Scarlett.
Qualche ora dopo essere tornata dalle lezioni mattutine suonano alla porta.
Quasi mi salta il cuore dal petto quando apro. – Non ci credo. –
-Invece credici, dolcezza! Sono tornata! –
L'euforia smisurata di J mi è mancata così tanto in questi mesi. – Quando...? –
-Circa tre ore fa. – dice entrando. Mi prende la mano e mi trascina fino al divano. – Devi raccontarmi un sacco di cose. –
-Anche tu. –
-Si, ma le mie non sono così sensazionali. -risponde con una scrollata di spalle. – Dimmi tutto. –
-Ehm... cosa vorresti sapere? – chiedo non sapendo da dove partire. Sono successe troppe cose.
-Dal fatto che sei andata al cinema con Thomas, o che sei andata con lui a cena, ho le miei fonti, o da voi due... -
La stoppo subito. – Vuoi sapere solo di Thomas vero? –
Sorride a trentadue denti. – Ovvio. Quindi, siamo andati oltre? –
-Non siamo neanche partiti. Mi spiace darti questa notizia, ma nessuno dei due vuole qualcosa di più, siamo amici. –
Mi guarda come se avessi appena evocato venti demoni, il diavolo in persona (e non la versione figa di Tom Ellis) e i quattro cavalieri dell'apocalisse. – Quindi neanche un piccolo bacino? –
Mi sento avvampare al ricordo di noi sulla pista ghiacciata. – No. –
-Bugiarda. –
-Non sto mentendo. –
-Sei rossa come un pomodoro, stai mentendo spudoratamente, a me. – si finge offesa. – Che ne è stato della nostra sorellanza? –
-J. – la ammonisco.
-Dimmi. Cosa. E'. Successo. –
Discutere con lei non avrebbe portato a niente, così le racconto quello che è successo quattro giorni fa.
-Porca puttana! – esclama.
-Già, ma non preoccuparti, è stata una cosa del momento. –
La vedo digitare qualcosa al telefono. – Che fai? –
-Organizzo il matrimonio. -dice con calma.
Voglio sprofondare.
Per fortuna lei cambia discorso. – Ehm... ti ricordi quando ti chiesi quel favore con Alex... ecco, volevo sapere se... se sono diventata come una delle renne di Babbo Natale. –
Abbasso lo sguardo, picchiettando le unghie sullo schermo del telefono.
-Lo sapevo. – dice lei.
-Mi dispiace. –
-Ma dai, non devi. E' lui lo stronzo che ci ha perso. – dice con un grande sorriso sul volto.
Mi acciglio. – L'hai presa davvero così bene? –
Ha gli occhi lucidi eppure annuisce. – Solo, perché? Non lo capisco. –
Già, neanche io.
-Dovrò parlare con lui. Affrontarlo. –
-Sicuramente si giustificherà. –
Sospira. – Lo so, ma posso sempre dirgli che tu lo hai visto. –
-O potresti mostrargli una prova fotografica. – dico senza pensare.
-Hai la foto?! Seria?! –
-Ehm... no. –
Vedo la sua espressione delusa trasformarle il volto. – Oh, ok. –
-Le ha Thomas. – specifico subito.
-Davvero? –
Annuisco, già sulla chat con Thomas pronta per mandargli un messaggio.
Io: ho bisogno delle foto che hai fatto ad Alex quella sera.
Pochi minuti dopo arriva la sua risposta.
T: Alex? Chi è?
Io: il futuro ex di J
T: ah. Ora la cerco.
Poco dopo mi arriva la foto incriminante.
Volto il telefono per far vedere il primo piano di lui e l'amante che si baciavano al tavolo del ristorante.
J fa una smorfia schifata. – E' pure brutta! Cioè, guarda che vestito! –
-Non la metteva in risalto, vero. –
-Minimamente, poi il trucco, osceno. – commenta stizzita la mia amica.
-Lo pensava anche Thomas. –
-Sono seduti al Dreams. – annuisco per confermare. – L'angolazione della foto mi fa dedurre che sia stata fatta dall'interno. – annuisco ancora, accigliata. – Siete andati in quel ristorante insieme? –
Lo sapevo! Voleva solo arrivare a questo!
-Preoccupati della lingua del tuo futuro ex ragazzo che si trova in gola a quella ragazza che NON sei tu. –
-Sospettavo il tradimento da un po', ci avevo già fatto i conti con il dolore, voglio sapere di voi. –
Scuoto la testa. – No. –
-E dai! Fammi distrarre per cinque minuti, che ora arriva babbo natale per lo stage al polo nord come renna. –
Sospiro, dandogliela vinta. – Gli ho chiesto di aiutarmi, non potevo di certo andare al Dream da sola. –
-Giusto... dimmi di più, non incepparti. – mi esorta.
-Cosa vuoi sapere? Ci siamo baciati? No. Siamo andati a letto insieme? Per carità, no! Se sono corsa in ospedale a notte fonda per lui? Si, quello è successo. –
J sbatte velocemente le palpebre. – Cos...? Come...? –
-Incidente in auto mentre tornava a casa, sta bene ora. – preciso prima che possa chiedere.
-Oh, mi dispiace. – il suo cellulare suonò. – E' la sveglia, devo andare ad un "appuntamento" con Alexander. Vado a farlo pentire di avermi tradita. –
Fa per andarsene ma poi torna indietro. – Il tuo piccolo problema di ansia sociale... -
-Stiamo migliorando. – le dico sorridendo.
-Bene, così evito di finire in carcere per due omicidi, quello di Alex e quello di Thomas. – detto ciò, se ne va.
Io: grazie per la foto.
T: di niente.
T: il venti ci sarà una specie di gala natalizio, raccolta fondi per un ospedale.
Io: si me lo aveva detto papà. Divertitevi.
Non ricevo alcuna risposta fino al giorno dopo, quando incontro Thomas per il campus.
-Ciao, Puffetta! – mi saluta. Il naso e gli zigomi sono arrossati dal freddo.
-Ciao. –
Poi dice una delle frasi che sono sicura, non dimenticherò mai.
-Vuoi venire al gala con me? –

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Lux University
RomanceHockey romance Ero proibita per i ragazzi della squadra di hockey della Lux. Allora, perché lui non voleva lasciarmi stare. Ed ora la mia migliore amica lo aveva fatto diventare il mio baby sitter. Scarlett è la figlia dell'allenatore della squadra...