Scarlett🌹
Mi sento come se fossi finita sotto un rullo compressore almeno dieci volte.
Mi scoppia la testa e sto morendo di freddo.
Ho il naso tappato quindi allungo una mano verso il comodino per cercare un pacchetto di fazzoletti.
Tasto alla cieca ma non trovo nulla. Mi decido ad aprire gli occhi.
Un secondo.
Questa non è la mia camera!
Le pareti blu notte, una gigantesca scrivania con computer di ultima generazione e sedia da gaming blu. Il grande letto a due piazze con il piumone più caldo del mondo sicuramente non è mio.
Non ricordo quasi niente di qualche ora fa, quando Thomas mi stava riportando a casa.
Sento un cane abbaiare, il suono attutito dalla porta chiusa.
La porta si apre poco dopo. Mi lamento per la luce che mi colpisce i volto.
-Oh, sei sveglia. – dice l'uomo. – Ti ho portato alcune medicine e qualcosa da bere. –
-Quanto ho dormito? – chiedo.
Lui guarda l'ora. – Almeno dieci ore. –
Mi sdraio di nuovo. – Troppo poche. Dormo un altro po'. –
-Aspetta, bella addormentata. – mi richiama. – Prima prendi questa, tentiamo di farti scendere la febbre. –
Mi passa una pasticca e un bicchiere d'acqua. Metto la compressa in bocca e bevo.
-Quanto ho? – sussurro.
-L'ho misurata poco fa e avevi 39.2. – dice Thomas mentre sistema le medicine sul comodino.
Annuisco. – Mi dispiace. – dico di botto.
Lui mi guarda confuso. – Per cosa? –
-Per la festa. Te l'avrò rovinata. –
Mi guarda un secondo poi scoppia a ridere. Ed io penso che sia un suono così bello, tanto da farmi scordare il male che provo.
-No hai rovinato niente, Puffetta. Poi, ci stavamo tutti annoiando. – mi accarezza i capelli dolcemente. Come se volesse cullarmi – Ora dormi un altro po', appena ti svegli ti porto qualcosa da mangiare. –
Annuisco di nuovo e, lasciandomi cullare dalle sua carezze, mi addormento.
Neanche il tempo di riprendermi dall'ultima ora di sonno che mi sono fatta che mio padre mi chiama.
-Si, le prendo le medicine. – rispondo in automatico alle sue domande.
-Mi raccomando copriti e resta al caldo. –
-Si. –
-Evita di stare in una stanza con le finestre aperte, tira un vendo micidiale. –
-Non lo farò. – dico tirando su col naso.
-Soffia quel naso. –
Abbozzo un sorriso. – Agli ordini, capo. –
Alla fine la conversazione svia su discorsi più leggeri e ci perdiamo in chiacchiere.
Quando attacco mi sento stremata, come se avessi corso la maratona.
Thomas bussa alla porta ed entra.
Ha un vassoio in mano, con una ciotola fumante sopra. – Il pranzo. – poi vede l'ora e rettifica tutto. – O la merenda, visto che sono le quattro. –
Non metto niente nello stomaco da ieri sera, muoio di fame. – Grazie. –
Lui si mette in posa, fingendosi un cameriere. – Ecco a lei, signorina. Oggi lo chef propone brodo di carne con tortellini. –
Mi viene da ridere al suo goffo modo di imitazione. – Ringrazi lo chef, allora. –
Prendo una cucchiaiata, soffio per raffreddarlo un po' e poi mangio.
Trattengo un gemito a stenti. – E' spettacolare! –
-Davvero? –
Annuisco. – L'hai fatto tu? O è quello solubile? – non mi fregherai.
Si gratta la nuca in imbarazzo. – Mia nonna mi insegnò a cucinarlo a dodici anni. –
Lo guardo stupita. – Sai anche cucinare. – affermo. – Sei l'uomo perfetto! –
E lo giuro, quest'uomo è appena arrossito.
Lui si acciglia. – Perché ridi? –
Non mi sono neanche accorta di star sorridendo. – Nulla, non pensavo fossi capace di arrossire. –
Lui si gira dall'altra parte. – Zitta. –
Si alza e si dirige verso l'armadio. – Cambiati e metti questa. –
Mi lancia una felpa. Per la prima volta mi accorgo di non aver più il vestito rosso della festa. Al suo posto c'è una maglietta troppo grande per me dei Queen.
-Il mio vestito? – azzardo a chiedere.
-L'ho portato in lavanderia, questa mattina. – poi di fretta e con un rossore sulle guance aggiunge. – Non ho visto nulla –
-Mi fido, tranquillo. –
-Però è stato un vero peccato, sembravi una dea con quel vestito, con la febbre o senza. –
Poi esce dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle, lasciandomi da sola, con la sua maglietta in mano, e con le sue parole rimbombano ancora nel mio cervello.

STAI LEGGENDO
Lux University
RomanceHockey romance Ero proibita per i ragazzi della squadra di hockey della Lux. Allora, perché lui non voleva lasciarmi stare. Ed ora la mia migliore amica lo aveva fatto diventare il mio baby sitter. Scarlett è la figlia dell'allenatore della squadra...