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Scarlett🌹

Piove. Le pesanti gocce d'acqua sbattono sul vetro della macchina incessantemente.

Sono rientrata in Virginia da meno di un giorno e sento il bisogno di tornare in Florida il più in fretta possibile.

E' da qualche settimana che il tempo è brutto. Vento, pioggia, grandine. Sembra che debba arrivare un tornado.

Sto andando a casa di J per capodanno.

Mesi fa avevamo organizzato tutto. Ci sarebbero stati anche la sorella e Alex.

Con Alex è finita da un po' ed io ne sono sollevata. Quel ragazzo non la merita, è infantile e una grandissima testa di cazzo.

Coco, da dentro il trasportino abbaia. – Siamo quasi arrivate. –

Abbiamo fatto in tempo a entrare nel mio appartamento per cambiarci che subito siamo uscite per andare, a pochi isolati di distanza, da J.

Arrivo sotto il suo grande palazzo e parcheggio.

Quando entro in casa vengo investita dall'odore di sugo e carne.

-Oh, mio Dio! E' adorabile! – esclama J non appena varco la soglia con Coco.

La cucciola trotterella scodinzolando verso di lei. – E' la cosa più carina del mondo! –

Alzo gli occhi al cielo. – Lo hai detto anche quando siamo andate allo zoo a vedere gli elefanti. –

Lei mi lancia uno sguardo di fuoco. – Zitta tu. – e torna a giocare con Coco.

Poso la giacca sull'attaccapanni di fianco alla porta e intravedo Nora, la sorella di J. – Ciao! –

-Scarlett! Sono mesi che non ci vediamo, come stai? – chiede lei, stringendomi in un forte abbraccio.

-Sto bene, Nora, tu? –

-Alla grande, mi laureo tra pochi mesi e sono gasatissima. –

Sin dalla prima volta che l'ho incontrata ho sempre pensato fosse una ragazza solare e piena di energie, a volte anche troppe.

Per tutta la sera, infatti, ci ha fatto passare da un gioco ad un altro, da una conversazione ad un'altra. Fino alla mezzanotte, quando abbiamo iniziato il conto alla rovescia.

Quest'anno nessuno in tutta la città fa sparato un singolo fuoco d'artificio a causa del tempo, però è stato un capodanno indimenticabile.

Per la prima volta l'ho passato senza mio padre, che è rimasto in Florida per un'altra settimana.



Sto per mettermi a dormire sul divano-letto a casa di J (perché non ci penso neanche a guidare con questo tempo) che arriva una chiamata.

Quando leggo chi è mi scappa un sorriso.

Accetto la chiamata.

-Pensavo ti fossi dimenticato di noi. – dico praticamente sottovoce per non svegliare le altre.

Sento una leggera risata dall'altra parte. – Diciamo che qui mi tengono impegnato ventiquattro ore su ventiquattro. –

Ok, lo ammetto, mi è un po' mancato sentire la sua voce.

-Buon anno, Scarlett. – Mi ha chiamata per nome, occasione più unica che rara.

-Buon anno, Thomas. –

-Come sta andando in Florida? –

Mi siedo sul letto. – Sono tornata ieri. E' andata bene, tutto sommato. –

Thomas stava per ribattere quando sento una voce in sottofondo borbottare qualcosa di incomprensibile.

Poi sento Thomas rispondere: - Si, è lei. – silenzio, poi: - No. Non osare. –

Infine torna a rivolgersi a me. – Scusa, Puffetta, ci ho provato. –

-A fare cosa? –

-A fermare questa pazza. Se ti serve auto urla. –

Poi la voce al telefono cambia, diventa femminile e squillante. – Ciao! –

-Ciao? – rispondo titubante.

La voce continua. – Finalmente ti conosco! Cioè, non di persona, ma almeno sento la tua voce. –

-Ehm... io... - non so che cosa ribattere.

-Sono la cugina di questo deficiente. –

Sento Thomas dire, irritato. – Lea! –

Poi ricordo. – Oh, sì, ho sentito parlare di te! –

-Davvero? Ti ha parlato di me? – rispondo di si. – Come lui parla di te? –

-Lea! – la ammonisce il cugino.

Di me? Parla di me? -E... cosa ti ha detto? –

-Sai, le solite cose. Ha detto che sei carina... - la sua voce si interrompe. – Sparisci! –

-Uffa, va bene. – la sento dire.

-Scusala, è un'idiota. –

Ma io non lo stavo ascoltando.

"Ha detto che sei carina"

Lui pensa che io sia... carina.

-Allora... - ma non lo lascio finire.

-Lo pensi sul serio? – chiedo, eppure me ne pento subito. Cazzo, sono un'idiota!

Lui non risponde. Forse non è vero. Forse non ero io. Forse...

-Si, lo penso davvero. Però, tu non sei solo carina. – e attacca.

Cosa?

-Aspe... -

Per tutta la notte non riesco a pensare ad altro se non alle sue parole. Il cuore non smette un secondo di battere forte. Sento come un milione di farfalle svolazzare agitate nel mio stomaco.

Cosa mi sta succedendo?!

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