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Scarlett🌹

Come promesso, Thomas arriva alle undici di questa mattina.

-Allora, ci vediamo sta sera. – dice Thomas prima di andarsene.

Annuisco. – Certo. –

Quando va via mi ritrovo in camera mia a guardare il vestito che metterò sta sera.

Mio padre bussa alla porta. – A che ora devi andare da Jenny? –

-Andiamo a pranzo in un pub sotto casa sua, poi da lei. – rispondo.

Lui si avvicina e si mette a guardare l'abito. – E' molto bello. –

Annuisco distratta.

-Scommetto che Thomas rimarrà a bocca aperta. –

Annuisco di nuovo.

No.

Aspetta.

Mi giro verso di lui. – Che c'entra ora? –

-Vai con lui, no? – alza le spalle come se fosse una cosa normalissima.

Non glielo avevo mai detto. – Come...? –

-Lo so? Adam andrò con la ragazza, come Ty, Lux anche. L'unico che sarebbe riuscito a farti andare per negozi a trovare il vestito perfetto è lui. –

-Sei arrabbiato? – chiedo.

-E perché mai? Siete solo amici. –

-Si, papà, solo amici. Non preoccuparti. – vengo colta da un attacco di tosse.

Mio padre si preoccupa subito. – Tutto bene? –

In realtà è da questa mattina che mi sento stanca. La tosse è arrivata da poco. Ho parecchia difficoltà a deglutire mi sembra di andare a fuoco. Devo essermi presa un bel mal di gola.

-Tutto apposto, posso risolvere con un po' di spray per la gola. – rispondo subito per lasciarlo tranquillo.

Lui sospira. – Vedi cosa succede a non coprirsi bene il collo quando esci. Poi, col vento che tira ultimamente dovresti farlo ancora di più. – è un rimprovero velato? Decisamente.

-Si, si. –



-Sicura di stare bene? – chiede J.

Siamo nel suo piccolo appartamento, che divide con la sorella.

-Te l'avrò detto mille volte! Sto. Bene. –

Ovviamente è una bugia, mi sento uno straccio. Non riesco quasi a stare in piedi, ho la pelle iper sensibile, quando mi sono messa il vestito mi sentivo morire. Sono sempre scossa da brividi di freddo e mi sento sempre più debole.

-Dovresti misurarti la febbre. – propone lei già avviatasi in bagno per raccattare un termometro. Poco dopo torna. – Tieni. –

Lo metto sotto l'ascella e aspetto il BIP

-37.8 – le annuncio ad alta voce. Non è una febbre da cavallo ma abbastanza da farmi sentire un invertebrato.

Lei mi strappa il termometro dalle mani. – Leva quel vestito, metti un pigiama e fila al letto. –

-Cosa?! No! – controbatto.

Lei si pizzica il naso sconsolata. – Ascolta, non hai assolutamente una bella cera, hai la febbre, cosa vorresti fare? Andare alla festa? –

-Bè, si. –

Lei mi guarda al occhi aperti, come se fossi pazza. – Ma sei pazza?! – appunto.

-Ho promesso a Thomas che sarei andata. –

-Sarebbe d'accordo con me con questa decisione. –

-Daiiii. Prometto che non prenderò altro freddo, che mi metterò il cappotto più pesante in circolazione, ma voglio andare. – la prego facendo il muso.

-Ma... -

-Ti prego. – tento di addolcire la mia voce il più possibile.

Al che lei sospira sconfitta. – Prega solo che non si alzi di botto. –

Batto le mani, anche se mi sembra di fare uno sforzo enorme. – Grazie. –

Prende un fondotinta dalla sua postazione trucco. – Vediamo che cosa posso fare per la tua faccia. –

-Andiamo, non sono messa così male. –

Lei storce il naso. – Fidati, sembri morta. –

Svio la sua affermazione con un cenno svogliato della mano. – Ma va, non sarò in formissima, ma neanche così tanto. –

J alza gli occhi la cielo. – Se lo dici tu. Ora sta ferma. – 

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