la sconfitta i modo poco sportivo, me l'aspettavo un confronto del genere. Ma, no, non sono arrabbiato con Thomas. –
Un campanello suona nella mia testa. – Thomas? –
-Già, è con lui che hanno litigato quegli idioti. –
Sento di nuovo le urla della discussione in corso in sottofondo. – Ora sta facendo il cocciuto, non si fa medicare, dice che non è nulla. In verità non è messo bene. –
Ma allora è un deficiente con la "D" maiuscola!
-Dammi dieci minuti. – dico senza pensare. Mi fiondo in camera e spalanco l'armadio.

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Lux University
RomanceHockey romance Ero proibita per i ragazzi della squadra di hockey della Lux. Allora, perché lui non voleva lasciarmi stare. Ed ora la mia migliore amica lo aveva fatto diventare il mio baby sitter. Scarlett è la figlia dell'allenatore della squadra...