37

1.7K 61 1
                                    

Scarlett🌹

Ogni anno tornare a casa fa un po' più male.

Ogni anno che passa le assomiglio sempre di più e questo porta i nonni e gli zii ad intristirsi.

Ma questa volta non voglio vedere più musi lunghi.

Ecco perché in parte volevo portare Coco. Quel cane è una miniera di sorrisi.

Ho mandato varie foto a Thomas per rassicurarlo e ricordargli che lei è in buone mani e, di conseguenza, ne ho ricevute altrettante da lui.

Una raffigurava il paesaggio innevato del Canada, una lui con un orrido maglione natalizio (quella mi ha fatto morire dalle risate, devo ammetterlo) oppure una tazza fumante piena di cioccolata calda con della panna montata.

Un po' lo invidio.

La neve, la cioccolata, il camino acceso. Tutte cose che sono ben lontane da entrare nella descrizione dei miei natali.

Volete la descrizione perfetta?

Spiagge, sole e zero camini accesi.

In Florida non nevica neanche se paghi. Ho sempre pensato che mancasse del tutto l'atmosfera natalizia.

-Scarlet! Tesoro, scendi che è pronto il pranzo! – sento la voce della zia chiamarmi dal piano di sotto.

-Arrivo! – scendo dal letto nella camera degli ospiti. – Andiamo. – esorto Coco a seguirmi. Lei mi segue senza esitazioni.

E' da quando siamo arrivati che mi sta attaccata. Sarà per l'ambiente nuovo, oppure per le persone sconosciute. Oppure per colpa di mio nipote.

Ha tre anni ed è il figlio di mio cugino Oliver ed io lo detesto.

Urla, salta ovunque, corre, rompe cose. Mi ha fatto passare tutta la voglia che avevo di fare figli, non che fosse molta.

Insomma, è da quando sono arrivata che da fastidio a Coco. Non importa che gli dica di non farlo e che si spaventa, lui continua.

Quando arrivo nella sala da pranzo trovo tutti ai loro posti così corro a sedermi al mio. Sono tra mia cugina Alice e Theo.

La famiglia di Theo è in India per un servizio e lui è rimasto solo per le feste. Ecco perché è qui durante il pranzo di natale.

I nonni lo adorano e quando gli hanno proposto di venire da noi almeno per mangiare lui aveva accettato.

Il pranzo procede alla grande. Nessuna domanda sconveniente da parte dei miei parenti, nessuna litigata tra mio zio e i figli.

Forse questa volta me lo sarei goduto di più.



Qualche ora dopo mi ritrovo a parlare con mia cugina Alice sul portico.

La casa è in un'adorabile complesso residenziale vicino al mare.

-La nonna dovrebbe smetterla di preparare tutta quella roba per così poche persone. – ecco come annuncia la sua presenza.

Sorrido mentre continuo a tenere d'occhio Coco che annusa in giro per il giardino. -Tutto sommato non è stato male come al solito. –

Lei si siede vicino a me. – Hai ragione. Non ho litigato con i miei, nessuna domanda scomoda. Anche Theo si è divertito. –

Il ragazzo è andato via da circa un'ora con la pancia piena e un sorriso sul volto ringraziandoci per averlo ospitato. La nonna gli aveva anche regalato degli avanzi di carne.

-Sai, non è male. – le dico.

Alice mi guarda sussultando. – Oddio! Finalmente ti interessa qualcuno! –

-No! – sento che divento rossa come un peperone. – Assolutamente no! –

-Andiamo, è carino, educato, simpatico ed hai appena ammesso che non è male. –

-Ma non ho mica detto che me lo voglio sposare! – ribatto.

Lei sembra rassegnarsi un po'. – Sarà. Però non hai tutti i torti, non è male sul serio. –

Ora sono io quella sconcertata. – Ok, la situazione si sta ribaltando. – Le guance le si tingono di rosa. – Ti piace? –

Lei non risponde.

-Porca miseria! Ti piace! –

-Shh. Non urlarlo al mondo intero. – dice sottovoce. – Un pochino. Però io a lui non interesso. –

-Come no? Sei bella, intelligente, spiritosa. Tutti vorrebbero stare con te. – ed è vero. Mia cugina è la ragazza perfetta per chiunque. Alta, con un fisico da paura, lunghi capelli biondo cenere e due occhi azzurri stupendi. Una vera ragazza della Florida.

-Ti ringrazio, ma non vuol dire che sia perfetta per lui. – ribatte lei sconsolata. Però il tutto dura un attimo, quello dopo già rigira la frittata. – E tu? –

-I-io cosa? – ho sempre avuto paura di quel sorriso sulla faccia di Alice.

-Frequenti uno dei college più prestigiosi della Virginia, pieno di giocatori di football sexy, almeno uno che ti interessa c'è? –

Ecco che mi sento di nuovo andare a fuoco per l'imbarazzo.

-Giocatore di football? Ma ti pare? Quelle teste vuoto non sanno neanche aprire da soli un pacco di fazzoletti. –

Proprio in quel momento mi suona il cellulare avvertendomi di un nuovo messaggio.

T: buon natala, Puffetta.

Ancora con questo soprannome? Ma non gli era passata?

-Perché sorridi? –

Non me ne sono accorta, ma quel messaggio da parte sua mi ha fatto spuntare un piccolo sorriso sulle labbra.

-Niente. – replico per poi rispondere frettolosamente a Thomas.

Io: buon natale, Tommy

-Chi è? Voglio sapere. – chiede insistentemente Alice.

Sospiro. – E' un mio amico. Gioca ad hockey nella squadra di papà –

Lei ha come un illuminazione. – Ah, chiaro. – sono felice abbia capito il malinteso. – A te piacciono i giocatori di hockey sexy dagli occhi verdi. – e poi se ne va, lasciandomi da sola sul portico nell'imbarazzo più totale.

Perché forse, un po' (ma davvero, davvero poco. Quasi zero) ha ragione.

Lux UniversityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora